Epidemiologia Malattie Infettive

Gli agenti infettanti
Le malattie infettive sono causate da molti agenti diversi, appartamenti a differenti classi dipendenti. Paesi si distinguono i batteri, i virus, le clamidie e rickettsie, i miceti. protozoi i e metazoi.
 
I batteri

Gli agenti infettanti
Le malattie infettive sono causate da molti agenti diversi, appartamenti a differenti classi dipendenti. Paesi si distinguono i batteri, i virus, le clamidie e rickettsie, i miceti. protozoi i e metazoi.
 
I batteri
Organismi unicellulari. Tutti questi organismi possiedono una parete cellulare che rappresenta il confine con il mondo esterno e una membrana citoplasmatica che racchiude il citoplasma. Non possiedono un nucleo per proprio, ma un equivalente nucleare disperso nel citoplasma e contenente le informazioni genetiche.i batteri sono dovunque ma-come abbiamo visto in precedenza-secondo le loro caratteristiche nutrizionali e metaboliche prediligono nicchie ecologiche diverse. Possono così utilizzare substrati differenti, comprese altre cellule e tessuti, per l'acquisizione di nutrienti e di energia. Si moltiplicano per scissione binaria in tempi brevi. 
L’adesività è la capacità del batterio di aderire alle cellule epiteliali dell'ospite. Le adesine trovano, sulla cellula aggredita, degli recettori che consentono al batterio un aggancio stabile.
L'invasività e la capacità di superare le barriere di confine dell'ospite con l'ambiente(cupe, mucose), di diffondersi nei tessuti e di moltiplicarsi.
La tossinogenicità è la capacità di alcuni schizomiceti di produrre sostanze tossiche, distinte in eso ed endo tossine.
Le esotossine devono il loro nome al fatto che vengono riversate all'esterno della cellula. Esse sono il risultato di un'attività sintesi proteica, con un'elevata specificità antiigienica. Secondo il loro meccanismo d'azione se distinguono vari gruppi:
-enterotossine
-neurotossine
Le esotossine possono essere private, con procedimenti di laboratorio, del loro potere tossico: trasformate così in antossine, conservano una elevata capacità in un oggi una che è stato utilizzato nel campo delle vaccinazioni.
Le endotossine sono costituite da molecole proprie della struttura del corpo cellulare batterico. Esse determinano febbre, riducono il numero dei globuli bianchi, attivo nei processi di coagulazione del sangue in vivo.
 
Virus
Sono i più piccoli viventi conosciuti. Nella loro struttura che può essere simmetrica, cubica, elicoidale o complessa, convengono inscritte tutte le informazioni necessarie per indurre la produzione di coke di virus uguali nella cellula infetta. Nella porzione centrale è contenuta una molecola di Dna o RNA che contiene le informazioni genetiche. Segue la penetrazione all'interno del DNA virale si realizza così il fine di tutti i virus, incapaci di riprodursi se non a spese dell'altro vivente che tratti la loro informazione genetica. Una volta che la cellula sia infettata, essa infatti comincia a sintetizzare in DNA virale. Alla fase replicativa possono seguire vari eventi:
– La lisi cellulare, cioè la distruzione della cellula, cui segue la disseminazione delle nuove unità virali nel tessuto e la conseguente distruzione di altre cellule (il virus della poliomielite: poiché per riprodursi e si scelgono le cellule motorie, la morte di queste ultime porta alla paralisi motoria. È per questo che la malattia-oggi quasi totalmente debellata grazie alla vaccinazione-era nota col nome di paralisi infantile;
– modificazioni metaboliche e strutturali prevalenti a carico della membrana citoplasmatica, ciò che determina la fusione di più cellule;
-modificazioni della struttura antiigienica della membrana cellulare, che l'organismo non riconosce più come proprie e che quindi esso stesso distrugge con la produzione di anticorpi specifici
 
Miceti 
Appartengono al regno vegetale; possono essere uni o pluricellulari. Sono immobili e hanno caratteristiche chimiche che conferiscono loro molta rigidità e difficoltà editoriali; sono cioè, contrariamente batteri, difficili da colorare per l'osservazione al microscopio
 
Protozoi
Sono i più semplici esseri viventi appartenente al regno animale. Il protoplasma possiede una porzione esterna (ectoplasma) differenziata da una porzione interna (entro plasma). Si riproducono in via sessuata e asessuata. Tra le malattie provocate nell'uomo da protozoi, sono particolarmente importanti sul piano e epidemiologico la toxoplasmosi, la malaria.
 
Metazoi
Sono organismi pluricellulari semplici. Quelli di interesse in patologia umana sono gli elminti, ossia vermi che possono essere di due tipi:
-platelminti: vermi piatti responsabili di malattie come il verme solitario
-nematelminti: vermi rotondeggiante
 
I meccanismi di infezione 
Sono molti e complessi e conseguentemente non esiste un unico metodo di prevenzione. Qui di seguito perciò prenderemo in considerazione le varie classi di malattie infettive suddividendole, anzitutto, in base al loro appartenenza alla categoria delle infezioni a trasmissione diretta e a quella delle infezioni a trasmissione in diretta.
Diretta: vari fattori quali radiazioni ultraviolette, essiccamento della diluizione nell'aria o nell'acqua ambiente, disattivano facilmente gli agenti infettanti. L'epidemiologia di questo gruppo è pertanto contrassegnata dalla possibilità di determinare infezione e/o malattia solamente attraverso un contatto diretto tra malato portatore e sano-suscettibile.
Indiretta: le malattie a trasmissione in diretta al contrario, usano come veicolo di infezione l'aria, l'acqua, gli alimenti, il terreno, ma anche veicoli animati (per esempio, insetti come le mosche).
 
Malattie trasmesse direttamente per via sessuale (veneree)
La porta d'ingresso per i loro agenti patogeni e rappresentata dalle mucose delle vie genitali, la cui vulnerabilità è strettamente collegata alle abitudini e all'igiene della vita sessuale. A decidere il destino delle infezioni e il fatto che le mucose siano integre o che presentino delle microlesioni. Per esempio in passato sifilide e gonorrea hanno raggiunto punte altissime di diffusione. Indagini condotte nel 1914 all'ombra sulla popolazione generale, dimostrarono che più del 12% della popolazione adulta maschile è più del 7% di quella dovuta femminile era affetta da sifilide acquisita. Dopo la seconda guerra mondiale, la diffusione della penicillina ha dato un grosso contributo alla terapia della sifilide e della gonorrea, permettendo così di controllare e limitare l'incidenza di tali patologie. Negli anni 80 sono però subentrate infezioni fatali e sistematiche determinate dal virus dell'immunodeficienza umana (Hiv).
 
