PALLOR, LIVOR, RIGOR
Sono i parametri che andiamo a verificare in un cadavere.
Il pallor è dovuto alla mancanza di circolazione capillare attraverso la pelle. Poi abbiamo il raffreddamento dovuto al progressivo adeguamento della temperatura del cadavere alla temperatura dell’ambiente, deve raggiungere un equilibrio. Facciamo più misurazioni ad intervalli tra 20-30 minuti.
PALLOR, LIVOR, RIGOR
Sono i parametri che andiamo a verificare in un cadavere.
Il pallor è dovuto alla mancanza di circolazione capillare attraverso la pelle. Poi abbiamo il raffreddamento dovuto al progressivo adeguamento della temperatura del cadavere alla temperatura dell’ambiente, deve raggiungere un equilibrio. Facciamo più misurazioni ad intervalli tra 20-30 minuti.
Esiste un monogramma che ci permette di calcolare l’ora del decesso tramite il parametro temperatura. Esiste proprio un’applicazione sull’I-Pad in cui si inserisce la temperatura del cadavere, il peso e ti calcola l’ora. Dopo 4 ore dalla morte, la temperatura scende mezzo grado all’ora. Nelle successive 6-8 ore c’è un decremento di 1 grado all’ora, anche se ci sono moltissime variabili. Nelle ore successive, oltre 12 ore, si ha un decremento più ridotto. L’adeguamento della temperatura cadaverica all’ambiente non ha un andamento lineare.
L’ipostasi è un fenomeno di trasudazione. C’è la ressi vasale (si rompe bruscamente il vaso). Il liquido ematico, che non ha componenti cellulari (non è sangue nel cadavere, perché si trasforma, c’è emolisi. Non possiamo fare l’emocromo in un cadavere dopo 15 ore dalla morte, ma solo fino a 2-3 ore dalla morte), scorre, si ha una percolazione e scende, determinando un colorito peculiare. Le macchie ipostatiche ci sono utili per esempio per vedere se un cadavere è stato spostato o meno. La distribuzione del liquido ematico avviene secondo la forza di gravità, ma la fissazione, cioè l’arresto di questo fenomeno avviene secondo una certa regolarità cronologica. In generale queste macchie ipostatiche si cominciano a manifestare mezz’ora circa dopo la morte; sono molto marcate nelle persone che muoiono di morte improvvisa cardiaca. Raggiungono massima estensione ed intensità a circa 12 ore. Poi abbiamo una fase intermedia dovuta al fatto che il cadavere viene spostato, per cui le macchie si possono spostare, ma sono meno marcate (25-30 ore). Poi abbiamo una fase di fissità relativa: se in questa fase andiamo a comprimere la zona dove c’è l’ipostasi, la zona diventa bianca, c’è ancora spostamento. Dopodiché si ha una fase di fissità assoluta per cui questa ipostasi non si sposta più, rimane fissa. Quindi nel tempo, fino a 48-72 ore dalla morte, abbiamo all’inizio uno spostamento molto marcato di questo liquido ematico, poi questa migrazioni inizia a ridursi, una fase in cui diventa minima e infine si ha la macchia ipostatica che non si sposta più. È importante per sapere se la posizione in cui troviamo il cadavere è quella originaria, oppure no. Spesso infatti ci troviamo di fronte a una manipolazione della scena di morte (a volte queste manipolazioni possono essere involontarie, per esempio da parte di un parente o dei soccorritori del 118). Il suicidio è l’eventualità che i parenti non accettano in assoluto, in questi casi ci sono molte manipolazioni della scena del crimine. Poi il prof racconta di alcuni casi di morte per intossicazione da monossido di carbonio, e spiega che satura dal basso verso l’alto (i bambini hanno una maggiore resistenza al monossido di carbonio visto che hanno in circolo ancora un po’ di Hb fetale).
