Guida al Pronto Soccorso

Necessità del soccorso: il rischio di restare vittima d’incidenti cresce di continuo in casa, nelle fabbriche, sulla strada, dovunque; ciò impone la necessità che un numero sempre maggiore di persone sia in grado di prestare agli infortunati immediato soccorso.

Necessità del soccorso: il rischio di restare vittima d’incidenti cresce di continuo in casa, nelle fabbriche, sulla strada, dovunque; ciò impone la necessità che un numero sempre maggiore di persone sia in grado di prestare agli infortunati immediato soccorso. Le prestazioni di primo soccorso possono essere essenziali non soli in caso d’incidenti, ma anche in tutti i casi d’emergenza (lesioni traumatiche gravi, malattie acute mortali, avvelenamenti, intossicazioni, asfissia…) Ogni testimone di un caso d’emergenza dovrebbe possedere una sufficiente preparazione nel campo del soccorso che gli consenta di intervenire con successo!

Dovere del soccorso: Prestare soccorso a chi è in pericolo è un imperativo morale. Chiunque si esima dal farlo incorre nella severità della legge, sempre che l’azione di soccorso sia possibile e non comporti grave rischio per l’integrità della propria persona o trasgressione di altri, più importanti doveri. Ogni automobilista coinvolto in un incidente stradale ha l’obbligo di fermarsi, di accertare le conseguenze dell’incidente, di assicurare lo scorrimento del traffico e di prestare assistenza e soccorso alla vittima.

Primo Soccorso significa:

– attuare misure di sopravvivenza

– proteggere la vittima da nuove lesioni e nuovi pericoli

– provvedere alla segnalazione del caso

– alleviare il dolore con una corretta posizione o con altre modalità idonee allo scopo

– assistere la vittima, confortarla ed infonderle fiducia

– impedire interventi maldestri o errati di terzi.

Il soccorritore d’emergenza deve, in primo luogo, rendersi conto dell’evento, discernere i maggiori pericoli ai quali la vittima è ancora esposta e provvedere per salvaguardarla dagli stessi. NON deve prendere iniziative di competenza del medico o dell’infermiere specializzato (per es. somministrare farmaci). Ha il dovere di far presente che egli pratica unicamente un intervento di “primo soccorso”.

Segnalazione di casi di emergenza

Il soccorritore provveda al più presto alla segnalazione del caso. Egli stesso rimane però sul posto dell’incidente. Si rivolga a terzi dicendo, per esempio: “Andate al più vicino telefono (Colonnine di emergenza) e segnalate che..”

Termini della segnalazione

– Luogo dell’incidente (dove è successo?)

– Breve descrizione della dinamica dell’incidente (cosa è successo?)

– Numero dei feriti (quanti feriti?)

– Descrizione delle ferite specie se mortali (che specie di ferite?)

– Dare le proprie generalità (chi segnala?)

Dolori improvvisi al petto e all’addome

Le cause che provocano improvvisi dolori al petto o all’addome sono molteplici, come ad esempio malattie cardiache (infarto del miocardio), ernie strozzate, calcoli alla cistifellea, calcoli renali, occlusione intestinale…

Effetti:

– Dolori violenti al petto o alla regione addominale

– Dispnea – Improvvisa durezza della parete addominale

– Tenesmo vescicale

Pericolo: Shock – Aggravamento

Interventi:

– Tranquillità attorno al malato

– Posizione a seconda del caso, per es. nelle malattie di cuore e dei polmoni, semi-seduto, per alleviare la dispnea

– Se possibile, chiamare il medico di famiglia, altrimenti il 118

– Nessun medicinale senza prescrizione del medico

– Proibizione di bere, mangiare, fumare

Delucidazioni: I malati di cuore spesso portano con sé i medicinali loro prescritti da assumere in caso di improvviso malessere. L’assunzione di questi medicinali non deve essere impedita.