La sifilide
Cenni storici. Subito dopo il ritorno di colombo dall'America, in Europa e Asia si verificò una tremenda epidemia di sifilide l'ipotesi è che sia stato l'equipaggio di colombo di ritorno dalla mente essere suffragata dal fatto che sino ad oggi non si è trovata alcuna traccia di sifilide sui resti ossei preistorici, antiche medievali, in Europa e Asia minore. Si ritiene biologicamente plausibile che il treponema pallidum è voluto Rossini negli anelli che, avrebbe iniziato la sua conquista del mondo arrivando in Europa su una nave di colombo e facendo la sua prima apparizione epidemica a Napoli nel 1494.
Cenni clinici. La malattia possiede prima una fase acuta e poi cronica, è caratterizzata nella fase acuta da una lesione ulcerosa sui genitali, seguita da un'eruzione secondaria cutanea e mucosa. L'adesione iniziale compare dopo circa tre settimane da rapporto infettante. Non c'era spontaneamente guarisce in 4-6 settimane; in questo periodo possono comparire le manifestazioni essudative delle mucose o quelle cutanee. Le lesioni invalidanti a carico di organi e apparati compaiano da cinque a 20 anni dopo l'adesione iniziale; esse a breve una vita, deteriorano la salute e la qualità di vita, limitano la capacità di lavoro in quanto invalida. Le infezioni che interessano una donna in gravidanza, se non curate, determinano lesioni gravi del prodotto del concepimento con aborto spontaneo o morte del feto.
Agente eziologico: treponema pallidum
Diffusione: è una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, soprattutto nella popolazione più giovane. L'introduzione della penicillina, dopo la sua natura mondiale, ha certamente permesso un forte declino dell'incidenza della malattia. Nei paesi occidentali l'aumento dei casi di sifilide è dovuto principalmente a un aumento del gruppo dei maschi omosessuali e dei tossicodipendenti, e in misura minore nel gruppo delle prostitute e dei loro partner; al contrario, in Africa e in estremo oriente il mantenimento di un alto tasso di sifilide all'interno della popolazione è dovuto al gruppo delle prostitute.
Trasmissione: La trasmissione della sifilide avviene prevalentemente per contatto diretto durante rapporti sessuali con un individuo in petto. L'infezione fetale avviene attraverso il passaggio della gente e teologico per via transplacentare.La trasmissione può anche avvenire tramite trasfusione di sangue proveniente da donatore nel primissimo stadio della malattia. La trasmissione attraverso il bacio è rara, così come lo è quella attraverso contatto diretto con oggetti contaminati.
Periodo di incubazione: Varia da 10 giorni a 10 settimane; i media è di tre settimane
Suscettibilità e resistenza: non esiste un'immunità naturale contro la sifilide; la suscettibilità è universale anche se solamente una piccola percentuale dell'individuo esposta contagio avviene in fretta. In alcuni casi si può non avere lo sviluppo di immunità se il trattamento della malattia allo stato primario o secondario è stato realizzato in tempi molto precoci.
Profilassi: Per quanto concerne la prevenzione della sifilide, le misure da adottare sono applicabili a tutte le malattie a trasmissione sessuale: in questi casi la terapia della prevenzione sono misure complementari nel controllo di tali patologie. A livello della popolazione generale sono necessari: programmi efficaci di educazione sanitaria e sessuale; l'inclusione dei testi sierologici per la sifilide come parte degli esami prenatali; il controllo della prostituzione; lo scoraggiamento della promiscuità sessuale e la diminuzione dei rapporti sessuali occasionali. In ogni caso sono consigliati i metodi di profilassi personale, quali l'uso corretto del preservativo. La prevenzione della sifilide congenita si attua mediante esame siero logico alle donne, sia nei primi sia negli ultimi mesi di gravidanza.
Gonorrea 
Agente causale: Neisseria gonorrhoeae
Diffusione: la malattia previamente diffusa in tutto il mondo.
Trasmissione. Poiché Neisseria gonorrhoeae non era resistente nell'ambiente esterno, la trasmissione è diretta, sessuale e si verifica per contatto con l’essudato proveniente dalle mucose delle persone infette .nella congiuntivite gonococcica del neonato, l'infezione del trasmessa dalla madre in fretta al figlio durante il suo passaggio attraverso il canale del parto.
Periodo di incubazione: Negli uomini il periodo di incubazione breve, pari a circa 3-5 giorni; raramente più lungo.
Periodo di contagiosità: Il paziente, se trattato con terapia specifica, viene reso non infettante entro qualche ora o, al massimo, entro pochissimi giorni. Nei casi non trattati, invece, la contagiosità può persistere per mesi o anni, soprattutto per le donne, nelle quali sono rare le guarigioni spontanee.
Suscettibilità e resistenza: La suscettibilità nei confronti della gonorrea è generale e sono abbastanza comuni le reinfezioni.
Profilassi: Le misure atte a prevenire la gonorrea sono essenzialmente le stesse adottate per la sifilide e le altre malattie a trasmissione sessuale. Il medico in presenza di un individuo con segni di malattia deve procedere all'inchiesta è epidemiologica per individuare il più presto possibile le persone che hanno avuto un contatto sessuale con il paziente nelle due settimane precedenti l'inizio della malattia. Quest'ultimo è un efficace metodo per prevenire il diffondersi e il propagarsi dell'infezione; tuttavia, soprattutto nel caso della gonorrea, questa prassi presenta alcune difficoltà poiché molti casi non vengono denunciati e molti altri si presentano a sintomatici. Degli uomini e possibile prevenire la gonorrea con l'uso corretto del preservativo.
 
AIDS.
Cenni storici. La sigla aids deriva dall'inglese Acquired Immuno deficiency Sindrome e in italiano corrisponde a sindrome da immunodeficienza acquisita. Tale sigla definisce un complesso quadro morboso comprendente un insieme di patologie infettive e/o neoplastiche legate all'infezione da HIV. La prima definizione venne pubblicata il 24 settembre 1982 dal centro per il controllo delle malattie di Atlanta. Primi casi tra gli omosessuali californiani. I casi recensiti in questa fase furono 593 e riguardarono soprattutto omosessuali, haitiani, tossicodipendenti ed emofilici. La scoperta del virus Hiv quale agente eziologico della aids, avvenuta nel 1983, ha permesso di mettere a punto le indagini di laboratorio per individuare la presenza di infezione è ha consentito di aggiungere altre patologie alla definizione di aids, rendendola così più precisa e specifica.
 
Cenni clinici. 
La caratteristica clinica principale dell'infezione da Hiv due è rappresentata dal deficit immunologico progressivo riguardante soprattutto i linfociti T helper, da una aumentata allergia cutanea e dallo sviluppo di infezione del acute e delle mucose provocate da germi opportunisti. La malattia è suddivisa in quattro stadi:
1)è quello della prima infezione, generalmente latente
2)è rappresentato essenzialmente dalla sieropositività ha sintomatica
3)e lo stadio della infoadenopatia generalizzata persistente
4)è diviso nei seguenti sottogruppi:
a)dimagrimento oltre il 10% del peso corporeo, febbre e diarrea per più di un mese.
b)è quello della compromissione neurologica; in casi estremi demenza da HIV
c) e d) e la fase del grave deficit Olimpo sicario, che favorisce lo sviluppo del infezioni opportunistiche e dei processi tumorali. l'infezione più comune è la polmonite.
 
