Come per ogni disciplina specialistica, per poter giungere ad una diagnosi è necessario attraversare dei gradi diagnostico-terapeutici che constano in : anamnesi, esame clinico specialistico,esami di laboratorio, diagnostica strumentale e ulteriori diagnosi differenziali.
Fondamentale è l’intervista al paziente sulla patologia da trattare ma anche sulla sua storia clinica generale, che può essere più o meno correlata al disturbo. Necessaria la valutazione dei segni e dei sintomi, essi si possono apprezzare alla palpazione, alla visione, o anche dall’odore( pensate ad un processo flogistico con pus…).
Valutazione dei disturbi
Bisogna indagare sulla natura del disturbo riferito dal paziente, sulla sua periodicità, la natura del carattere, se severo o meno e valutare le trigger zone ovvero i punti di maggiore dolorabilità.
I sintomi più comuni sono: dolore, bruciore,secchezza, parestesia, anestesia, spesso sono visibili delle tumefazioni anche senza dolore( ad es. un tumore benigno della parotide).Risulta necessario indagare sulle più comuni malattie esantematiche, vaccini, infezioni pregresse.
Necessario sapere se il paziente ha fatto o fa terapie farmacologiche,se ha allergie,se fa abuso di cardioaspirina. Successivamente si valuta la storia odontostomatologica del paziente, che può essere la sede di presentazione di molte malattie, quindi si chiede al paziente se ha avuto trattamenti odontoiatrici: carie, estrazioni dentarie, ascessi periodontali,o altra chirurgia orale. Quindi si chiede informazioni sulle sue abitudini generali: fumatore, alimentazione, uso di alcool,uso di tabacco…
In seguito si fa una valutazione psicosociale dello stesso: se è un soggetto fobico, ansioso, psicotico; si valuta se è obeso e se ci sono patologie associate.
ESAME FISICO
Bisogna fare una valutazione dei segni vitali: temperatura, battito, pressione, frequenza respiratoria… poi si passa all’ispezione, si parte dal terzo superiore del volto, terzo medio, terzo inferiore e si passa al collo, quindi la cavità orale e il rinofaringe( aiutandosi con specchietto e fibroscopio). Quindi si valuta la condizione generale della cute, dello scalpo, dei capelli e delle mucose: si vede se ci sono petecchie, teleangectasie o presenza di neoformazioni benigne o maligne, si valutano i tessuti duri e molli, se ci sono asimmetrie, schisi labiali e/o palatali.
Sulla cute bisogna valutare se ci sono: noduli, ulcere, pigmentazioni, malformazioni vascolari.
Bisogna valutare anche la posizione della paziente sulla sedia e se ha torcicollo.
L’armonia del volto è un gioco di proporzioni , è il rispetto di una simmetria del viso: il profilo greco era quello più armonico, ma il più grande maestro della rappresentazione del volto è stato Leonardo Da Vinci. Se qualcosa turba quell’armonia comincia il disturbo in chi guarda e probabilmente nel soggetto interessato.
Fondamentale è conoscere piani, punti ed angoli per dare armonia al viso, sono gli stessi parametri che utilizzano i pittori e gli amanti dell’arte .
Il volto va ispezionato nel suo intero: regione mentoniera, zigomatica, orbitaria retroauricolare etc.
Iniziamo la valutazione dal terzo superiore: orbita e annessi oculari, spesso il paziente con trauma si presenta con occhio tumefatto e chiuso e per valutare l’interno è necessario forzare l’apertura oppure bisogna attendere che il quadro infiammatorio sia modificato.
Nel terzo medio-inferiore valutiamo cavità orale e rinofaringe e laringofaringe, si valutano le labbra se sono simmetriche o meno, se sono presenti alterazioni di forma, colore etc.
Nella cavità orale abbiamo come base la lingua, come tetto il palato e come pareti laterali e mediali le guance.l’ispezione parte dalla tuberosità del mascellare superiore, e si valuta da sinistra a destre o al contrario, si valutano le ghiandole( parotide, sottomandibolare etc), si valuta la parte interna delle labbra, il frenulo etc. La palpazione è manuale, bimanuale e bidigitale ed è utile per valutare nodularità: palpare il trigono retroauricolare, rafe pterigomandibolare, spesso è necessario indurre con una manovra digitale le ghiandole salivare a secernere( per valutare se sono presenti calcoli o la presenza di pus), inoltre bisogna palpare la lingua, il pavimento della bocca e il palato: della lingua bisogna valutare motilità, villosità, colore e anomalie della protrusione. Spesso si possono ravvisare delle esostosi nel palato del paziente.
La valutazione del collo ci permette di apprezzare un eventuale ingrossamento linfonodale, se superano 1 cm di diametro sono positivi, sia per processi flogistici che tumori.
Anche l’articolazione temporomandibolare deve essere valutata, con ispezione, palpazione e auscultazione : si palpano i muscoli annessi, l’articolazione, si valutano eventuali deviazioni. Ponendo il fonendo sull’articolazione è possibile auscultare dei rumori articolari, che normalmente è silente, se si sentono dei rumori potrebbe essere interessata la mandibola, la cavità articolare, il menisco interposto.
Bisogna valutare la funzionalità dei nervi cranici.
ESAMI CLINICI
Ecografia( soprattutto per tessuti molli), Panoramica, RX, TC con BEAN,RMN, Pet, Scintigrafia, Arteriografia, Sialografia.La panoramica è a basse radiazione e da informazioni sull’osso, denti, è economica e facile da eseguire, la rappresentazione è la mandibola schiacciata come a libro aperto,ci dice il decorso del nervo e arteria alveolare inferiore.Le cavità pneumatiche sono nere, se è opaco il seno può essere sinusite.Spesso si esegue RX cranio in tre proiezioni. Landmarks sono i punti chiavi di una cefalometria che valutiamo con una semplice radiografia, sono 47 punti.