L’equilibrio ecologico e i suoi datori: Oltre all’uomo, l’ambiente-il mondo esterno, dal quale il nostro organismo è separato dal confine del acute e delle mucose-ospita un numero variabile ma sempre assai elevato di altri organismi. È si interagiscono sia con l’ambiente fisico sia tra loro (quindi anche con l’uomo), cioè con il mondo biologico del quale fanno parte. Si stabilisce così, all’interno dell’ecosistema,1 rete complessa di relazioni basate su scambi di materie di energia: scambi la cui natura è modalità dipendono dalla differenziazione biotica degli individui e delle specie componenti. ogni specie animale o vegetale, macroscopica o microscopica, si trova collocata in un livello preciso delle catene alimentari che governano l’esistenza dei viventi. Si parla di equilibrio ecologico se le relazioni nutrizionali e metaboliche previdenti dello stesso ecosistema sono tali da consentire la loro coesistenza, mantenendo invariate le proporzioni numeriche e metaboliche degli individui di ciascuna specie. I fattori che possono modificare l’equilibrio sono di carattere chimico, fisico, biologico, e la loro portata può dipendere da una variazione anche viene di un solo fattore. Per esempio si possono fare molti esempi: basta una modificazione del Ph e l’ambiente, divenuto più acido o più basico, potrà essere incompatibile con la vita di alcune specie.
L’organismo umano e il suo rapporto con l’ecosistema: Quadro generale dell’organismo umano e dei suoi rapporti con l’ecosistema. La zona di confine – e di contatto, di interazione- con l’ambiente esterno che vicino è costituita dalla superficie del acute e da quella delle mucose. Queste ultime consistono di un sottile strato di cellule epiteliali, che ricopre ogni cavità dell’organismo umano possa direttamente o indirettamente a contatto con l’esterno. La mucosa epiteliale assume di volta in volta forme diversamente organizzate per svolgere singole funzioni. Così, per esempio, nell’intestino tenue il villo intestinale con la sua mucosa rappresenta l’unità funzionale capace di realizzare l’assorbimento dei nutrienti. E ancora, altre mucose presidiano il confine tra interno ed esterno nelle vie urinarie e genitali.
solo dopo il parto le mucose del sistema respiratorio, digestivo è genitale del neonato vengono lentamente colonizzate da microrganismi di varia specie, con i quali si stabiliscono rapporti di natura diversa. L’organismo umano ospite non si limita a subire la colonizzazione di microrganismi ma a sua volta manifesta una risposta attiva.
microrganismi: Una prima classificazione generale distingue tra i microrganismi quelli saprofiti i (utilizzatori degli scarti), i commensali, di opportunisti e i patogeni. Tutti sono legati all’organismo ospite da un rapporto che viene definito dal termine generale di parassitismo. Si tratta di un fenomeno biologico molto frequente in natura. Quando il parassitismo comporta un rapporto favorevole per ambedue le organismi, ne è un esempio classico la funzione svolta da una parte della flora batterica presente nell’intestino umano.
Sono commensali i microrganismi di origine ambientale che si sono adattati a vivere e a moltiplicarsi su acute e mucose senza danneggiare l’ospite; e ancora, la flora batterica intestinale ne rappresenta un esempio classico. Esistono però situazioni nelle quali commensali possono recare danno; ciò si verifica quando la loro presenza determina una riduzione della capacità e dei meccanismi di difesa dell’organismo ospite. Così, microrganismi quali la candida diventano patogeni; in questo caso si parla di patogeni o opportunisti.
L’equilibrio che consente a certi opportunisti di restare nella loro condizione di commensali o saprofiti e non diventare patogeni dipende, oltre che da una riduzione delle condizioni generali di difesa immunitaria, anche da fattori metaforici locali e di concorrenza vitale. Un esempio può essere fornito da quanto accade a carico della flora batterica vaginale. In condizioni normali, nella donne in epoca fertile, le cellule dell’epitelio vaginale producono lattosio, e questo viene utilizzato per il suo metabolismo energetico da un lattobacillo acidofilo di origine ambientale che trasforma il lattosio in acido lattico. quest’ultimo determina nella vagina un ambiente acido con un pH intorno a 6, che inibisce la crescita ma non una sopravvivenza di altra flora microbica presente (quali candida o altri germi di varia provenienza). Le condizioni cambiano nella donna anziana o in menopausa. A causa della carenza o scomparsa di estrogeni l’epitelio vaginale non produce più lattosio. Viene così spezzato il normale equilibrio biologico del micro e ecosistema che stiamo considerando. In queste situazioni possono svilupparsi ispecie concorrenziali, come la candida che determina un’imitazione più o meno imponente con disturbi locali anche gravi (secrezioni di tante, prurito, bruciori). Un altro esempio è costituito dalla modificazione del pH nella bocca del neonato, dove residui di latte vanno incontro ad acidificazione.
Sempre nella bocca la presenza di una micro flora molto varia, comporta la produzione della placca: essa è costituita per il 70% da cellule batteriche immerse in un seme di cellule epiteliali esfoliate. la placca si trovano ovunque in bocca, ma nelle aree più difficili da raggiungersi con lo spazzolino e con il lavaggio della saliva della lingua la sua permanenza e espone alla produzione di carie. La acidificazione e la prima tappa del complesso meccanismo della produzione della carie. È per questo che viene raccomandata di un orale, soprattutto dopo il consumo di alimenti contenenti zuccheri semplici. Con termine patogeni si definiscono i germi capaci di penetrare, vivere e moltiplicarsi nell’organismo citato e che, per i loro attributi genetici, sono in grado di determinare con vari meccanismi effetti più o meno dannosi.
Da quanto si è visto, possiamo concludere che l’organismo umano e lettera avvolto dalla micro flora ambientale, la quale può penetrarvi attraverso varie vie: per contatto cutaneo e attraverso la via digerente è aerea. Ma a sua volta, per poter giungere a questo, la micro flora batterica ha ovviamente bisogno di sopravvivere, crescere e moltiplicarsi nell’ambiente esterno: e tale sopravvivenza è regolata, in termini qualitativi e quantitativi, dall’interazione delle caratteristiche genetiche di ciascuna specie microbiologica con i fattori ambientali. Uno dei più importanti e la temperatura. La flora micro batterica ha sviluppato la capacità di adattarsi: ogni specie ha trovato la fascia di temperatura nella quale può svolgere la propria attività metaboliche. Per i patogeni l’adattamento ha portato privilegiare come temperatura ottimale quella che essi troveranno nel organismi parassiti dati; quella che si trovano all’esterno, invece, può influire variamente sulla loro sopravvivenza sulla loro struttura. In particolare, i più importanti fattori esterni sfavorevole all’organismo parassitato sono l’essiccamento e l’azione dei raggi ultravioletti presenti nello spettro solare.