Le più frequenti patologie a carico del rachide sono le ernie discali o ernie del disco.
L’ernia del disco è una affezione della colonna vertebrale consistente in una rottura o uno sfiancamento dell’anello fibroso del disco e conseguente dislocazione del nucleo polposo. La rottura o lo sfiancamento del disco sono abitualmente secondari ad una degenerazione o invecchiamento del disco stesso. Le ernie più frequenti sono quelle lombari, seguite da quelle cervicali e da quelle dorsali.
Il sintomo più importante dell’ernia del disco è il dolore. Il dolore deve essere seguito da un esame strumentale quale tac o risonanza magnetica la cui sede dipende da dove il dolore è riferito dal paziente. Il dolore del discopatico è ben riconosciuto perché i dermatomeri sono ben definiti, quindi il dolore sarà ben riferito e irradiato con eventuale compressione muscolare ben presente. Queste informazioni si raccolgono all’anamnesi e all’esame clinico che è comunque importante per definire le modalità e la sede dell’esame strumentale ma non per fare una diagnosi che può essere fatta esclusivamente con gli esami strumentali.
Dopo questo iter le possibili diagnosi che si potranno fare sono:
· Ernia
· Stenosi del canale
· Condilo listesi: dislocazione di un corpo vertebrale su un altro su base traumatica, degenerativa o congenita
Se c’è un deficit motorio si agisce chirurgicamente andando ad eliminare l’elemento che provoca tale deficit, soprattutto se esso persiste per un tempo tra i sei e gli otto mesi. In tutti gli altri casi la terapia è conservativa. La terapia conservativa consiste nell’ assumere un nuovo e corretto atteggiamento posturale, essendo la genesi dell’ernia discale posturologica.
Se la sindrome dolorosa è persistente per un periodo che va dai quattro ai sei mesi, l’intervento chirurgico è consigliato anche in questo caso. Non è possibile fare un intervento chirurgico dopo tre anni dall’insorgenza, perché durante questo lungo periodo si forma una particolare situazione intorno all’ernia tale da non renderla operabile o comunque, anche dopo l’intervento a non dare risultati ottimali: ossificazione parziale dell’ernia, fibrosi reattiva.