Agente Eziologico: L'agente riconosciuto responsabile della Aids e lacca in un (Human Immunodeficiency Virus),1 retrovirus umano a RNA.sono così chiamati per la presenza di un enzima: la transcriptasi in Anversa, che permette la trascrizione retrogrado da belle RNA in DNA, quindi in direzione opposta al flusso abituale dell'informazione genetica della cellula che va dal DNA dei cromosomi alle proteine, passando attraverso le RNA il risultato è un allentamento deterioramento del sistema immunitario che spiega l'insorgenza del infezioni opportunistiche e tumori. Se l'infezione da HIV provoca la comparsa di anticorpi specifici, ci dice allora che un individuo è sieropositivo per HIV. Questo dato però ha il solo significato di un avvenuto contatto con l'agente causale ma non fornisce alcuna informazione riguardo all'esito dell'infezione.
Diffusione: L'infezione è diffusa in tutto il mondo e i focolai mondiali più importanti sono l'Africa, gli Usa e l'Europa occidentale. Le sta a me Diana alla diagnosi, calcolata dagli adulti, risulta essere di 32 anni per i maschi è di 31 per le femmine. Data la non obbligatorietà della notifica del decesso per aids, la quota dei decessi è probabilmente sottostimata.
Caratteristiche demografiche e modalità di trasmissione: Anche se la trasmissione della tribù degli Usa e in Europa è stata principalmente tra uomini omosessuali e bisessuali e tra tossicodipendenti, il principale comportamento arrischio a livello mondiale è rappresentato dai rapporti etero sessuali. Il sesso femminile quello che si ritiene a maggior rischio per l'alta infettività dello sperma contenente HIV. Ridotto e invece il rischio, a confronto, per il maschio eterosessuale, perché le secrezioni vaginali contenenti virus devono trovare, per essere infettanti,1 lesione di continuo sui genitali maschili. I fattori di rischio più importanti nella trasmissione per via eterosessuale sono:
-un elevato numero di partner;
-la prostituzione;
La trasmissione per via omosessuale è stata la prima è più evidente sul piano della storia è epidemiologica di questa malattia. I rapporti omosessuali determinano lesioni più probabili delle mucose strutturalmente inadeguate all'uso sessuale, tali da determinare un aumento del rischio di infezione e trasmissione della malattia nei gruppi gay. Il rischio aumenta anche in questo caso con l'aumentare del numero dei partner e dei rapporti. La trasmissione della madre al figlio (verticale) rappresenta una delle piaghe emergenti in Africa e, negli ultimi anni, anche nei paesi occidentali. Il virus può essere trasmesso anche attraverso trasfusione di sangue ed emoderivati infetti; da allora le segnalazioni sono andati aumentando in tutto il mondo, Italia compresa. Per tali motivi sono divenute severissime le tecniche di controllo dei donatori e delle partite di sangue ed emoderivati. 
Periodo di incubazione:Il periodo di incubazione molto variabile ed è correlato con la carica infettante, le condizioni generali di vita, lo stato nutrizionale. Mediamente si aggira tra i cinque e i sette anni.
Periodo di contagiosità. Poiché il virus permane in definitiva mente nei liquidi organici, e il genoma virale e si integra con quello cellulare dell'organismo, la contagiosità è perenne.
Suscettibilità e resistenza. Tutti gli individui sono suscettibili senza distinzione di razza. Non si conoscono situazioni di resistenza.
 
Epatite B.
Agente eziologico HBV; L’HBV è molto resistente agli agenti chimici e fisici, viene inattivato soltanto a elevate temperature (100 °C per 15 min), resta a lungo stabile a temperatura ambiente.
Epidemiologia: È un'infezione diffusa in tutto il mondo: in molti paesi è endemica. Nei paesi occidentali la prevalenza dell'infezione bassa è la percentuale di portatori cronici è inferiore all'1%. In questi paesi i gruppi a rischio sono i maschi omosessuali, i tossicodipendenti, gli individui con molti partner sessuali, il personale sanitario. L'incidenza dell'infezione tra coloro che ricevono sangue o è emoderivati è diminuita notevolmente in seguito all'adozione obbligatoria dei test di screening sui donatori prima della trasfusione. La La modalità di trasmissione più frequente è mediamente il sangue è ed è emoderivati infetti: per trasfusione, uso di scimmie infette, interventi chirurgici, odontoiatrici,  agopuntura, tatuaggi, interventi estetici.il virus è presente anche nei prodotti biologici come saliva, sperma, sangue mestruale.
Modalità di trasmissione. Nei paesi in via di sviluppo una delle principali modalità di trasmissione del HIB è la trasmissione verticale madre-figlio al momento del parto
Periodo di contagiosità. È stato dimostrato sperimentalmente che il sangue di individui effetti contiene virus già molte settimane prima della comparsa dei primi sintomi e rimane attivo per tutta la durata della fase acuta.
Profilassi.La prevenzione è il controllo dell'epatite B. sono resi possibili dall'ampia disponibilità di vaccini oggi esistenti. Oggi la biologia molecolare ha messo a disposizione una nuova generazione di vaccini sintetici. La vaccinazione consigliata dai bambini per i gruppi ad alto rischio.
Cenni clinici. La malattia insorge dopo un periodo di incubazione molto vario (da 45 a 160 giorni, in media 60-90 giorni) e dipende sia dalla quantità di virus presente nel inoculo sia da fattori legati all'ospite.presenta un quadro clinico sostanzialmente molto simile a quello dell'epatite A. ma con una maggiore gravità con decorso più prolungato. Vi può essere una cronicizzazione con evoluzione in cirrosi e cancro primitivo del fegato.i sintomi presenti all'inizio sono vaghi dolori addominali, nausea e vomito, anoressica, febbre lieve. Compare l’itteroche può persistere per molte settimane la diagnosi può essere fatta solo attraverso gli esami di laboratorio con i test sierologici. Nei casi in cui si arriva alla guarigione scompare la gente eziologico e appaiono i relativi anticorpi. La malattia, quindi, si può presentare in varie forme: da casi in apparenti a casi di epatite fulminante, fino al epatite cronica persistente, spesso associata a cirrosi. I bambini spesso la malattia non determina l’ittero.
 
Malattie trasmesse per via aerea
Utilizzano la respirazione del malato come via di eliminazione, e per la stessa via infettano gli individui sani suscettibili. Nel gruppo, alcune malattie (influenza, pertosse, tubercolosi, difterite,) hanno come bersaglio principale l'albero respiratorio, come nelle malattie e esantematiche dell'infanzia (Rosalia, morbillo, scarlattina, eccetera.), o il sistema nervoso centrale (meningite cerebrospinale epidemica). 
Molte di queste malattie sono altamente contagiose, come ad esempio l'influenza, possono mostrare anche il titolo all'identico, con un tipico andamento stagionale che predilige l'inverno.
quest'ultimo dato è legato via alla gioia del freddo sull'epitelio bronchiale, con riduzione delle difese locali, sia all'aumentata possibilità statistica di incontrare il. Si comprende allora come mezzi di prevenzione abbiano scarsissimo successo, mentre hanno un ruolo preminente le vaccinazioni specifiche.
 
