L’igiene come Sanita’ pubblica: breve storia
Intesa come Sanita’ Pubblica (esigenza di evitare malattie, menomazioni e morte precoce, quindi diritto alla salute) l’igiene non e’ nata in epoca moderna ma e’ molto piu antica. Creta, Egitto, Greci e Roma applicavano i principi di igiene formando una sanita’ pubblica a livello embrionale.
L’igiene come Sanita’ pubblica: breve storia
Intesa come Sanita’ Pubblica (esigenza di evitare malattie, menomazioni e morte precoce, quindi diritto alla salute) l’igiene non e’ nata in epoca moderna ma e’ molto piu antica. Creta, Egitto, Greci e Roma applicavano i principi di igiene formando una sanita’ pubblica a livello embrionale.
Roma: sistema di canalizzazione smaltimento liquami (la famosa Cloaca Massima), costruito acquedotti e bagni pubblici, lebbrosari e regolamentazione prostituzione non per moralita’ ma per limitare contagi. Greci Etruschi e Romani conoscevano il rapporto tra terreni paludosi e febbri malariche con conseguenti bonifiche. Naturalmente in questo periodo la salute era appannaggio dei benestanti. Bisognera’ attendere almeno il rinascimento perche’ ci sia un’idea di diritto alla salute (Sanita’ pubblica) in seguito alle richieste di diritti da parte dei popoli contro le tirannie. Nel 1516 Thomas More nel suo Utopia immagina una citta’ ideale in cui tutte le esigenze di ordine sanitario sono soddisfatte dallo stato. A giovarsi dei primi interventi di prevenzione sono le lavorazioni con uso di sostanze tossiche: vengono messi a punto i primi sistemi di protezione individuale _ come maschere per bocca e naso – di protezione individuale, con sistemi di aerazione forzata degli ambienti di lavoro.
Un mercante parigino nel ‘700, per evitare l’intossicamento da mercurio degli operai, finanzio’ ricerche presso l’accademia reale delle scienze. Nacque cosi’ un sistema di ricambio forzato d’aria, con un apparato dìaspirazione denominato forneau d’appel. Nel 1662 John Graunt pubblica le Tavole di mortalita’, registrazione delle nascite e delle morti, poi seguito dal Codice napoleonico. Con l’avvento della rivoluzione industriale si registro’ un imponente migrazione verso le citta’, con conseguente impoverimento delle condizioni di vita dei sobborghi cittadini. Edwin Chadwick e’ il primo in Europa a collegare la salute umana alla qualita’ igienica dell’ambiente di vita e di lavoro: per lo studioso inglese e’ importante che lo Stato provveda ad un miglioramento della qualita’ di vita degli individui. A partire dalla meta’ dell’800 in Europa si cominciano a costruire ospedali statali, dove il malato puo’ essere ricoverato e curato gratuitamente. E’ l’inizio dunque del concetto di assicurazione contro le malattie e di diritto alla salute.
La scuola
Un aspetto interessante da esaminare e’ il rapporto tra istruzione ed educazione da una parte e salute dall’altra. La consapevolezza dei due diritti – quello all’educazione e quello alla salute – si afferma in epoche e con modalita’ differenti nelle vicende dell’Europa moderna.
Nel nostro paese: Napoli, 1810, Gioacchino Murat emana il decreto sull’obbligo dell’istruzione primaria; in Toscana l’obbligo viene sanzionato nel 1818. seguono la legge Casati nel 1859 e la legge Coppino del 1877. viene cosi’ riconosciuta la funzione pubblica dell’istruzione, gestita dai Comuni ma sotto le direttive e la vigilanza dello Stato: essa dev’essere obbligatoria e gratuita per la scuola elementare. Legge Orlando (1904) obbligo scolastico dai 6 ai 9 anni; legge Gentile (1923) lo estende fino ai 14 anni.
Filantropi, sociologi, medici, uomini di stato e uomini di lettere si attivano in numerosi paesi per invocare una tutela dalle malattie causate dal lavoro. Contributo fondamentale da iniziative nate dal basso, come le Trade Unions. Nelle Costituzioni degli stati contemporanei viene ad affermarsi il concetto del riconoscimento dell’individuo al diritto alla salute, che e’ tutela dello Stato. L’articolo 32 della nostra Costituzione recita: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo ed interesse della collettivita’…”
Nel 1948 nasce la carta costituzionale dell’organizzazione mondiale della sanita’; e’ questo un paso storico per il controllo della salute a livello planetario; dichiarazione del diritto dell’uomo alla salute.
Illustri igienisti dell’800, padri dell’Igiene moderna, sono gli iniziatori della Medicina scolastica: essi indicano per primi a politici e capi di stato i problemi sanitari legati alla frequenza scolastica. Un regio decreto del 1901 affidava agli Ufficiali sanitari il compito di ispezionare una volta al mese le scuole e dettava norme per la disinfezione, chiusura di prevenzione e l’isolamento. Un altro RD nel 1921 riguardava la difesa contro le malattie infettive nelle scuole in cui vengono definite le responsabilita’ degli insegnanti e dei direttori. Con un’ordinanza dell’ottobre del ’45 viene instaurato il servizio di medicina scolastica. I centri di medicina scolastica devono essere istituiti presso tutti i comuni con piu’ di 5000 abitanti. I compiti del medico scolastico sono: sottoporre a visita medica periodica, controllare che i bambini siano stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie, sorvegliare l’igiene bucco-dentale e della carie. Cosi’ impostata la medicina scolastica aveva un’impostazione preventive, ma con il passaggio nel 1988 delle competenze alle ASL si ha una modifica sostanziale dell’intervento: solo ora si sta tornando a un buon livello di sorveglianza.