Sostanze Psicostimolanti

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Droghe di abuso

Le sostanze psicostimolanti sono droghe di abuso. Tra questi ne ricordiamo alcuni assieme ai lorecettori:

  • l’eroina agisce sui recettori per gli oppiodi;
  • gli allucinogeni (come l’LSD) sui recettori serotoninergici;
  • gli anticolinergici sui recettori nicotinici (quindi quelli che legano l’acetilcolina);
  • la caffeina sui recettori adenosinici e sulla fosfodiesterasi;
  • l’etanolo agisce sul GABA.

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Tali droghe stimolano due aree:

  1. SISTEMA MESOLIMBICO o AREA DELLA GRATIFICAZIONE più precisamente nel nucleo accumbens. Tutto parte dai corpi cellulari dopaminergici nell’area ventrale tegmentale o dalla substanzia nigra. Nel sistema limbico però vi sono altre strutture come l’ippocampo, amigdala deputate alla memoria
  2. CORTECCIA PREFRONTALE. Qui è presente una regione importante che è l’area deputata alla capacità di giudizio.

Queste aree sono legate all’abuso di droghe e portano a dipendenza, infatti se non si assumono per un lungo tempo rimangono nella memoria e l’individuo resta dipendente tutta la vita. La componente genetica e ambientale sono fondamentali nella dipendenza.

Ecco alcune droghe di abuso

Tra queste sostanze ricordiamo:

1. OPPIOIDI (sostanze endogene) e OPPIACEI (sostanze esogene come la morfina)

I recettori sono presenti lungo tutta la via spino-talamica in quanto i recettori sono presenti nelle corna posteriori, nel midollo spinale (dove troviamo i recettori k), nel nucleo del rafe; nel talamo, nella corteccia e nel tronco encefalo, troviamo invece i recettori µ. Queste sostanze inibiscono la trasmissione dolorifica

2. BASI XANTINICHE come CAFFEINA, TEOFILLINA e TEOBROMINA

Inibiscono la fosfodiesterasi e sono antagonisti dei recettori dell’adenosina. La caffeina come LSD e i cannabinoidi agisce sui recettori legati al gene della calcitonina. Agisce sul SNC dando riduzione del senso di affaticamento, aumento dell’attenzione mentale attraverso la stimolazione della corteccia e delle aree cerebrali; agisce sull’apparato cardiovascolare con effetto inotropo e cronotropo positivo; ha inoltre azione diuretica e aumentano la secrezione gastrica; vasodilatano le arterie cerebrali e danno broncodilatazione. Possono però causare cefalea, insonnia, ansia, nausea. Si assorbono bene oralmente, metabolizzate dal fegato ed eliminate con l’urina. La teofillina e altre basi xantiniche sono impiegate come broncodilatatori in soggetti che non rispondono ai β2 agonisti.

3.NICOTINA

Agisce direttamente sui recettori nicotinici presenti nell’area ventrale tegmentale favorendo il rilascio di dopamina a livello del nucleo accumbens e a lungo andare può desensibilizzare il recettore. A basse dosi causa stimolazione gangliare mentre ad alte dosi causa il blocco gangliare. La dipendenza è causata dalla variazione della funzione della subunità β2 del recettore nicotinico. Sul SNC provoca euforia, aumento della vigilanza, rilassamento e miglioramento dell’attenzione; a livello periferico aumenta la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca; la midollare del surrene risponde rilasciando adrenalina. L’astinenza si presenta con irrequietezza, ansia, cefalea e insonnia. L’assorbimento è a livello orale. Nei polmoni nel tratto GI e cute. Può causare crampi intestinali, diarrea e aumento della frequenza cardiaca.

Per combattere l’astinenza si usano:

  • Cerotti alla nicotina
  • Antidepressivi che rilasciano dopamina
  • Antagonisti della nicotina come la MECAMILAMINA ma dà troppi effetti collaterali
  • Sigaretta elettronica

4. COCAINA

È un inibitore del reuptake della monoamine a livello presinaptico (noradrenalina, serotonina e dopamina) in particolare dopamina. Il rilascio di nordrenalina aumenta la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa. La cocaina a livello del SNC dà euforia, allucinazioni, idee deliranti e paranoia. Ad alte dosi causa tremori e convulsioni seguiti da depressione respiratoria; attiva il SN periferico dando dilatazione pupillare, ipertensione e vasocostrizione periferica; ipertermia. Può causare però depressione, ansia e alterazioni cardiache, tremori e convulsioni.