Svenimento

Lo svenimento, in genere, è provocato da una diminuzione passeggera del rifornimento di ossigeno al cervello causata, a sua volta, da affollamento, cattiva erogazione, prolungata permanenza in piedi…

Effetti:

– Accasciamento improvviso

– Pallore

– Breve assenza di reazioni

Pericolo:

– Ferimento nella caduta

– Nuovo svenimento per aver ripreso la posizione eretta troppo presto

Interventi:

– Adagiare subito lo svenuto; sollevargli le gambe a squadra

– Ripresa coscienza indurlo a restare coricato

– In seguito, portarlo all’aria aperta

– Controllare polso e respiro

– Nello svenimento persistente intervenire come nella perdita di coscienza (v. sotto)

Delucidazioni: Il cervello, a paziente sdraiato con arti inferiori sollevati, entro pochi secondi verrà di nuovo rifornito con sufficiente quantità di ossigeno, affluendovi maggior quantità di sangue.

Perdita di coscienza

La perdita di coscienza può avere diverse cause, come:

– Traumi cranici

– Scariche elettriche

– Calore

– Avvelenamenti

– Epilessia

Effetti: Protratta mancanza di reazione a stimoli esterni

Traumi cranici

Azioni traumatiche violente sulla testa portano ad uno stato di incoscienza la cui profondità e durata dipende dall’entità del danno cerebrale.

Effetti:

– Commozione cerebrale

– Compressione cerebrale

– Perdita di sensi di breve durata

– Ripresa coscienza, vuoto mnemonico

– Nausea e vomito

– Capogiri

Questi segni sono indici di commozione cerebrale, anche se prima non si è notato perdita di sensi.

Pericolo:

– Compressione cerebrale per raccolta di sangue nello spazio fra la superficie del cervello e la scatola cranica

– Lo stato di coscienza svanisce di nuovo

– Aumentando la compressione sul cervello, la vita è in pericolo: aspirazione, per scomparsa dei riflessi di difesa; Arresto del respiro, come conseguenza dell’insulto cerebrale o per aspirazione

Interventi: Nella commozione cerebrale con perdita di sensi persistente:

– Accertare il respiro:

     – se presente, decubito sul fianco per posizione di sicurezza

     – se assente, respirazione bocca – naso

– Chiamare il 118

– Controllare polso e respiro

Nelle commozione cerebrale con ripresa dei sensi:

– Invitare al riposo assoluto

– Controllare polso e respiro

Delucidazioni: Giacendo sul fianco in posizione di sicurezza, la bocca diventa il punto più basso del corpo. Le sostanze liquide che si raccolgono in essa o nella gola defluiscono verso l’esterno, prevenendo il pericolo di aspirazione di sangue e di saliva ed il riflusso di rigurgiti nelle vie aeree. La flessione della testa all’indietro rende libere le vie respiratorie. Anche se, ripresa coscienza, l’infortunato si sentisse bene, persiste la minaccia dei 4 pericoli (Compressione cerebrale, ricaduta dell’incoscienza, aspirazione, arresto del respiro). In ogni caso solo il medico può decidere se l’interessato, ripresa coscienza, possa alzarsi.

Modalità:

– Inginocchiarsi a lato del ferito

– Porre una mano sul torace di lato, all’altezza dell’ultima costa, l’altra sull’addome, all’epigastrio

– Entrambe le mani, in presenza di movimenti respiratori, avvertono il sollevamento e l’abbassamento della gabbia toracica e dell’addome

Posizione di sicurezza:

– Sollevare un po’ l’anca del paziente e sospingervi sotto l’avambraccio prossimale teso

– Avvicinare il corrispondente del piede alla natica

– Afferrare spalla ed anca opposta ed attirare il paziente a sé

– Tirare verso l’esterno il braccio che ora risulterà in posizione distale, prendendolo per il gomito

– Flettere la testa all’indietro e voltare il viso verso terra

– Sospingere le dita della mano prossimale sotto la guancia

Lesioni Cranio – Encefaliche

Nella frattura della volta cranica, che si verifica per azioni traumatiche violente, la massa cerebrale soffre e si tumefà. La tumefazione del cervello comporta una immediata e persistente perdita di coscienza. La materia cerebrale può, a volte, fuoriuscire dalla scatola cranica fratturata.