La rigidità muscolare: l’errore che non bisogna fare è quello di considerare la rigidità muscolare un fenomeno vitale. L’attività muscolare fondamentalmente è dovuta all’azione dell’actina e della miosina che con il loro meccanismo di contrazione e rilasciamento determinano l’attività motoria del muscolo, controllata a sua volta dal sistema nervoso autonomo e vegetativo. Ci sono alcune forme di attività muscolare che non sono controllate a livello centrale, come ben sappiamo. Quando il soggetto muore ( avviene quella che abbiamo definito biochimica negativa del cadavere), si ha un processo che per poter essere compreso facilmente chiamiamo gelificazione :la massa muscolare perde la propria differenziazione ( se andiamo a fare l’istologia del muscolo del cadavere in questa prima fase non riusciamo a differenziare in maniera così netta le fibre, come invece accade nel muscolo di un paziente vivo), per cui si ha questo fenomeno che noi impropriamente chiamiamo rigidità cadaverica .(infatti la prima cosa che si fa quando muore qualcuno in casa, è mettere una benda per bloccare la mandibola , diversamente rimane aperta così come si va a chiudere la palpebra per evitare sia di far rimanere il cadavere con gli occhi aperti , ma anche per evitare l’opaca mento della cornea esposta alla luce per un fenomeno di disidratazione) Questo fenomeno inizia 2-3 ore dopo la morte a livello dei muscoli piccoli ( questo è il motivo per cui andiamo a bloccare subito la mandibola), raggiunge la massima intensità tra la 36-48ora. (questo è il motivo per cui, subito dopo le morti in casa, il cadavere viene pulito a causa del rilascio degli sfinteri e viene vestito; in medicina legale quando viene portato il cadavere a causa della rigidità muscolare i vestiti vengono tagliati). Dopo circa 48 ore progressivamente si ha una risoluzione della rigidità a causa del processo trasformativo delle proteine che costituiscono la fibra muscolare.
Fattori intrinseci: massa muscolare, causa della morte
Fattori estrinseci:ambiente della morte, temperatura
Nella medicina legale del ‘800: facevano le interpretazioni della causa della morte in base alla posizione del cadavere, naturalmente valutarono non solo i casi di morte violenta come quella da arma da fuoco o contundente. Quando troviamo delle persone che hanno avuto un interessamento cerebrale, gli arti inferiori ed i piedi sono in iperestensione in uno stato chiamato diopistotono, un altro esempio è la posizione del lottatore che spesso troviamo nelle persone che sono morte per azione della fiamma con arti inferiori e superiori flessi, bisogna ricordare però che la stessa posizione si trova spesso anche in soggetti che hanno avuto una morte improvvisa a causa di un evento polmonare acuto come ad esempio un’embolia polmonare, in cui c’è stato l’evento polmonare e l’arresto cardiocircolatorio. Ovviamente attualmente abbiamo diversi strumenti.
Disidratazione: è molto importante. A Catanzaro vi è la bilancia pesa cadaveri, oggetto non molto diffuso e non frequente da riscontrare in Italia perché, come tutti sappiamo, non c’è mai stato una grande attenzione alla medicina legale ed a tutti gli strumenti utili per lo studio del cadavere. Il peso corporeo in vita non corrisponde al peso del cadavere, a causa del fenomeno di disidratazione che fa perdere peso. Così come la lunghezza non corrisponde. In passato, in casi anche molto importanti, (adesso abbiamo dei mezzi precisi di identificazione) era necessario ricordare che la lunghezza del cadavere non corrispondeva all’altezza di un ipotetico uomo da identificare, un esempio classico sono i casi di clandestini che sbarcano (in realtà il concetto non l’ha mai finito perché ha iniziato a raccontare aneddoti sugli incontri in carcere e della sua vita a Palermo). Bisogna ricordare questa non corrispondenza che si accentua qualora intervengono fattori che hanno favorito la disidratazione.
L’acidificazioneè una conseguenza dell’attività dei batteri saprofiti che ci digeriscono e si manifesta già 2-3 ore dopo la morte. Questo spiega perchè nel sangue troviamo quel fenomeno per cui non si hanno gli elementi cellulari.
Vi è una residua eccitabilità neuromuscolare, come accadde al per il caso di un uomo suicida che si era sparato in testa con una sparachiodi, la famiglia sosteneva che non poteva essere suicidio, perciò tramite una serie di permessi l’autopsia è stata fatta neanche 15 ore dopo la morte; ovviamente il cadavere era ancora caldo ed erano presenti fenomeni della muscolatura liscia: andavi a toccare l’intestino e partiva l’onda peristaltica di contrazione. Per inciso, l’autopsia meno di 15 ore dalla morte sotto autorizzazione del giudice deve essere preceduta da un ECG x 30 minuti completamente piatto, a volte ci possono essere degli spike paradossi nel tracciato dovuti all’elettrodo oppure qualche contrazione neuromuscolare di questo tipo, e quindi bisogna essere bravi nell’interpretazione del tracciato.