Quando parliamo di traumatologia maxillo-facciale ci riferiamo sia alle strutture scheletriche che ai tessuti molli:
-cute, sottocute, vasi
-organi contenuti nelle cavità (cavo orale nel terzo inferiore, cavità nasali, etmoidali, mascellari nel terzo medio, orbitarie nel terzo superiore)
C’è poi una traumatologia a coinvolgimento cervicale, cervico-facciale, cervico-dento-maxillo-facciale, cranio-facciale (interessa sia la scatola cranica che il massiccio facciale) e cranio-maxillo-facciale.
Epidemiologia del trauma maxillo facciale
L’OMS ha stimato che i traumi rappresentano, oggi, la principale causa di morte nei soggetti con meno di 40 anni e la quinta causa tenendo, invece, conto di tutte le fasce d’età.
Sono la principale causa di ricovero e di invalidità.
Le fratture della regione testa-collo sono secondarie solo a quelle degli arti inferiori, con una frequenza del 23% (dati regionali).
Le principali cause sono rappresentate da incidenti stradali (55%), sportivi (17%), domestici (13%). Altri traumi sono di natura accidentale o secondari ad aggressioni, colluttazioni, ecc.
Frattura
E’ l’interruzione della continuità di un osso.
Sulla base della PATOGENESI, distinguiamo
- Fratture traumatiche
- Fratture balistiche
- Fratture patologiche
In base all’ INTEGRITA’ DEL MANTELLO CUTANEO
- Fratture esposte (in comunicazione, quindi, con l’ambiente esterno)
- Fratture non esposte
In base al NUMERO DI INTERRUZIONI
- Fratture unifocali
- Fratture plurifocali (più focolai di frattura)
In base all’ ENTITA’ DEL DANNO
- Fratture complete (la rima di frattura interessa tutta la linea di spessore dell’osso
- Fratture incomplete
In base allo SPOSTAMENTO DEI FRAMMENTI
- Fratture composte
- Fratture scomposte, dove lo spostamento può essere trasversale, longitudinale, angolare, rotatorio.
Lo spostamento dei frammenti, nelle fratture mandibolari, è condizionato dalle linee di debolezza mandibolare, dalla trazione muscolare e dalla tipologia di trauma.
Fratture traumatiche
La forza traumatizzante eccede per intensità e durata il carico funzionale dell’osso, la sua normale resistenza. Seguono quindi, in genere, le linee di debolezza dell’osso stesso.
Possono essere, in base al meccanismo del trauma:
- Dirette: nel trauma diretto il sito dove viene applicata la forza lesiva coincide con il sito della soluzione di continuo;
- Indirette: il trauma indiretto viene trasmesso alle strutture anatomiche in assenza di contatto diretto. A livello del sito dove è stata applicata la forza lesiva può verificarsi una frattura oppure no (se la forza non è tale da interrompere il segmento osseo nel punto d’impatto).
Es. un trauma a livello del condilo mandibolare può causare una frattura a livello mentale o submentale, mediana o paramediana, con o senza frattura diretta condilare.
Fratture balistiche
In esse la forza vulnerante supera la resistenza delle linee di forza dello scheletro. Sono generate da grandi impatti e si manifestano di solito con fracassi facciali.
Fratture patologiche
Sono tipicamente spontanee. Si verificano in seguito a MICROtraumi in un osso già intrinsecamente indebolito da processi patologici.
Diagnosi dei traumi maxxillo facciali
Anamnesi
Quando, dove, come è avvenuto il trauma, eventuale presenza di lesioni associate e di perdita di coscienza. Importante è anche l’anamnesi medica.
Esame obiettivo
Ispezione, palpazione, percussione, auscultazione dei:
- Tessuti molli, intra ed extraorali;
- Tessuti scheletrici ed elementi dentari
Indagini strumentali
- Ortopanoramica;
- Rx cranio;
- Stratigrafia;
- TAC;
- RMN; (nel sospetto di traumi dei tessuti molli o di cavità)
- Ultrasuonografia (ossee che contengono organi, come l’occhio).