Effetti:

– Perdita di sangue dal cuoio capelluto

– Perdita di coscienza, a volte convulsioni

– Eventuale fuoriuscita di materia cerebrale

Pericolo:

– Aspirazione di corpi estranei (sangue, rigurgiti, protesi dentarie…)

– Infezione

– Arresto del respiro

Interventi:

 – Accertamento del respiro:

      – respiro presente: posizione di sicurezza in decubito laterale

      – respiro assente: respirazione bocca naso o bocca a bocca

– Coprire la ferita

– Cuscinetto ad anello attorno alla massa cerebrale esposta

– Chiamare l’ambulanza con urgenza!

– Controllo continuativo del polso e del respiro

Modalità:

– Posa del cuscinetto di protezione

– Formare un rotolino con materiale morbido (lana, cellulosa, fazzoletto, ecc…) ed applicarlo ad anello, con cautela, sopra la copertura di mussola, attorno alla massa cerebrale protrudente

– Fissare i lembi con strisce di cerotto (secondo soccorritore)

– Porre una “cuffia” mantenendo la posizione di sicurezza.

Frattura della base cranica

Un trauma violento alla testa può causare una frattura della base cranica. La perdita di coscienza è provocata da commozione cerebrale. La frattura della base cranica è frequente negli incidenti del traffico, per urto della testa contro il parabrezza.

Effetti:

– Per lo più, una modesta perdita di sangue dal naso, dalla bocca e/o dall’orecchio

– Perdita dei sensi

Pericolo:

– Aspirazione

– Arresto del respiro

– Infezione delle meningi

Interventi:

– Accertamento del respiro

      – Respiro presente: posizione di sicurezza in decubito laterale

      – Respiro assente: respirazione bocca – naso o bocca – bocca

– Attenzione: nessun intervento, nessuna medicazione sulle aperture naturali del naso e dell’orecchio

– Chiamare l’ambulanza con urgenza

– Controllare in continuazione polso e respiro

Prostrazione da calore

L’affaticamento fisico e gli abiti impropri nel grande caldo possono portare ad uno stato di insufficienza circolatoria per forte perdita di acqua o di sale (cloruro di sodio).

Effetti:

– Pallore spiccato

– Prostrazione grave

– Sudore con brividi

– Polso debole e frequente

– Temperatura corporea normale

Pericolo: Perdita di coscienza

Interventi:

– Adagiare la persona all’ombra

– Nella perdita dei sensi, controllare il respiro

      – Respiro presente: posizione di sicurezza in decubito laterale

      – Respiro assente: respirazione bocca – naso

– Coprirlo, se ha brividi

– Se cosciente, fargli bere qualche sorso di acqua salata ( 1 cucchiaio da thé di sale da cucina in 1 litro d’acqua)

– Riprese le forze, evitargli fatiche fisiche

Colpo di calore

Le cause che provocano il colpo di calore sono:

– clima caldo – umido afoso;

– fatica fisica specie in ambiente sovraffollato;

– arresto della traspirazione con ristagno di calore nel corpo.

Effetti:

– Dapprima volto accaldato rosso – acceso

– Pelle calda e secca

– Espressione del volto attonita

– Andatura barcollante

– Perdita dei sensi, se l’effetto continua

– Temperatura corporea molto alta

Pericolo: Perdita di coscienza

Interventi:

– Trasporto in luogo fresco

– Aprire le vesti

– In assenza di respiro, respirazione bocca – naso

– In presenza di respiro, posizione di sicurezza in decubito laterale

– Impacchi d’acqua fredda rinnovati con frequenza o aspersione con acqua fredda

– Infine, ventilazione (evaporazione)

– Provvedere per un riposo prolungato, altrimenti c’è pericolo di recidiva (e di perdere la vita)

– Chiamare l’ambulanza con urgenza

Colpo di sole

E’ diverso dal colpo di calore! L’azione diretta dei raggi solari sulla testa calva o con capelli radi e sottili può portare all’irritazione delle meningi. Ne sono esposti in modo particolare i bambini in tenera età.