L'influenza
L'influenza della malattia che colpisce il maggior numero di soggetti e provoca il maggior numero di assenze dal lavoro e dalla scuola
Cenni storici. Il termine influenza deriva da un'epidemia occorsa nel 1357. La parola influenza è stata usata come termine comprensivo di svariate cause di fenomeni epidemici estesi.
Cenni chimici. L'influenza è una malattia acuta infettiva delle vie respiratorie che si manifesta con febbre anche elevata, brividi di freddo, mal di testa, bruciore pesantezza gli occhi, bruciore di gola e faringite, tosse, senso di prostrazione, dolori alle ossa e ai muscoli. È una malattia che ha un decorso di sette giorni circa e che non determina complicazioni nei bambini e negli adulti in buone condizioni generali: tenendo in malato a riposo con un'alimentazione equilibrata ma non pesante e fornendogli un adeguato apporto di acqua e sali minerali per integrare le perdite dovute alla sudorazione provocata dagli antipiretici. Lei complicazioni polmonari con conseguenze mortali possono riguardare soprattutto gli anziani oltre i sessant'anni con insufficienza cardiaca cronica, polmonare, renale o con malattie metaboliche come il diabete.
Agente causale: Comprende le specie di virus influenzali a e B. mentre potrebbe costituire un genere separato il tipo C. Il virus influenzale di causa meno epidemie che tendono a essere confinate ai bambini piccoli. Il virus influenzale ci è il più delle volte senza causare una malattia importante. Tutte tre tipi di virus infettano l'uomo, mentre il virus dell'influenza a possono infettare anche animali.
Diffusione L'influenza può presentarsi in forma angelica, epidemica e pratica.
Serbatoio. L'uomo rappresenta il serbatoio principale dell'infezione umana; si sospetta che ceppi suini, e quindi, a diari possano rappresentare serbatoi da cui si possono sviluppare nuovi sottotipi, in grado di determinare nuove pile di è terra di combinazione concetti umani.
Trasmissione. Contatto diretto. Il rischio di contagio è più elevato in ambienti chiusi e affollati
Periodo di incubazione. Breve, di circa 24-72 h
Periodo di contagiosità. Da 1-2 giorni prima della comparsa dei sintomi di malattia a circa tre giorni dopo.
Suscettibilità e resistenza. Tutti gli individui sono suscettibili. L'infezione la malattia determinano un'immunità specifica verso il virus infetta. L'infezione successiva, se provocata dal virus imparentati con il precedente determina un allargamento della base immunitaria e può dar luogo a una malattia in forma molto lieve o a un'infezione senza malattia.
Profilassi. I vaccini antinfluenzali sono comunemente presenti in commercio. L'organizzazione mondiale della sanità invia annualmente, ai centri per il controllo della malattia e alle ditte produttrici, le istruzioni per la formulazione del vaccino. La vaccinazione protegge contro la malattia e la morte. Questi farmaci svolgono un'azione antivirale formidabile se vengono somministrati in via preventiva da prima dell'esposizione al virus.
 
Pertosse 
la pertosse è una malattia che colpisce prevalentemente bambini; in popolazioni con vuoto e immunitario, dove cioè non viene praticata sistematicamente la vaccinazione e nelle quali povertà malnutrizione e parassitosi rappresentano piaghe sociali, essa rappresenta la malattia con la letalita’ piu elevata per i neonati ed i bambini.
Cenni chimici. È una malattia che colpisce in forma acuta l'albero tracheobronchiale.inizia con secrezione carta rurale e tosse stizzosa, che entro 2-3 settimane diviene parossistica è dura fino a due mesi
Agente causale. Il bacillo responsabile della pertosse si chiama Bordetella pertussis e il suo isolamento con analisi di laboratorio consente di porre una diagnosi esatta.
Diffusione. È una malattia ubiquitaria, di colpisce in prevalenza la prima infanzia senza differenze climatiche, geografiche o di razza.
Trasmissione. Si ritengono responsabili le goccioline di chiunque saliva virgole contenenti l'agente infettante, che vengono a aereosolizzate nell'ambiente con i colpi di tosse; in famiglia, a trasmettere la malattia ai fratelli più piccoli e molto spesso il tiglio più grande che viene infettato a scuola.
Periodo di incubazione. È di solito compreso tra 7.10 giorni, e non va oltre 21 giorni.
Contagiosità. È elevata soprattutto all'inizio, quando è presente lo stato carta rurale ma non è comparsa la tosse parossistica. Va diminuendo nel tre settimane successive. Il trattamento con antibiotici adatti elimina la presenza di bordetella dà le vie aeree del piccolo paziente già in terza-quinta giornata dall'inizio del trattamento.
Suscettibilità e resistenza. La suscettibilità e generale
Profilassi. La profilassi vaccinale rappresenta l'unico sistema valido di prevenzione della malattia. Gli schemi vaccinati sono differenti nei vari paesi; le linee guida comunque prevedono una prima iniezione intorno ai 2-3 mesi di vita seguita da iniezione di l'importo dopo un anno e all'età di 3.06 anni. I numerosi paesi viene associata alla vaccinazione antidiftericae antitetanica. una dose vaccinale non conferisce alcuna immunità; per ottenere un'immunità duratura e necessario completare l'intero ciclo vaccinale di tre o più inoculazioni.
 
Tubercolosi
È una malattia ubiquità aria determinata da microbatteri, che determina morte o di invalidità soprattutto in popolazioni con livello socio economico medio basso. L'infezione iniziale, che si realizza perlopiù per via aerea, non determina manifestazioni evidenti sul piano clinico. La positivizzazione si realizza a 28 settimane dall'infezione. Il miraggio alla posa di vita è tanto più precoce, rispetto all'età, quanto più intensa e la circolazione del nemico batterio nell'ambiente; in altri termini, più frequente la presenza batterica ambientale e maggiore la possibilità statistica dell'individuo contro ad una prima infezione e reagisca con la produzione del complesso primario.
Se la carica batterica è elevata, ripetuto nel tempo e le condizioni generali dell'individuo sono scadenti, dall'infezione si può passare alla malattia.
Agente causale. La varietà hominis e bovis del micobatterio della tubercolosi sono responsabili delle varie forme di localizzazione della malattia dell'uomo. La hominis determina prevalentemente localizzazioni polmonari, attraverso la trasmissione per via aerea; la bovis, trasmessa all'uomo attraverso il latte non pastorizzato di mucche infette o ammalate di matite tubercolare.
Diffusione. Si è avuta una rapida crescita del infettività, della morbosità e della mortalità per le difficili condizioni di vita di molti immigrati.
Serbatoio. Principalmente serbatoio all'uomo; anche il bestiame malato rappresenta un serbatoio importante sul piano è epidemiologico.
Epidemiologia. I fattori più importanti tra diffusione della tubercolosi sono costituiti dalla trasmissione aerea, unita a condizioni di vita promiscuo la e alla suscettibilità dell'ospite. La diffusione del nemico batterio nell'ambiente chiarita con le goccioline di Pflugge, con l’escreato emesso all'esterno con la tosse e con lo sputo dal malato che abbia lezioni aperte del tessuto polmonare. L'elevata resistenza dell'agente infettante all'essiccamento rende possibile la sua presenza in condizioni di vitalità nella polvere anche per molti metri.
 
Profilassi. Misure preventive sulla popolazione sono tesi al miglioramento delle condizioni socio economiche e di vita delle popolazioni (miglioramento dosato nutrizionale, riduzione dell'indice di affollamento abitativo). Si può migliorare l'organizzazione sanitaria del paese attivando sul territorio strutture in grado di curare, di individuare casa visto, di applicare le strategie di vaccino è di chemio profilassi.
Chemioprofilassi. Individui che hanno sviluppato il complesso primario di none condizioni di vita precarie hanno un alto rischio che la forma di infezione latente possa virare verso una forma attiva grave.
 
