La capacità di dare origine a metastasi è legata alla capacità delle cellule tumorali di dare origine a cloni (capacità clonogenica). Normalmente non tutte le cellule della massa tumorale hanno capacità glomogenica ma soltanto una piccola frazione di esse e ciò è dovuto ad un’eterogeneità nella popolazione neoplastica: dalla massa prende origine una nuova linea cellulare a causa di una mutazione che gli conferisce capacità metastizzanti.
Proprietà delle metastasi:
La capacità di dare origine a metastasi è legata alla capacità delle cellule tumorali di dare origine a cloni (capacità clonogenica). Normalmente non tutte le cellule della massa tumorale hanno capacità glomogenica ma soltanto una piccola frazione di esse e ciò è dovuto ad un’eterogeneità nella popolazione neoplastica: dalla massa prende origine una nuova linea cellulare a causa di una mutazione che gli conferisce capacità metastizzanti.
Proprietà delle metastasi:
1. Le metastasi costituiscono una caratteristica peculiare dei tumori maligni;
2. Nell’80-90 % dei casi, se non proprio nel 100%, una persona con tumore muore a causa delle metastasi;
3. Circa il 30% dei pazienti a cui viene diagnosticato per la prima volta un tumore solido maligno (eccezion fatta per gli epiteliomi cutanei) presenta metastasi;
4. Nel 5-10% dei pazienti con metastasi diffuse non si riesce a diagnosticare la sede del tumore primitivo;
5. La diffusione metastatica riduce fortemente la possibilità di cura del tumore.
La disseminazione delle cellule metastatiche può avvenire:
1. Per via ematica;
2. Per via linfatica;
3. In cavità (peritoneale, pleurica). Il tumore può infatti esfoliare: carcinomi pleurici possono per esempio erodere la pleura viscerale e riversarsi nella cavità pleurica. Nel peritoneo possono riversarsi cellule tumorali dell’ovaio o del crasso.
I motivi che determinano il distacco delle cellule tumorali dalla sede del tumore primitivo sono essenzialmente due:
1. Per pressione meccanica;
2. Per alterazione del sistema ligamentoso cellulare.
I vasi che irrorano i tumori presentano grosse fenestrazioni che le cellule possono attraversare agevolmente. Il problema è piuttosto quello di uscire dal circolo nell’organo bersaglio. Innanzitutto si verifica l’adesione della cellula al lato luminale della cellula endoteliale. Si forma quindi un piccolo coagulo che coinvolge anche la stessa cellula tumorale. L’endotelio è danneggiato e le cellule neoplastiche possono così attraversarlo.
Si calcola che solo una cellula su mille immessa nel sangue dia origine a metastasi.
Organotropismo delle metastasi:
Alcuni tumori primitivi metastatizzano in alcune sedi in maniera preferenziale. Ciò dipende dalla sede anatomica, dall’isotipo e da altri fattori. Se ad esempio un tumore colpisce l’intestino, il cui sangue refluo è drenato per via portale, è chiaro che la sede della metastasi primaria sarà il fegato. Se invece il tumore è in una sede drenata dalla cava la metastasi primaria sarà probabilmente nei polmoni (cava —) cuore —) arteria polmonare).
Casi particolari riguardano per esempio il tumore della prostata o della mammella dove si verificano spesso metastasi ossee perché c’è una stretta correlazione tra il sistema venoso vertebrale di Botson e questi organi.
Ci sono però cellule che, a causa del tipo di recettori che esprimono, presentano predisposizione a provocare metastasi in alcune specifiche sedi. Esistono inoltre le “metastasi da metastasi”: dalla sede della metastasi primaria possono partire gruppi cellulari che creano metastasi secondarie.
Importante per la crescita neoplastica sono i fattori neoangiogenetici: un tumore è difatti scarsamente irrorato. L’ipossia fa liberare un fattore trascrizionale, l’HIF, che attiva la trascrizione di geni come il VEFG (fattore di crescita endoteliale), la NO sintetasi, proteine anti apoptotiche.