Effetti:

– Testa e volto accaldati rosso – acceso

– Mantello cutaneo fresco

– Inquietudine

– Cefalea

– Nausea

– vomito

– Vertigini

– Rigidità della nuca

– Confusione mentale

I bambini soprattutto in tenera età, dopo una permanenza prolungata al sole, sono colpiti da febbre alta. Apparentemente senza motivo, spesso qualche tempo dopo l’esposizione. Questi bambini appaiono, per lo più, pallidi.

Interventi:

– Portare il colpito all’ombra oppure fargli ombra

– Tenergli il capo un po’ sollevato

– Se non è cosciente ma respira, posizione di sicurezza

– Se non respira, respirazione artificiale bocca naso

– Rinfrescare la testa con impacchi freddi rinnovati con frequenza

– Chiamare l’ambulanza con urgenza

Epilessia

Effetti:

– Caduta improvvisa

– Sussulti e convulsioni in tutto il corpo

– Talvolta schiuma sanguigna alla bocca per morso della lingua

– Perdita di coscienza

– Cessate le convulsioni, nessuna memoria dell’attacco sofferto

Interventi:

– Non tentare di fermare le membra in convulsione

– Attenti che l’epilettico, durante l’attacco, non si ferisca alle braccia o alle gambe

– Posizione di sicurezza, finché permane la perdita di coscienza

– Restare vicino al colpito

– Provvedere per il trasporto dal medico

Avvelenamenti

Vi sono molte sostanze che possono essere dannose all’uomo per azione tossica o caustica. Spesso i veleni agiscono sul cervello, sul cuore e sulla circolazione e compromettono funzioni vitali in modo grave. I veleni agiscono o attraverso il tubo digerente o attraverso le vie aeree o per contatto.

Avvelenamenti attraverso il tubo digerente: Può trattarsi di :

– Medicinali

– Sostanze di uso domestico

– Anticrittogamici e pesticidi, veleni per topi

– Vegetali: bacche, funghi

– Cibi avariati

Intossicazioni attraverso le vie respiratorie

Avvelenamento da ossido di carbonio (CO)

L’ossido di carbonio è inodoro e più leggero dell’aria. La miscela dell’ossido di carbonio con l’aria è esplosiva. L’ossido di carbonio è pericolosissimo nei locali chiusi, perché in essi può raggiungere in breve tempo la concentrazione critica. Il CO è contenuto nei gas di città, nei gas di scarico dei motori a scoppio, nei fumi ed emana da stufe con cattivo tiraggio per l’insufficiente combustione.

Effetti:

– Rinvenimento di persone prive di sensi in un locale chiuso

 

– L’intossicato lamenta forti dolori di testa, capogiri, nausea

– Il soccorritore accerta obnubilamento del sensorio o già perdita di sensi

– Convulsioni

– Arresto del respiro

– Polso accelerato

– Colorito del viso roseo

Pericolo:

– Morte per mancanza di ossigeno

– Ferimento o morte per esplosione

– Morte del soccorritore per imprudenti ed errati tentativi di salvataggio

Interventi: Trattenere il respiro

1. auto protezione

– Un fazzoletto o uno straccio davanti al naso non proteggono

– Non accendere fiammiferi

– Non accendere luci elettriche

– Non alzare il telefono

– Non suonare campanelli elettrici

– Ogni scintilla può provocare l’esplosione

2.  salvataggio

– Un secondo soccorritore provvede alla sicurezza

– Subito aprire porte e finestre (creare correnti d’aria), con ciò viene rapidamente ridotta la concentrazione di CO nell’ambiente

– Inspirare aria pura (alla finestra)

– Portare in salvo l’intossicato in un locale non contaminato o all’aria aperta

– Se possibile, chiudere l’erogazione del gas

– Nell’arresto del respiro, rianimazione cardio-polmonare

– Decubito laterale in posizione di sicurezza, per tendenza al vomito

– Chiamare l’ambulanza. Massima urgenza!

