Influenzano molto il metabolismo del glucosio. Hanno un’azione anti-insulinica; l’insulina è un ormone ipoglicemizzante cioè riduce il tasso di glucosio circolante. I glucocorticoidi sono ormoni che mantengono elevato il tasso di glucosio in circolo sono quindi iperglicemizzanti. Sono importanti in concentrazioni fisiologiche ma se c’è un eccesso portano una serie di problemi. A volte si fa uso di glucocorticoidi ad esempio nelle malattie autoimmunitarie che però portano una serie di azioni non benefiche su altri organi.
L’azione dei glucocorticoidi avviene a livello del fegato, tessuto adiposo e muscolo scheletrico, i recettori dei glucocorticoidi essendo steroidi hanno recettori localizzati principalmente a livello nucleare e in misura minore a livello del citosol, gli steroidi essendo lipofili facilmente attraversano le membrane e giungono sui loro recettori intracellulari; avvenuto il legame steroide – recettore vanno ad attivare la trascrizione di geni specifici, nel caso dei glucocorticoidi a livello del dna il complesso va ad attivare gli elementi di risposta ai glucocorticoidi GRE ma abbiamo anche gli ARE cioè elementi di risposta agli androgeni. Vediamo le risposte biologiche dei glucocorticoidi a livello di questi 3 organi bersaglio.
Azione dei glucocorticoidi nel metabolismo dei grassi
Intervengono nel metabolismo dei grassi, del glucosio e delle proteine. Sono ormoni ad azione lipolitica, facilitano la mobilizzazione dei grassi per dare origine a grassi circolanti anche se l’azione dei glucocorticoidi ancora è abbastanza controversa perché mentre è stata accertata l’azione lipolitica di mobilizzazione dei grassi, d’altro lato mantengono le riserve di grasso a livello della faccia, della cervice, del tronco e dell’addome, quindi queste riserve di grasso vengono preservate anche se non è ancora ben conosciuto il meccanismo. I glucocorticoidi incrementano anche l’appetito e questo potrebbe essere una spiegazione per cui uno è sottoposto a mangiare di più.
È stato visto che su dei preadipociti in coltura in presenza di glucocorticoidi facilmente si differenziano in adipociti, quindi i G.faciliterebbero l’adipogenesi ma nel contempo hanno azione lipolitica su alcuni tipi di grassi soprattutto per ciò che riguarda gli arti superiori e inferiori quindi hanno un azione molto complessa per quanto riguarda il metabolismo lipidico.
Per quanto riguarda il metabolismo glucidico a livello del fegato i glucocorticoidi mantengono le riserve di glicogeno e fanno si che molecole precursori possano essere utilizzate per la glicogeno sintesi.
Azione dei glucocorticoidi sulle proteine
Per quanto riguarda le proteine i G.provocano il depauperamento delle proteine e della massa muscolare perché facilitano la degradazione delle proteine con aumento degli aa. circolanti che vengono poi utilizzati (alanina, glutamina) per la gluconeogenesi. Aumentano il rilascio di glucosio anche dal fegato per questo sono iperglicemizzanti e quindi hanno azione opposta all’insulina.
L’utilizzazione del glucosio a livello epatico si ha quando interviene un’ enzima che è la glucosio 6 fosfatasi perché il glucosio nei tessuti subisce una reazione di fosforilazione da parte di un esochinasi che è la prima tappa della glicolisi. Il glucosio 6 fosfato alimenta la tappa della glicolisi e sotto questa forma viene intrappolata nelle cellule, non può uscire fuori, può ritornare nel plasma solo ad una condizione cioè che il gruppo fosfato in posizione 6 venga rimosso da una fosfatasi; i glucocorticoidi attivano la glucosio 6 fosfatasi e il glucosio una volta defosforilato può ritornare a livello ematico. Il cortisolo che è il principale glucocorticoide inibisce l’ingresso di glucosio nelle cellule che invece viene indotto dall’insulina e inoltre il cortisolo riduce la mobilizzazione dei trasportatori del glucosio dalla membrana plasmatica ai siti intracellulari riducendo così la captazione del glucosio. I glucocorticoidi sono importanti nei momenti di digiuno, quando cioè tendiamo a utilizzare i nostri depositi di glucidi, lipidi e proteine; i glucocorticoidi nel momento di digiuno che è un momento anche di stress aumentano e cercano di prendere energia dai nostri depositi, mobilizzano i grassi inducendo la lipolisi e attivano la degradazione delle proteine.
L’azione principale dei glucocorticoidi
L’azione principale dei glucocorticoidi a livello epatico è quella di preservare le riserve di glicogeno a partire da proteine e per queste motivazioni rivestono un’ importanza critica nella sopravvivenza dell’animale a digiuno. L’azione dei glucocorticoidi sinergizza quindi con quella di altri ormoni come il glucagone, ormone contrapposto all’insulina, e un’altra azione simile a quella dei glucocorticoidi è quella dell’adrenalina, quindi glucocorticoidi, adrenalina e glucagone hanno azioni similari nel ripristinare i livelli energetici di glucosio e nell’indurre iperglicemia. Questo è ciò che riguarda l’azione dei glucocorticoidi a livello del metabolismo.
I glucocorticoidi hanno azione inotropa positiva, a livello del miocardio incrementano la contrazione perché aumentano il numero di recettori beta adrenergici e la Na\K ATPasi; riducono l’assorbimento intestinale di calcio e ciò produce mancanza di calcio a livello osseo e assottigliamento dell’osso; a livello dei tessuti connettivi e matrici extracellulare induce una riduzione della sintesi del collagene di tipo 1 con diminuzione del tessuto connettivo; ha azione antiinfiammatoria perché riduce le risposte infiammatorie che vengono antagonizzate dai glucocorticoidi, l’azione chemio tattica viene inibita dai glucocorticoidi, antagonizzano il rilascio delle interleuchine, hanno azione antipiretica perché agiscono abbassando la febbre; a livello dei vasi riducono sempre la sintesi di collagene; sono importanti nella maturazione del feto; aumentano la filtrazione glomerulare e sono importanti a livello celebrale perchè un rilascio eccessivo provoca stati di insonnia, stati di sofferenza quindi non sono ormoni che ci fanno dormire sonni tranquilli ma mantengono molto desta l’attenzione perché facilitano la trasmissione sinaptica neuronale.