Può essere usato come anestetico localesotto forma di LIDOCAINA, PROCAINA, XILOCAINA e BENZOCAINA che agiscono inibendo i canali per il Na. Si assorbe attraverso masticazione, inalazione nasale e iniezione endovenosa oppure fumando il farmaco sotto forma di crack. È una sostanza liposolubile ed è escreta con l’urina entro 15-90min.  nelle urine si può trovare il suo metabolita, il BENZOILECGONINA ETIL ESTERE, dopo 300-320 ore. I soggetti che abusano di cocaina hanno un quantitativo di glucosio nettamente inferiore nelle aree cerebrali.

5. AMFETAMINA e METAMFETAMINA

La forma destrogiro è più attiva. Permette il rilascio di catecolamine dai depositi cellulari in quando inibisce le MAO. Stimola cervello, midollo spinale e tronco encefalo, aumenta la memoria, migliora la contrazione, alcune persone le hanno prese per ridurre il senso di fame. Permette di aumentare lo stato di allerta, diminuzione della fatica e depressione dell’appetito e insonnia. Si usano nei bambini affetti da disturbo di iperattività e deficit dell’attenzione o per la narcolessia (oggi invece si usa maggiormente il METILFENIDATO). Si assorbe a livello GI, metabolizzata dal fegato ed eliminato tramite reni. Può causare diarrea, nausea, confusione, vertigini, ipertensione e insonnia, anoressia e aritmia. (amfetamina e cocaina possono slatentizzare anche le psicosi. Anche l’ecstasy agisce sul rilascio di dopamina.

ECSTASY

È una amfetamina modificata. Ha simile azione delle amfetamine ma a basse dosi aumenta il rilascio di serotonina e inibisce il suo reuptake per inibizione della MAO A. Con il passare del tempo si riducono i recettori serotoninergici e si ha eccesso di serotonina; ciò porta a riduzione della sintesi di serotonina per il blocco della TRIPTOFANO IDROLASI (converte il triptofano in serotonina). Il recettore non funzionando bene risponde alla dopamina, ciò porta ad un aumento dello stress ossidativo. Gli effetti scatenati dipendono dalla temperatura, infatti a temperature alte, la dopamina lega meglio il recettore della serotonina alterandone la funzione (questo è irreversibile). L’effetto avviamene entro 30-40min e si mantiene per circa 3-4 ore. Causa ansia, paura, psicosi, attachi di panico, insonnia, diaforesi.

6. METILFENIDATO

Simile all’amfetamina. Usata nei bambini affetti da iperattività e deficit dell’attenzione. È un agonista dei recettori α e β e aumenta il release di noradrenalina dando aumento della frequenza cardiaca.

7. EFEDRINA

Simile all’amfetamina. Aumenta il release della noradrenalina ed è quindi agonista dei recettori α e β.

PLASTICITA’ NEURONALE

La dopamina è rilasciata dalla presenza di nuovi stimoli che ci danno piacere. L’esposizione ripetuta a quello stesso stimolo, però, induce tolleranza e quindi alla creazione di nuovi circuiti grazie alla plasticità neuronale. quando però lo stimolo è ripetuto, la quantità di dopamina liberata diminuisce perché lo stimolo diventa familiare. Quando si assumono droghe queste modificano i circuiti neuronali e dopo la memorizzazione del piacere (sistema limbico) e successivamente alla stessa dose si ha meno rilascio di dopamina. Ci saranno anche variazioni del numero di recettori espressi. Per aumentare la quantità di dopamina bisogna aumentare la dose.

Gli antipsicotici sono farmaci che agiscono da antagonisti della dopamina e della serotonina.

Tra le sostanze psicostimolanti troviamo un’altra classe che sono gli ALLUCINOGENI (agiscono tutti a livello dei recettori della serotonina):

  • LSD-25 dietilammide-25 dell’acido lisergico. È un agonista dei recettori della serotonina che attiva il simpatico causando dilatazione pupillare, aumento della pressione sanguigna e della temperatura corporea, allucinazioni. L’aloperidolo sembra inibire la sua azione
  • TERAIDROCANNABINOLO o THC. Contenuto nella marijuana provoca euforia, sonnolenza e rilassamento. Il THC lega recettori endogeni CB1 e CB2
  • FENCICLIDINA. Usato come anestetico inibisce la ricaptazione di dopamina, serotonina e noradrenalina, inoltre e un antagonista dei recettori del glutammato di tipo NMDA. Analogo alla fenciclidina c’è la KETAMINA che è un anestetico.