Che cos’è la biodisponibilità
La biodisponibilità di un farmaco da una forma farmaceutica è la frazione della dose somministrata che è assorbita intatta nella circolazione sistemica; è la quantità totale di farmaco ceduto dalla FF che raggiunge la circolazione sistemica in seguito a fenomeni di assorbimento e di metabolismo. Dalla biodisponibilità si può ricavare la velocità con cui la quota disponibile di farmaco arriva al sito di azione.
Come si quantifica la biodisponibilità
Per quantificare la biodisponibilità si monitora la concentrazione plasmatica del farmaco nel tempo. Ciò permette la costruzione di curve concentrazione/tempo (profili farmacocinetici). Un fattore indicante la biodisponibilità è l’area sotto la curva (AUC). Nella curva si possono riconoscere la concentrazione massima (Cmax), il tempo al quale essa si realizza (tmax) e la durata dell’attività, ossia il tempo per cui cui la dose resta sopra la minima concentrazione efficace.Talvolta si possono avere profili non idonei in quanto si può superare la minima concentrazione tossica o si può non superare la minima concentrazione terapeutica. È importante verificare che la FF abbia un profilo farmacocinetico idoneo.
Da cosa dipende la biodisponibilità
La biodisponibilità dipende sia dal rilascio del farmaco dalla forma farmaceutica, sia dall’assorbimento del farmaco dal sito di somministrazione al torrente circolatorio.
Biodisponibilità: forma farmaceutica
Le forme farmaceutiche possono essere divise in base alle caratteristiche di rilascio in:
- convenzionali: il rilascio dipende essenzialmente dalle caratteristiche chimico-fisiche del p.a. e dalla natura degli eccipienti
- non convenzionali: il rilascio dipende dalle caratteristiche tecnologiche della formulazione.
Di queste ultime fanno parte le forme a rilascio modificato:
- lento,
- accelerato,
- prolungato,
- ritardato,
- protratto,
- graduale,
- costante,
- pulsante
con una particolare modalità o cinetica di cessione del farmaco.
Biodisponibilità: profilo farmacocinetico
A seconda del tipo di dosaggio si ha un diverso profilo farmacocinetico:
- le capsule hanno una biodisponibilità maggiore rispetto alla compressa; la forma è analoga ma si ha l’anticipo del tempo di picco.
- I profili farmacocinetici possono variare anche in base al tipo di eccipienti utilizzati.
Le forme farmaceutiche non convenzionali permettono di:
- alterare la velocità di rilascio: aumentandola o diminuendola,
- variare il tempo di rilascio: può avvenire dopo un certo intervallo di tempo dalla somministrazione oppure essere pulsante ad intervalli più o meno regolari dalla somministrazione,
- variare il luogo di rilascio: in particolari siti, (es. colon).
Come si calcola la biodisponibilità
Si possono avere forme a rilascio prolungato che permettono una maggiore durata dell’attività o il sistema terapeutico, forma a rilascio controllato, si ha quindi una concentrazione plasmatica di farmaco nel tempo (fino a esaurimento del farmaco). La biodisponibilità assoluta si definisce:
F = AUCPO/AUCEV F = AUCPO/DOSEPO * AUCEV/DOSEEV
La biodisponibilità può essere calcolata anche in relazione a un’altra forma farmaceutica collaudata. Per identificare la forma farmaceutica non basta l’AUC ma sono necessari anche Cmax e tmax.