Un altro aspetto rilevante nelle biotecnologie che lavora molto sull’efficacia nella pratica, è la possibilità di combinare, non bisogna confondere un vaccino coniugato in cui la parte antigenicamente attiva è coniugata in genere con un adiuvante che ne esalta la immunogenicità, a differenza dei vaccini combinati che sono preparazioni vaccinali all’interno delle quali mettiamo più vaccini e questo ha un’importanza cruciale per l’efficacia delle strategie vaccinali.
È evidente che per realizzare dei vaccini combinati è necessario che le sperimentazioni abbiano sperimentato che la somministrazione contestuale di più vaccini non abbia un’influenza negativa sulla produzione dell’immunità specifica per i diversi microrganismi , talvolta questo è accaduto, e quindi è necessario provare che la risposta immune non venga inattivata dalla somministrazione di più vaccini contemporaneamente. Pensate al vaccino trivalente ( morbillo, rosolia e parotite) è un’unica preparazione, per cui facendo l’inoculo di questo vaccino, contemporaneamente posso essere immunizzato nei confronti di tre virus.
Così come la trivalente tetano, difterite , pertosse, la DPT, si era arrivati all’esavalente che però ha creato qualche problema; è importante che queste preparazioni siano state precedentemente sperimentate, l’obiettivo è di ridurre il numero di iniezioni per aumentare la compliance. Posso avere vaccini efficacissimi, ma se poi mi comportano un calendario vaccinale insostenibile, la strategia vaccinale poi non funziona; bisogna fare tutto quello che è utile a rendere elevata la compliance , a seconda dei vaccini per arrivare al fenomeno della earlyunited per quelli per cui è possibile , bisogna raggiungere almeno una certa quota della popolazione suscettibile, in base agli obiettivi che si hanno, se c’è il controllo, l’eliminazione o l’eradicazione .
Riuscire a organizzare la strategia vaccinale in maniera ottimale anche dal punto di vista del management, dell’utilizzo delle risorse in maniera razionale libera risorse; se io riduco il costo di una strategia vaccinale avrò risparmiato risorse per farne un’altra , per fare qualunque altra cosa possa essere utile. Tutto questo serve ad aumentare il livello degli interventi che possono essere somministrati , garantiti alle popolazioni con la medesima quantità di risorse.
Alcuni dei vaccini combinati: trivalente DPT; trivalente MPR; trivalente contro poliomielite, contro i tre poliovirus più diffusi; polivalente antimeningococcico, riguarda tutti i meningococchi, ma di natura diversa, i vari sierotipi insomma; polivalente antipneumococco.
Quando parliamo della specificità anche se molto spesso ci piace che un determinato vaccino determini anche una cosiddetta immunità crociata, pensate al vaccino anti HPV che è efficace nei confronti di due sierotipi, c’è un vaccino a due e un vaccino a quattro sierotipi; si fanno delle prove per verificare se gli anticorpi che vengono prodotti siano efficaci anche su altri sierotipi , la cosiddetta immunità crociata. Lo stesso vale per il vaccino antinfluenzale indirizzato verso un virus specifico, però molte volte da immunità verso sierotipi un po’ diversi, però per quel determinato sierotipo che ci interessa è evidente che ci aspettiamo che il vaccino sia efficace, specifico per quel sierotipo.
PROTEZIONE. Determinati antigeni devono indurre immunità protettiva. Però molte volte non riusciamo a sapere, pensate al problema che c’è per l’epatite C, noi produciamo anticorpi anti epatite C, ma sappiamo che non sono efficaci, altrimenti non ci sarebbe la progressione verso la patologia cronica, per cui il problema è anche quello di trovare qual è l’immunità efficace, perché nei confronti di quell’antigene noi dobbiamo produrre il nostro vaccino che deve simulare quella parte antigenica in grado di sviluppare l’immunità efficace. Dobbiamo conoscere come funziona questa immunità efficace, perché un soggetto con l’epatite C guarisce e un altro fa l’epatite cronica; in realtà quando saremo in grado di conoscere bene qual è l’immunità efficace potremo forse essere in grado anche di costruire il vaccino efficace, di sicuro gli anti HCV non sono efficaci, il soggetto con l’epatite cronica li possiede, ma non lo proteggono, diventano solo un indicatore della presenza dell’infezione. Quindi è importante comprendere qual è l’immunità protettiva per stimolarla.