Difterite
La difterite è una malattia infettiva che colpisce le prime vie ai e le con la produzione di pseudo membrane che coinvolgono la mucosa di faringe, tonsille, laringe, naso; possono essere interessante anche la pelle, genitali, la congiuntivi. Tali lesioni sono determinate dall'elaborazione di un eso tossina che ha un effetto tossico per le cellule delle mucose interessate dalla localizzazione.
Cenni chimici. Nelle forme lievi la malattia si presenta con sintomi locali è generali, come febbre tachicardia, di lieve entità. Nei casi gravi e si sono evidenti: localmente sia una sintomatologia ostruttiva: l'ostruzione meccanica delle prime vie aeree e la miocardite da esotossina sono le cause più frequenti di morte.
Agente infettivo e patogenesi. L'agente infettante determina prima un'infezione superficiale delle mucose dove si impianta.
Diffusione. La malattia colpisce individui suscettibili. Sono da ritenersi tale soprattutto bambini al di sotto dei 15 anni, ma anche adulti che non sono stati vaccinati.
Serbatoio. È costituito dall'uomo.
Modalità di trasmissione. Si diffonde attraverso le goccioline di Pflugge emesse da malati o portatori. Un malato non trattato con farmaci specifici rimane infettante per circa due settimane. Da trasmissione attraverso oggetti contaminati riveste generalmente scarsa importanza; e invece di notevole portata in particolari situazioni, come negli asili dove giocattoli, posti in bocca ad un bambino portatore, se utilizzati da altri bambini suscettibili, possono rappresentare un importante veicolo di infezione.
Suscettibilità. L'immunità può essere acquisita attraverso infezioni in apparenti poté, ma hanno comunque considerati suscettibili tutti bambini che non hanno completato le vaccinazioni obbligatorie.
Profilassi. La vaccinazione antidifterica rappresenta ancora oggi lo strumento più efficace che sia stato messo a punto per prevenire la malattia e per ridurre drasticamente la morbosità e la mortalità che hanno afflitto la popolazione infantile in epoca pre vaccinale.
Profilassi dei contatti. I contatti, cioè gli individui venuti in contatto con persone che subito dopo hanno mostrato i segni della malattia, devono ricevere una dose vaccinale di richiamo, oppure completare la vaccinazione. Le persone che hanno avuto contatti stretti con il malato, che non siano state vaccinate o che non siano state inadeguatamente, devono essere sottoposte a chemio profilassi per via orale.
 
Morbillo
 il morbillo è tra le più contagiose malattie infettive. Nei paesi in via di sviluppo rappresenta una delle cause più importanti di mortalità infantile.
Cenni clinici. Dopo un periodo di otto o 12 giorni di incubazione il paziente accusa febbre malessere, seguiti subito dopo da bruciore agli occhi, congiuntivite, secrezioni nasale e tosse. Dopo tre sette giorni compare un esantema maculoso rosso scuro che inizia dal viso per poi generalizzassi. La comparsa delle macchioline nella mucosa della bocca precede di 12 giorni quella del volto. La febbre, prima alta, scende dopo 13 giorni da comparsa dell’esantema.le complicazioni sono frequente nei bambini molto piccoli e negli adulti. Le più frequenti sono l'otite media e la polmonite: quest'ultima può essere determinata dal virus del morbillo o da sopra infezioni batteriche. Tali complicazioni richiedono un trattamento antibiotico specifico da. Nei paesi in via di sviluppo le infezioni virali sovrapposte rappresentano un importante causa di morte; l'infezione morbillo può determinare disepitelizzazione dei villi intestinali e comparsa di diarrea grave, con perdita di proteine.
 
Epidemiologia. In epoca prevaccinale il morbillo colpiva la grande maggioranza delle persone entro i vent'anni (oltre 90%) abitanti nelle aree urbane.qui aveva un andamento endemico con puntate e divenni che ogni due anni circa, soprattutto alla fine dell'inverno era l'inizio della primavera i paesi a clima temperato.
Profilassi. La profilassi del morbillo viene realizzata, come strategia di massa, con l'immunizzazione attiva applicata nella maniera più estensiva possibile, rendendo obbligatoria la vaccinazione.
Immunizzazione attiva. Nel 1963 vennero registrati negli Stati Uniti due tipi di vaccino; successivamente furono utilizzati altri ceppi virali attenuati per la preparazione di altri bacini vaccini vivi.. Questi diventarono i vaccini più comunemente usati perché all'innocuità univano una buona risposta immunitaria.
 
Meningite meningococcica
Cenni clinici. L'infezione da Neisseria miningitidis si limita perlopiù alle mucose nasali e oro faringee in maniera a sintomatica. Solo in casi eccezionali di infezione determina il coinvolgimento delle meningi. Ciò dipende dalla virulenza dell'agente infettante e la carica batterica. La meningite è la manifestazione clinica di frequente, ma sono segnalati anche casi di seticemia grave, che portano a morte il paziente in 2-8 h.e la meningite e caratterizzata da un'insorgenza brusca con febbre elevata, cefalea, nausea e vomito, rigidità nel locale; spesso può comparire sulla pelle una eruzione di petecchie rosa, e possono essere presenti delirio e coma. I patente assumono nel letto un atteggiamento rannicchiato sul fianco, con le gambe raccolte parallele (gambe a canna di fucile). La natalità in passato si aggirava intorno al 50%; la moderna terapia specifica con antibiotici attivi, è quella di supporto, ne hanno ridotto il valore al 10%.
Diffusione. L'infezione è ubiquità aria; i casi di malattia possono avere andamento di chi tu sia endemico sia epidemico. La distribuzione sporadica in area rurale o cittadina e omogeneamente distribuita. Si contano ogni anno circa 1-3 casi per 100.000 abitanti. Il picco di maggiore incidenza e intorno ai 7-8 mesi di età. Viene definita come la malattia appannaggio esclusivo dei bambini e dalla reclute; sono particolarmente esposti individui non i mugugni che da poco tempo si trovano in condizioni di affollamento, come in effetti accade nelle scuole e nelle caserme.
Modalità di trasmissione. L'agente infettante viene trasmesso attraverso le goccioline di Pflugge; viene anche emersa una trasmissione tramite oggetti, per esempio giocattoli, quando siano imbrattati da secrezioni naso-faringeE, ma solo se le secrezioni sono emesse da poco tempo. La sensibilità di Neisseria meningitidis alla luce e al essiccamento ne limita grandemente la sopravvivenza nell'ambiente esterno.
Profilassi. Oggi vengono usati antibiotici di recente concezione. La vaccino profilassi non rappresenta ancora un metodo certo di prevenzione; infatti vaccini sin qui emessi hanno fornito buona risposta anticorpale solo negli adulti. Numerosi recenti studi lasciano ben sperare; in essi vengono sperimentati vaccini con antigeni cellulari coniugati con proteine.
 
Malattia del circuito oro-fecale
Vengono incluse in questo gruppo malattie infettive determinate da agenti causali i più svariati, ma che hanno in comune il meccanismo epidemiologico di trasmissione: ingresso dell'infezione è la bocca, via di eliminazione l'intestino. Sono agenti molto resistente all'ambiente esterno, al quale pervengono attraverso le deiezioni fecali degli individui malati o portatori, restando vitali o addirittura moltiplicandosi.sono presenti nelle falde idriche contaminate da materiale fecale o in alimenti, per esempio il latte; alimenta ad alto rischio sono anche le verdure aiutarci, se illegalmente irrorati con acque fortemente inquinate da liquame coniati; inoltre dagli agenti possono essere regolati da metodi passivi come le mosche. Dei bambini rivestono particolare importanza è epidemiologica le mani sporche l'abitudine di portare al abbocca di oggetti. Il serbatoio è costituito dall'intestino, rappresenta anche l'organo bersaglio della maggior parte delle infezioni acute.
 
