Macrofagi

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Che cosa sono i Macrofagi

I macrofagi sono le cellule più numerose del tessuto connettivo propriamente detto. Sono distinguibili in una tipologia fissa, presente nel tessuto connettivo in condizioni normali, e in una migrante, che si trova nel caso di danno tissutale come un processo infiammatorio. I macrofagi sono cellule tondeggianti, fusiformi o stellate con un diametro di 10-30 μm, sono provvisti di estroflessioni citoplasmatiche simili a villi.

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Lisosomi e Fagosomi

Nel citoplasma l’apparato di Golgi e il reticolo endoplasmatico rugoso sono molto sviluppati, sono presenti numerosi lisosomi e fagosomi, un citoscheletro sviluppato con filamenti intermedi di vimentina e microfilamenti actino-simili, fondamentali in quanto costituiscono l’impalcatura dei “villi” del macrofago. Il nucleo è unico. A livello citoplasmatico i fibroblasti ed i macrofagi fissi sono piuttosto simili in laboratorio si possono distinguere mettendo a prova la capacità fagocitaria del macrofago tramite la granulopessia ovvero l’ingestione da parte della cellula di un colorante vitale. Il vivace spostamento dei macrofagi, una volta attivati è di tipo ameboide.

Caratteristiche e comportamento del macrofago

La direzione dello spostamento è determinata da chemiotassi. La capacità sostanziale dei macrofagi è la fagocitosi, meccanismo che utilizzano con funzione difensiva. Sono deputati ad assorbire ed eliminare elementi esterni, quali virus, batteri, cellule tumorali, cellule ematiche invecchiate. Il macrofago è stimolato da numerosi fattori chimici che si legano al corpo estraneo, quali per esempio gli anticorpi IgG e IgM, esso li riconosce, si attiva, ed inizia una serie di azioni volte alla sua distruzione e al coordinamento della risposta immunitaria. Per fagocitarlo, emette pseudopodi che sono estroflessioni della membrana plasmatica che circondano il corpo estraneo, inglobandolo nel citoplasma del macrofago con un sistema detto a cerniera. Qui è digerito dalle idrolasi acide contenute nei lisosomi e da enzimi quali il lisozima, che scinde la membrana plasmatica di molti batteri, e la mieloperossidasi.

Se il corpo estraneo è troppo voluminoso per un solo macrofago esso si aggrega formando complessi polinucleati. Contemporaneamente il macrofago secerne ossido nitrico (NO) e prostaglandine, che inducono vasodilatazione, interleuchina-1 (IL-1) che attira linfociti e granulociti neutrofili, citochine, che attivano la proliferazione delle cellule circostanti, ne aumentano la capacità fagocitaria e le attirano verso la sede dell’infiammazione; eritropoietina, che stimola la maturazione dei precursori degli eritrociti nel midollo osseo; CSF (colony stimulating factors), che agiscono sulla maturazione di molte altre cellule emopoietiche. I macrofagi sono anche APC-cells (antigen presenting cells) in quanto presentano sulla loro membrana gli antigeni elaborati dai batteri fagocitati, permettendone il riconoscimento da parte dei linfociti.