Milza – diagnostica per immagini
La diagnostica per immagini si propone di determinare il volume della milza, la causa delle splenomegalie e l’individuazione di lesioni traumatiche e neoplastiche.

Sono fondamentali TC ed ecografia; la RM è limitata; in casi particolari anche Rx diretta e scintigrafia, angiografia in alcuni casi di rottura.
Milza – Cenni di anatomia
Peso normale 100-200 gr; è capsulata, normalmente non è palpabile ma lo diventa a partire dal doppio del volume normale. Possono aversi quadri di asplenia o polisplenia; l’ilo, attraversato da arteria e vena splenica e dai linfatici, è in rapporto con la coda del pancreas.
Milza – Esame diretto
Se la milza è ingrandita può dare indicazione approssimativa dei diametri, a volte la rottura massiva e le calcificazioni:
- rotondeggianti isolate: fleboliti
- a cerchio: cisti da echinococco e pseudocisti, nonché aneurismi dell’a. splenica (associate ad immagini “a binario”)
- triangolari: infarto splenico
- chiazze irregolari: ascessi ed ematomi
- guscio calcareo capsulare: infiammazioni capsulari
- piccole e granulari: tubercolosi miliare
Milza – Ecografia
Analisi volumetrica, strutturale, identificazione e caratterizzazioni di neoformazioni, ricerca di ematomi. Il pz è in decubito obliquo anteriore sx o laterale dx, per via sottocostale o intercostale, eventualmente previo riempimento dello stomaco d’acqua.
L’ecostruttura normale è solida omogenea simile al fegato.
Milza – TC (tomografia computerizzata)
Indicazioni simili all’ecografia, con maggiore precisione. Strati contigui di 7-10mm di spessore, con mdc per le lesioni sia traumatiche che neoplastiche. La forma della milza è a semiluna obliqua, con densità poco inferiore a quella epatica; in fase contrastografica precoce l’opacizzazione è disomogenea per le diversità di circolo.
Milza – RM (risonanza magnetica)
Migliore dimostrazione dei rapporti con l’emidiaframma e con il rene, ottima identificazione degli accumuli di ferro nei casi di emocromatosi ed ematomi. Rispetto al fegato è iperintensa in T2 e ipo- in T1.
Milza – Diagnosticaradioisotopica
Scintigrafia funzionale con emazie marcate; per la ricerca di tessuto ectopico scintigrafia con Tc-colloidi che viene captato dalle cellule reticoloendoteliali.
Milza – Angiografia
Arteriografia selettiva del tripode celiaco o superselettiva dell’a. splenica; si effettuano embolizzazioni negli ipersplenismi o nelle rotture di milza.
Milza – Splenomegalie
- Infiltrative (linfomi, leucemie, istiocitosi X, AIDS): all’ecografia struttura omogenea con aree nodulari multiple ipoecogene; TC e RM alta Se per individuare lesioni focali piccole.
- Infiammatoriecroniche: ecostruttura con echi più grossolani ed intensi con irregolarità cicatriziali.
- Congestizie: in acuto milza grossa e vasi piccoli, in cronico milza grossa e vasi grossi. All’ecografia la struttura è normoecogena, in TC c’è ectasia della vena splenica.
Milza – Infarto splenico
All’ecografia appare come un’area ipoecogena, in TC manca il contrast enhancement; diagnosi di certezza talora solo con angiografia.
Milza – Rottura della milza
Secondaria a trauma o spontanea; se immediata e massiva è individuabile già al radiogramma tramite un velatura addominale diffusa, l’ombra splenica ingrandita e in dentatura sulla grande curvatura gastrica per l’edema e l’emorragia nel legamento gatrosplenico. L’emidiaframma sx risale ed è ipomobile; nei casi meno eclatanti sono più indicate ecografia e TC, che rilevano fluido libero peritoneale.
Approfondimenti sulla milza
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Esame obbiettivo fegato e milza – semeiotica medica veterinaria
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