Tifo addominale o febbre tifosa
Il genere salmonella comprende più di 2000 tipi differenti di salmonella, caratterizzabili antigienica mente. Vengono trasmesse all'uomo da alimenti contaminati e determinano è in piedi di acute, la cui sintomatologia può essere tossica o infettiva oppure comprendere, in un'ampia gamma, sintomi misti.
Cenni clinici. È una malattia infettiva sistemi che anche è caratterizzata da febbre elevata con poca sudorazione, cefalea, malessere, assenza di appetito. Dopo qualche giorno rinuncia della febbre, compaiono delle macule rosee sul tronco. Sono presenti tosse, intestino pigro, aumento del volume della milza. La legalità si aggira intorno all'1%.
Agente infettivo. Dal punto di vista e epidemiologico ce ne possono riconoscere oltre 100 tipi.
Diffusione. La malattia è diffusa in tutto il mondo; nei paesi avanzati, dove sistemi di smaltimento dei liquami e l'approvvigionamento di acqua potabile sono di buon livello, va scomparendo, mentre si verifica un incremento costante delle salmonellosi minori.
Serbatoio. Il serbatoio è costituito dai malati, dai convalescenti e dai portatori cronici.
Trasmissione. La malattia si trasmette attraverso acqua, verdura, frutta, latte derivati contaminati. Sono a rischio anche i molluschi eduli allevati in acque contaminate. Le mosche possono contribuire alla diffusione con le zampette imbrattate di feci infette.
Periodo di incubazione. Varia da una a tre settimane.
Periodo di contagiosità. L'eliminazione di salmonella con le feci inizia con la prima settimana di malattia e continua per tutta la convalescenza. Solo il 2-5% dei convalescenti diventeranno portatori cronici.
Profilassi. La strategia preventiva più importante è costituita dalla protezione delle vene d'acqua potabile dall'inquinamento di liquami con opere di ingegneria sanitaria (fognature e acquedotti) e da una corretta sorveglianza e disinfezione dell'acqua potabile, soprattutto nella stagione estiva.
Nelle comunità vanno allestite toilette fornite di acqua corrente, sapone, con servizi igienici tenuti puliti e disinfettati con la comune candeggina.
Immunoprofilassi attiva. La vaccinazione antitifica viene raccomandata per i soggetti che si recano in aree ad alta endemia; è obbligatoria per gli addetti del settore alimentare e sanitario.
 
Epatite virale 
Cenni clinici. La malattia insorge in maniera brusca con febbre, malessere, nausea, disappetenza e diarrea con dolori addominali. Dopo pochi giorni compare l'intero. La malattia nelle forme lievi dura due settimane, mentre nelle forme severe può durare mesi ad essere particolarmente DDD tante. Soprattutto nei bambini l'epatite virale a può decorrere senza ittero. La diagnosi oggi si avvale, oltre che dei segni clinici, dei testi specifici di laboratorio.
Agente infettivo. Il virus dell'epatite a (HAV) è piccolo. Il virus è resistente nell'ambiente esterno; nelle feci conserva la sua infettività per due settimane e, se posto a -20 °C può mantenerla per anni.
Diffusione. La malattia diffusa in tutto il mondo; si trova in forma endemica soprattutto nei paesi a livello socio-economico basso, con insufficienti standard igienico-sanitari. Le indagini e P. de mio logiche hanno confermato che la fonte più comune degli episodi epidemici restano le acque inquinate e i molluschi eduli. Particolarmente incriminati sono tutti molluschi eduli consumati crudi o poco cotti, sta volati in acque contaminate, e frutta e verdura che sono state contaminate durante la raccolta ho il confezionamento.
Trasmissione. Si realizza per contatto interumano è per via oro fecale. Particolarmente rischiosi sono: l'acqua, la frutta e verdura, i molluschi.
Il periodo di incubazione. Varia da 14 al 45 giorni, con un valore mediano di 28 giorni.
Periodo di contagiosità. La massima infettività si a durante la seconda metà del periodo d'incubazione.
Profilassi. Razionalizzazione dello smaltimento dei liquami è approvvigionamento idrico, con adeguate opere di ingegneria sanitaria.
Immunoprofilassi. La vaccinazione con virus inattivati è stata sperimentata con successo: una buona immunogenicità è stata ottenuta dopo la somministrazione di due dosi di vaccino. Le prove sull'efficacia di questi vaccini nell'uomo sono tuttora in corso.
 
Malattie trasmesse tramite artropodi vettori
I vettori sono detti obbligati quando nel loro corpo si realizzano tappe obbligate del ciclo biologico di sviluppo dell'agente infettante.solo attraverso questo passaggio si viene a chiudere l'anello biologico che consente la trasmissione dell'agente infettante dal serbatoio (uomo o animale) all'individuo sano.
-La zanzara (malaria)
-il pidocchio del corpo (tifo esantematico)
-La mosca tse tse (malattia del sonno)
-La zecca (febbre ricorrente africana)
-La pulce del ratto (febbre tifosa da pulce)
L'uso di insetticidi chimici e biologici nella lotta è vettori ha modificato profondamente le epidemiologia di numerose malattie appartenenti a questo gruppo.
 
Malaria
È una delle malattie più importanti per prevalente per gravità al mondo; la trasmissione endemica in 102 nazioni, la cui popolazione in totale rappresenta la metà della popolazione mondiale da ragione dell'entità del fenomeno. Più dell'80% della popolazione interessata vive in Africa; qui più di un milione di bambini muore ogni anno per gli effetti diretti e indiretti e infezione ma la.
Cenni clinici. La sintomatologia spesso è così simile tra le quattro forme di malaria esistenti da dover porre la diagnosi solo sulla base degli esami di laboratorio. Pur essendo molto ampia la varietà dei sintomi, fondamentalmente essa è caratterizzata da febbre, brividi, sudorazione, mal di testa, e ittero, difetto della coagulazione, choc, insufficienza renale ed epatica, encefalite acuta, disorientamento, delirio e coma. La legalità e del 10% circa, soprattutto tra i bambini non trattati prontamente con farmaci specifici. I cicli febbrili possono essere ogni 1,2,3 giorni. Gli attacchi, in assenza di trattamento farmacologico, possono durare anche un mese.
Serbatoio. Il serbatoio è l'uomo ma anche alcune scimmie antropomorfe.
Profilassi. Sostanze repellenti contro le zanzare, tende e zanzariere da letto, gli screening delle abitazioni e spray antizanzara.
Tifo petecchiale
La febbre compare improvvisamente, alta, con cefalea e dolori generalizzati. Al quinto-sesto giorno compare un'eruzione in forma di macul e che iniziano su una parte superiore del tronco per poi diffondersi a tutto il corpo: dopo due settimane la febbre cade per lisi. Nelle forme non trattate con terapia adeguata, la malattia ha un'elevata natalità e oscilla tra il 10 e i 40%.
Trasmissione. Il vettore è rappresentato dal pidocchio umano e si infetta succhiando il sangue di paziente infetto in fase acuta l'agente infettivo viene eliminato con le feci dal pidocchio sulla cute dell'individuo sano quando inizia la suzione di sangue per il pasto. Le abrasioni da grattamento reattivo dell'individuo rappresentano una via d'ingresso dell'agente infettante.
Periodo di contagiosità. Loro effetto è contagioso per il pidocchio nel periodo febbrile. l'agente infettante può permanere vitale per settimane nel pidocchio morto
Profilassi. La lotta ai pidocchi con insetticidi in polvere e rappresenta il metodo più attivo di e radica azione della malattia. Il trattamento individuale con insetticidi dev'essere protratto sino alla chiusa di tutte le uova per uccidere gli adulti. Le uova, infatti, sono resistenti al insetticidi. Il lavaggio dei vestiti d'acqua bollente uccide le uova e le forme adulte. In caso di un episodio epidermico, il trattamento deve essere esteso a tutta la comunità.
Vaccino profilassi. La vaccinazione non conferisce un'immunità protettiva ma riduce notevolmente la severità della malattia.
 
