Ogni professionista, in ambito medico, è tenuto a conoscere il codice della deontologia medica (16/12/2006), in esso si trovano tutte le risposte alle domande che il medico si pone nello svolgimento della sua attività professionale. Bisogna conoscere come si fa un certificato e come si compila una cartella clinica. Bisogna saper esprimere cosa comporta la firma del consenso da parte del paziente.
Ogni professionista, in ambito medico, è tenuto a conoscere il codice della deontologia medica (16/12/2006), in esso si trovano tutte le risposte alle domande che il medico si pone nello svolgimento della sua attività professionale. Bisogna conoscere come si fa un certificato e come si compila una cartella clinica. Bisogna saper esprimere cosa comporta la firma del consenso da parte del paziente.
In merito alla certificazione l’art. 24 dice che il medico è tenuto a rilasciare certificazione al cittadino relative al suo stato di salute che attestino dati clinici direttamente constatati e/o oggettivamente documentati. Egli è tenuto alla massima diligenza, alla più attenta e corretta registrazione dei dati, alla più oggettiva formulazione di giudizi scientificamente corretti
Se non si parte da questi presupposti si occorre in un reato che è il falso ideologico in certificazione oppure in caso di cartella clinica si parla di falso ideologico in atto pubblico, punito con la galera da tre a dieci anni e non c’è nemmeno la condizionale, quindi rendiamoci conto di cosa stiamo parlando.
Come si fa il certificato medico?
È una attestazione scritta su fatti di natura chiaramente tecnica. Può essere fatto solo dal medico, che è in grado di constatare tali fatti per la scienza che ha acquisito.
La scrittura con cui viene certificato deve essere chiara e leggibile, chiunque deve essere in grado di leggere ciò che viene scritto. Oltre a questo, bisogna essere precisi sui dati inseriti. Quando inoltre si rilasciano attestazioni su fatti non direttamente accertabili, come un emicrania, il medico può anche non visitare il paziente, ma è buona norma che scienza e coscienza, pur conoscendo la paziente, specifichi che il dato è stato riferito dal paziente.
La cosa più importante è il dato oggettivo: es. certifico che in data odierna il paziente presenta febbre a 39 che si riconduce a diagnosi di sindrome influenzale febbrile. Questo certificato incorre in falso ideologico se si riesce a dimostrare che il soggetto in quella data non aveva l’influenza.
Il paziente ha l’obbligo di sottoporsi a visita e l’obbligo del medico è di sottoporre a visita il paziente, prima di emettere un certificato.
Per quanto riguarda le definizioni di certificato medico, ve ne sono una miriade, come abbiamo già detto è un’attestazione scritta, non esiste in forma orale, attestante dei fatti di natura tecnica chiaramente di tipo medico-sanitario che hanno il fine di dimostrare lo stato di salute di un paziente. Spesso il fine è accertare dati che hanno rilevanza giuridica, per esempio il paziente chiede al medico un certificato per giustificare la sua assenza dal lavoro.
Esistono diverse definizioni di certificato medico abbastanza approssimate:
– “Testimonianza su fatti tecnicamente ed oggettivamente apprezzabili.”
– “attestazione scritta di un fatto di natura tecnica finalizzata a provare la verità”
– “Atto scritto e firmato per mezzo del quale una persona attesta fatti di una determinata qualità”
– “Atto di conoscenza che accerta fatti di natura tecnica.”
Il fattore comune è che il soggetto porta questo atto di attestazione scientifica come prova di fronte ad un ente.
Vediamo ora in che cosa può incorrere il medico che produce una certificazione falsa.
Ai fini della graduazione della pena conta la funzione che aveva il medico quando scriveva la certificazione, funzione che è molto grave nel caso il medico sia un pubblico ufficiale, di gravità intermedia per incaricato di pubblico servizio e minore per un esercente un’attività di pubblica necessità.
I due reati gravi sono la falsità ideologica e la falsità materiale. La prima consiste in un’alterazione del contenuto, di quello che si scrive, è un falso di concetto, si certifica ciò che non è vero, dando per autentiche delle cose false. La falsità materiale riguarda invece la parte formale dell’atto cioè come si scrive, per come l’atto viene redatto, per le correzioni e le contraffazioni. Attenzione alle cancellature, bisogna sempre poter leggere ciò che è stato corretto. Si entra proprio nell’alterazione della forma, si può alterare, contraffare e occultare, era molto frequente quando c’erano le cartelle ad anello, si potevano portare via dei fogli o sostituirli con altri.
Falsità materialecommessa da pubblico ufficiale in atto pubblico (art.476 c.p.). si parla della cartella clinica che è un atto di fede privilegiata ciò significa che è valida per diritto acquisito. La reclusione è da tre a dieci anni. Quando un atto gode di fede privilegiata maggiore è la pena o la sanzione che deriva dalla sua contraffazione o alterazione.
Falsità ideologicacommessa da pubblico ufficiale in atto pubblico (art 479 c.p.). Quando un pubblico ufficiale rende il falso, attestando cose o fatti non veri, tesi ad attestare la verità. È punito con la reclusione da tre mesi a due anni.
Un medico aveva falsamente attestato che un paziente avesse bisogno di una protesi per lucrare sull’asl. Questo è falso ideologico. Il medico gode di una fiducia particolare, si presuppone che faccia il suo lavoro per scienza e coscienza, che certifichi sempre il vero, ecco perché c’è questo accanimento da parte dei giudici perché la si vede cioe’ una professione pulita.
Non scrivere mai sul certificato cose che non si siano direttamente osservate. E non scrivere mai si rilascia il seguente certificato per gli usi consentiti dalla legge. È come se il medico manifestasse esplicitamente la volontà di pagarsi il culo, e tra l’altro il certificato in sé ha la funzione di servire per gli usi consentiti, non c’è bisogno di specificarlo, di fatti questa dizione non serve a nulla. Il medico di base nel momento in cui fa una ricetta che va all’asl si considera pubblico ufficiale il giudice ci rispetta finchè manteniamo il rapporto di fiducia privilegiato.
Regole per una buona compilazione:
– Completezza
– Chiarezza
– Veridicità
– Diagnosi (se non visibili o oggettivabili il medico deve riportare la sintomatologia come riferita o accusata dal paziente)