Asfissia da anidride carbonica

L’anidride carbonica è inodore, non è esplosiva, .E’ più pesante dell’aria e forma, dove si raccoglie, un lago invisibile. L’anidride carbonica si forma in fosse di depurazione, vasche di fermentazione, silos per foraggi, pozzi minerari, ecc…

Effetti:

– Obnubilamento, non appena un uomo entra nella zona mista

– Labbra blu

– Convulsioni

Pericolo: Morte per soffocamento

Interventi:

– Soccorso urgentissimo – autorespiratore

– Salvataggio solo da parte di esperti, salvaguardati dall’autorespiratore

– Strettamente proibite iniziative personali non conformi alle norme di sicurezza dell’ambiente di lavoro!!

– Primo soccorso dopo il salvataggio: rianimazione cardio-polmonare

Delucidazioni: E’ imperativo agire con massima celerità perché la possibilità di rianimazione della vittima, dopo non più di 5 minuti di immersione nel lago di anidride carbonica sono pressoché nulle.

Intossicazioni da sostanze irritanti

Per esempio: cloro, ammoniaca, gas di combustione, vapori di lacche, ecc.

Effetti: Tosse stizzosa con crescenti difficoltà respiratorie

Pericolo:

– Alterazioni superficiali ma persistenti della funzione respiratoria per gli stimoli di tosse

– Morte per mancanza di ossigeno permanendo nella zona contaminata

– A volte, morte anche dopo ore per l’aggravarsi dei disturbi respiratori (edema polmonare)

Interventi:

– Portare la vittima in salvo, fuori dall’ambiente contaminato, all’aria aperta

– Chiamare l’ambulanza con urgenza

– Togliere gli indumenti superficiali contaminati

– Riposo assoluto dopo il riacquistato benessere

– Nelle irritazioni della congiuntiva: lavaggio degli occhi con acqua corrente, possibilmente fino all’arrivo del medico

Ebbrezza

Nello stato di incoscienza, controllare il respiro:

     – se assente: rianimazione orale

     – se presente: decubito sul fianco in posizione di sicurezza.

Nello stato di eccitazione, esercitare azione calmante. Chiamare l’ambulanza.

Per principio, un forte odore di alcool non deve essere sufficiente per concludere che si tratti nient’altro che di un ubriaco. Bisogna sospettare che questi potrebbe essere, per di più, ferito o colpito da un malore mortale.

Centri antiveleno di informazione e cura

In tutti i casi di avvelenamento, soprattutto se non è nota la sostanza tossica o i suoi componenti, bisogna chiamare al più presto il centro antiveleni. I dati da comunicare sono i seguenti:

– Età della vittima

– Specie ed eventuale concentrazione del veleno

– Quantità del veleno ingerito

– Sintomi dell’avvelenamento

– Interventi eseguiti

La centrale operativa darà le indicazioni di come agire in seguito.

 

Classificazioni delle urgenze

1. estrema urgenza (Inviare all’ospedale il più presto possibile)

– emorragie gravi non arrestabili

– emorragie interne o emorragie arteriose mai contenibili

– traumi gravi – ferite toraciche con asfissia

– amputazioni degli arti

2. urgenza primaria (Rimuovere il ferito entro un’ora)

– emorragie contenibili

– membra sfracellate

– ferite all’addome

3. urgenza secondaria (Rimuovere il ferito entro tre ore)

– fratture craniche

– fratture del bacino

– fratture della colonna vertebrale

– fratture esposte agli arti

– ferite profonde

4. senza urgenza (da rimuovere per ultimi)

– fratture non esposte agli arti

– ferite poco gravi

NB: si fa presente che l’asfissia va curata sul posto