Malattie dagli animali
Vengono incluse in questo gruppo tutte le malattie i cui agenti e geologici anno degli animali nel loro osservatorio e possono essere trasmessi, in maniera diretta e indiretta, all'uomo.
 
La rabbia
Cenni storici. La rabbia conosciuta sin dai tempi più antichi, e ha sempre avuto una distribuzione molto ampia in tutto il mondo.
Cenni clinici. Il virus, inoculato con il morso nei tessuti, viaggia risalendo i nervi periferici verso il tessuto nervoso centrale. Qui determina una encefalomielite spesso letale. La malattia inizia con un senso di ansia, cefalea, febbre, disturbi della sensibilità delimitati all'area cutanea che ha subito la morsicatura. Compaiono quindi le pareti e le paralisi. Seguono delirio, convulsioni, morte per frequente paralisi respiratoria.
Distribuzione. La rabbia e natura esiste sotto due forme: la radio urbana nel cane e la rabbia silvestre che colpisce prevalentemente sciacalli lupi volpi. Mentre in Europa, Stati Uniti e Canada l'incidenza della malattia è stata ridotta a 1-2 casi terranno, nei paesi in via di sviluppo essa rappresenta ancora un grosso problema di sanità pubblica.
Trasmissione. La trasmissione della malattia si realizza per il passaggio del virus, con il morso, dalla saliva dell'animale rabido all'individuo suscettibile. Molto raramente è stato ammesso il passaggio tramite un graffio. In America Latina è comune la trasmissione da pipistrelli ad animali, compresi quelli domestici.
Contagiosità. Il virus è presente nella saliva del cane già negli 3-5 giorni precedenti la comparsa dei sintomi e di persiste per tutta la durata della malattia.
 
Brucellosi
(sinonimi: febbre ondulante, febbre maltese, febbre mediterranea, morbo di bang)
Cenni clinici. Malattia con febbre irregolare e intermittente, accompagnata da profuse sudorazioni e da disturbi generali come debolezza, sensazione di freddo. La malattia può durare anche per anni.
Diffusione. La malattia è diffusa nel bacino del Mediterraneo, in Asia centrale, in Messico e nell'America del sud. Sono particolarmente esposte alla malattia le persone che per motivi professionali sono a contatto con animali e loro derivati: veterinari, contadini,
Serbatoio. Bovini, suini, e quindi, caprini rappresenta le serbatoi principali.
Trasmissione. Dagli animali, negli allevamenti, viene ammessa anche la trasmissione per via aerea. Per frequente è la trasmissione attraverso l'ingestione ogni contatto con il sangue, le urine, il latte, le carni, le secrezioni marginali a seguito di aborto, la placenta dell'animale.
Prevenzione. L’eradicazione della malattia negli allevamenti rappresenta il metodo ideale per il controllo di questa antropozoonosi, con l'abbattimento dei capi malati o portatori. Tale obiettivo, molto costosa, può però essere raggiunto con la sorveglianza e la riduzione dell'incidenza tramite vaccinazione dei capi. Il latte e i suoi derivati vengono risanati con la pastorizzazione.
 
Teniasi
La teniasi è un'infestazione intestinale. Il verme raggiunge l'intestino e vi si colloca esitandolo. In effetti possibili sono molteplici e variabili: da Formia sintomatica e si può passare a sintomatologia conclamate di nervosismo, insonnia, hanno restia, perdita di peso, dolore addominale e disturbi digestivi.
Diffusione. La distribuzione è particolarmente elevati in Europa orientale oltre che in Asia, in Africa e in America del sud.
Contagiosità. Il consumo di carni bovine e crude o poco cotta e comporta l'ingestione di cisticerchi vivi, che riprodurranno il verme adulto nell'intestino umano. Le uova di tenia se ingerite possono determinare la cisticercosi umana, malattia grave è pressoché incurabile.
Profilassi. L'ispezione delle carni, effettuata dal veterinario in servizio e macelli, rappresenta il primo momento della prevenzione di questi passi tosi. Un altro momento è rappresentato dall'educazione dei consumatori: evitare di consumare carni crude o poco cotte. Le misure ambientali riguardano un adeguato smaltimento dei liquami umani perché non vengano in contatto con il animali d'allevamento. 
 
Malattie da lesioni di continuo
L'acuta e rappresenta una formidabile barriera nei confronti della microflora saprofita e patogena che può esservi presente.Le lesioni rappresentano la porta di entrata di agenti che possono determinare eventi anche gravi, con serio pericolo della vita.
Stafilococcie
Cenni clinici. La massima incidenza si ha per affollamento e per mancanza di un uso adeguato dell'acqua e sapone. Se le lesioni cutanee sono estese può comparire la febbre, con malessere e cefalea
Serbatoio. Sono i portatori di stafilococco che lo albergano nelle fosse nasali; esse rappresentano la fonte e il mantenimento della disseminazione ambientale.
Periodo di contagiosità. Fino a quando le lesioni continuano a produrre non sono opportunamente medicate, persiste la convinzione di portatore nasale.
Profilassi. L'educazione all'igiene personale, soprattutto a quella delle mani, rappresenta un punto focale. È importante spiegare che le oggetti da toeletta non devono essere usati in comune, ma sono strettamente personali.
Tetano
Cenni clinici. La malattia si manifesta con una cefalea, malessere e rigidità dei muscoli masticatori, del collo e del dorso. Segue la comparsa di spasmi muscolari generalizzati; sono caratteristici della contrattura dei muscoli facciali, che conferiscono al viso un aspetto particolare. Il presente lucido, si lamenta del dolore determinato dalle contratture muscolari; spesso è presente la febbre. La morte sopravviene per paralisi dei muscoli respiratori.
Agente causale. E’ il clostridum tetani, un saprofita intestinale degli erbivori e dell'uomo.
Diffusione. E’ diffuso in tutto il mondo, in forma sporadica. Colpisce individui di tutte le età.
Serbatoio. È rappresentato dall'intestino soprattutto degli erbivori, dal quale viene al eliminato nell'ambiente con le feci.
Profilassi in Italia. La vaccinazione obbligatoria rappresenta il sistema ormai adottato in tutti paesi del mondo. Tutte le persone devono praticare la vaccinazione come metodo attivo di immunizzazione.
 