REAZIONI. I vaccini potranno dare o meno delle reazioni, che si classificano in locali e sistemiche, nell’ambito dell’una e dell’altra abbiamo delle reazioni minime e delle reazioni più severe. Tra quelle lievi abbiamo quelle che riguardano la sede di inoculo e sono legate alla reazione locale e infiammatoria, quindi dolore, arrossamento, gonfiore, indurimento, limitazione funzionale. Ci possono essere anche reazioni più gravi, che possono essere legate sia al vaccino, ma anche alle modalità non corrette di somministrazione del vaccino, quindi si possono avere: edema esteso, indurimento esteso, contrattura muscolare.
Reazioni sistemiche o generali.Anche queste possono essere minori o più gravi, molte volte si ha una specie di infezione, con tutti i sintomi dell’infezione legata al microrganismo, ma in maniera più blanda: febbre >38 <39, cefalea, anoressia, vomito, diarrea, stipsi, pallore, irritabilità, tumefazione dei linfonodi. Sono manifestazioni abbastanza rare, ma ancora più rare sono quelle di natura maggiore: febbre>39, pianto persistente >3 ore, convulsioni (rare).
Reazioni gravi ( complicanze):
· Paralisi flaccida da antipolio orale ( < 1/2000.000 di dosi);
· Collasso;
· Meningite, encefalite, mielite.
CONTROINDICAZIONI. Sono temporanee non temporanee:
· patologie acute febbrili >38;
· tutti gli stati di immunosoppressione, sia primitivi che secondari, certe volte vanno analizzate vaccinazioni per vaccinazioni, nei soggetti HIV positivi ci sono delle vaccinazioni che anzi devono essere somministrate;
· Allergie a costituenti del vaccino: componenti del vaccino, antibiotici aggiunti o residuati dalle colture cellulari, conservanti-stabilizzanti; anche in questo caso si esagera nel senso che non è che un bambino è atopico e allora non deve fare le vaccinazioni, assolutamente no, è allergia a componenti del vaccino. Il bambino atopico può fare qualunque vaccinazione bisogna verificare l’eventuale allergia a componenti del vaccino.
FALSE CONTROINDICAZIONI. Non sono controindicazioni:
· Una modica patologia febbrile;
· Terapia antibiotica;
· Essere pretermine;
· Malnutrizione, diarrea;
· Infezione da HIV;
· Eczema del lattante/dermatosi;
· Modeste reazioni;
· Allattamento al seno;
· Anamnesi familiare per allergie specifiche;
I vaccini solo in casi eccezionali non devono essere somministrati. I vaccini di solito passano attraverso sperimentazioni cliniche come qualunque farmaco, quindi una volta che il vaccino è registrato ed entra in una strategia vaccinale ha superato tutte le prove di sicurezza e di efficacia, ancor di più perché viene somministrato ad individui sani , quindi può essere considerato un presidio assolutamente efficace e sicuro.
Successivamente continua la valutazione dei vaccini, proprio perché è evidente che se ho un caso su un milione, non lo avrò mai potuto rilevare in una sperimentazione clinica, non ha nessun senso provare un vaccino su 2 milioni di persone prima di metterlo in commercio, perché accanto a quei 2 milioni di persone che dovevano ricevere il placebo, ed è un peccato se mi trovo davanti a un vaccino che ha già dimostrato la sua efficacia, l’evento raro non lo posso individuare in una sperimentazione clinica, significa limitare la possibilità di prevenire patologie in enormi fasce di popolazioni a fronte di un potenziale evento rarissimo.
Quindi chiunque voglia ragionare in termini etnici ovviamente fa la valutazione post-registrazione con grande attenzione, per rilevare sia l’efficacia nella pratica, l’efficacia delle strategie vaccinali, sia l’eventuale comparsa di eventi avversi rari.