Tubercolosi

tubercolosi

Tubercolosi o TBC

tubercolosi

La tubercolosi, detta anche Tisi, è una malattia infettiva e contagiosa che si trasmette per via aerea ed è provocata da un bacillo in particolare, il Mycobacterium Tubercolosis, comunemente chiamato bacillo di Koch, da Robert Koch che lo scoprì nel 1882. Questa malattia interessa, nella maggior parte dei casi, i polmoni (tubercolosi polmonare), ma può colpire anche altri organi come ossa, reni e cute, ed oltre all’uomo se ne possono ammalare anche gli animali, specie d’allevamento. Diversamente da altre malattie infettive non ha un periodo di incubazione specifico; si riscontra sempre la presenza di un fattore che scatena la patogenicità dei bacilli, che possono restare latenti nel corpo per un lungo periodo, finchè un indebolimento della resistenza immunitaria dell’organismo fornisce loro l’opportunità di moltiplicarsi e provocare le manifestazioni tipiche dalla TBC. Le statistiche indicano che più del 90% delle persone che hanno contratto l’infezione tubercolare non svilupperanno mai la malattia.

Tubercolosi come si trasmette

La trasmissione avviene generalmente per via respiratoria attraverso il contatto delle goccioline di saliva disperse con la tosse o con lo starnuto. Raramente la trasmissione avviene da madre a figlio durante la gravidanza o attraverso l’apparato gastrointestinale o le mucose. Quindi le persone che stanno attorno al malato possono inspirare il bacillo ed esserne infettate. La sintomatologia può essere del tutto aspecifica: facile stanchezza, scarso appetito, febbre serale, sudorazione.

Tubercolosi Sintomi

In caso di infezione polmonare i sintomi includono: dolori al torace, tosse persistente, della durata maggiore a tre settimane, e perfino emottisi (emissione orale di sangue).

L’infezione può diffondersi dai polmoni ad altri organi causando vari tipi di TBC. Già dagli anni 80 si registra nei paesi industrializzati un:
(a) Aumento  della morbosità per tubercolosi dovuto in primo luogo ad una ridotta sorveglianza determinata dall’errata convinzione di aver sradicato la malattia e nella (nostra )Italia c’è stato uno smantellamento della rete dei presidi antitubercolari che avevano un  prezioso  compito di epidemiologia e prevenzione.
(b) L’aumento di morbosità è dovuto al crescente flusso d’immigrati da paesi del terzo mondo e dei paesi dell’Est Europeo nei quali la prevalenza della malattia non solo ha incrementato i dati di morbosità  ma ha anche introdotto casi clinici gravi con più elevato rischio di contagio.
(c) I soggetti affetti da AIDS, di trattamenti farmacologici anti-reattivi, anti-rigetto ecc.

Pertanto il problema è serio e straordinariamente attuale. La Tbc è una malattia curabile nel 95% dei casi, richiede un trattamento con terapia a base di antibiotici per almeno nove mesi ed un continuo controllo delle condizioni cliniche dell’ammalato. Sarebbe giusto promuovere in Italia la  vaccinazione antitubercolare nei ragazzi dal 5° al 15° anno di età anche se non coabitano in nuclei familiari di malati o ex malati. Forse a questi giovani lo dobbiamo, poiché, si apprestano a vivere in un mondo sempre più globalizzato e pieno di rischi. I nostri paesi sono estremamente fragili e vulnerabili.