Malattia per trasmissione materno-fetale
Per infezioni materno-fetali si intendono tutte quelle patologie che, interessando la donna durante il periodo della gestazione, possono provocare danni al prodotto del concepimento sia indirettamente (a causa delle alterazioni che provocano nella donna) sia direttamente (per la trasmissione dell'infezione al feto o al neonato).
Infezioni prenatali. La maggior parte delle infezioni a cui può andare incontro una donna in gravidanza non si trasmettono al feto. Tuttavia, qualsiasi processo infettivo a carico della madre può avere delle conseguenze indirette sul petto dando luogo, anche se raramente, a parti prematuri, basso peso alla nascita o anche malformazioni.
Infezioni perinatali. Le infezioni più importanti per la frequenza o gravità delle ripercussioni a carico del prodotto del concepimento vengono denominate con la sigla TORCH e sono:
T=toxoplasma
O= others (altri, per esempio HBV, HIV)
R= rosolia
C=citomegalovirus
H=Herpes virus genitale
 
TOXOPLASMOSI
La trasmissione verticale dell'infezione al feto e tanto meno probabile, ma fonte di danni tanto più grave al feto, quanto più precocemente essa si verifica. l'infezione materna del primo trimestre provoca spesso aborto o morte endouterina del feto; l'infezione nella fase immediatamente precedenti il parto provoca invece pormi in perlopiù asintomatiche alla nascita ma suscettibili di manifestazione a distanza, spesso con interessamento oculare e con  handicap psicomotori.
Caratteristiche cliniche dell'infezione congenita. Malgrado la benignità, per la madre, della top sopra osmosi acquisita, essa ha una notevole rilevanza per il neonato in quanto può dare luogo a gravi forme morbose: morte dell'embrione e del feto, nascita prematura.
Misure di prevenzione. Le misure di prevenzione riguardano innanzitutto l'educazione sanitaria delle donne siero-negative perché si attendono da:
-evitare la consumazione di carni crude o poco cotte
-evitare di venire a contatto con le veci del gatto
-evitare di mangiare verdure crude
 
ROSOLIA
Modalità di trasmissione. Il virus determina la rosolia: malattia acuta e San tematica, altamente contagiosa e assai diffusa, perlopiù benigna, e colpisce più frequentemente e bambini. L'uomo è il serbatoio naturale del virus, che si trasmette per contatto diretto o indiretto tramite le secrezioni naso-faringee di individui infetti o attraverso le goccioline di Pflugge, per via aerea. Nella primissima infanzia una modalità e il contatto diretto di oggetti contaminati da poco.
Periodo di incubazione. Varia da 14 al 21 giorni.
Suscettibilità e resistenza. Neonato alla nascita e protetto dalle anticorpi specifici materni che gli sono stati trasmessi per via transplacentare.dopo pochi mesi, per l'eliminazione la distruzione del anticorpi ereditati, il neonato diventa suscettibile. L'immunità attiva si acquisisce con l'infezione naturale (e si mantiene da tutta vita), oppure attraverso la vaccinazione.
Cenni clinici. Il virus penetra per via aerea dopo un'incubazione di 14-21 giorni passa nel sangue determinando l'eruzione puntiforme e prende la cute e dalla testa al tronco alle gambe. L’esantema e’ di breve durata (3-5 giorni), si accompagna a febbre.
 
ROSOLIA CONGENITA
La rosolia nei bambini e una malattia infettiva febbrile benigna conosciuta anche con il nome di morbillo tedesco. Sintomi di poco conto: febbre bassa, lieve malessere e o cefalea.
 
Se colpisce una donna suscettibile nei primi mesi della gravidanza, può comparire la sindrome da rosolia congenita. In questa condizione i tessuti embrionali in attiva riproduzione rappresentano il terreno colturale per la moltiplicazione virale; gli effetti sono tanto più devastanti quanto più precoce è stata l'infezione. Se tale infezione si verifica nel primo mese circa il 50% dei bambini presenta rilevanti danni permanenti. Le infezioni contratte dopo la sedicesima settimana di gestazione solitamente non provocano malformazioni fetali.
a seconda dell'entità del danno determinato a carico dei tessuti del feto si potrà avere: aborto spontaneo; morte alla nascita; lesioni ossee; anomalie cardiache; anomalie del sistema nervoso centrale; sordità; anomalie o oculari; anomalie dell'apparato genitourinario; disordini e ma teologici; epatite; polmonite; disordini psichiatrici.
Profilassi. Vaccino profilassi da somministrare alle bambine di età 10-12 anni, alle donne risultate siero-negative e alle gestanti non immuni subito dopo il parto. Per limitare gli effetti devastanti della sindrome da rosolia congenita le strategie fondamentali sono affidate alla vaccinazione di tutti i nati oltre il primo anno di vita e delle adolescenti prima della pubertà. Ciò allo scopo di ridurre o interrompere la trasmissione del virus della rosolia, creando una popolazione scolare immune.
 
CITOMEGALOVIRUS
I CMV vengono così denominati per le notevoli dimensioni assunte dalle cellule infette. l'infezione congenita ad ACM fu viene trasmessa al feto dalla madre che acquisisce la prima infezione durante la gravidanza. Soltanto il 5-10% dei neonati con infezione presenta esiti o segni clinici di malattia; in un'altra quota, pari a circa 10% dei neonati infetti, apparentemente sani alla nascita, la malattia ha un decorso subclinico con conseguenti danni percettivi (sordità) e/0 cerebrali (turbe psicomotorie e o comportamentali), che si rendono evidenti a distanza di mesi o di anni dalla nascita, di solito in età prescolare.
Caratteristiche cliniche dell'infezione congenita. L'infezione del prodotto del concepimento può provocare aborto spontaneo o nascita di un feto morto, o nascita con compromissione di vari organi quali il sistema nervoso centrale, l'occhio, il fegato e i sintomi generalizzati quali pallore intenso ed emorragie cutanee e mucose.
 
HERPES VIRUS
questi virus si riproducono in colture di cellule umane e animali. Gli herpes virus umani vengono distinti in tipo 1 (orale) e tipo 2 (genitale). Le infezioni primarie si realizzano in soggetti privi di una specifica protezione immunitaria, con un successivo sviluppo di anticorpi specifici neutralizzanti e perdurano per tutta la vita; questi soggetti portano il virus in forma latente.
Cenni clinici. Alla prima infezione fanno seguito manifestazioni recidivanti, periodiche, e si manifestano nella stessa area del corpo, nonostante la presenza di anticorpi specifici. Le recidive sono favorite da particolari condizioni come affaticamento, crisi febbrili, esposizione al sole, ciclo mestruale. Il contatto iniziale con il virus, cosa che accade frequentemente nell'infanzia, provoca normalmente un'intenzione subclinica. La bocca, le gengive e le labbra si presentano costellate di vescicole piene di liquido, con tendenza ad aprirsi e a formare ulcere dolorose, e tendono a formare crosticine.
il virus herpes simplex di tipo 2 e l’agente etiologico di una malattia primaria e recidivante dell'apparato genitale; si trasmette per contagio sessuale. Nella donna l'adesione primaria si manifesta con vescicole e lacerazioni della fulva, della vagina, del collo dell'utero; nell'uomo le lesioni interessano il pene e l'uretra. Il virus erpetico genitale è associato sul piano epidemiologico, con il cancro del collo dell'utero e con il cancro della prostata
Infezione del neonato. A differenza delle patologie precedentemente descritte, l'infezione da herpes simplex genitale e ritenuta possibile ma è considerata di estrema rarità. La quasi totalità dei neonati incetta invece al momento della nascita, nel passaggio attraverso il canale del parto.
Caratteristiche cliniche dell'infezione. L'infezione era tepida del neonato può limitarsi alla zona di contatto oppure può generalizzarsi per motivi sconosciuti, nel qual caso e spesso fatale.