Calvizie androgenetica, le vere cause e i luoghi comuni da sfatare

La definizione di calvizie non dovrebbe lasciare adito a dubbi, poiché si tratta di un fenomeno dovuto alla miniaturizzazione del follicolo pilifero che smette di far crescere nuovi capelli e comporta quindi la perdita dei capelli; tuttavia esistono ancora molti luoghi comuni e convinzioni errate sulla calvizie, per questo è utile fare chiarezza con l’infografica “La calvizie in Italia e nel resto del mondo”, uno studio molto dettagliato presentato dall’Istituto Helvetico Sanders. Questa infigrafica è utile anche per chi si chiede quanto costa il trapianto di capelli, il rimedo che sempre più persone hanno scelto per dire basta alla calvizie.

Perché si chiama alopecia androgenetica

Alopecia androgenetica è il nome medico della calvizie comune, deriva dal greco alopex che significa volpe, poiché la caduta a chiazze dei capelli è simile a quello che avviene al pelo della volpe in primavera.

La tipologia androgenetica indica che è collegata alla produzione di ormoni maschili sebbene il problema riguardi anche le donne, che ne sono colpite in genere in modo più graduale.

Una delle differenze principali è che nell’uomo i capelli si diradano sulle tempie e sul vertex (con il cosiddetto effetto “chierica”), mentre la calvizie femminile è diffusa maggiormente sul vertice e nelle zone dietro la linea fronto-temporale.

Quanto è diffusa in Italia la calvizie

Consultando l’infografica si evince al volo il dato sulla diffusione della calvizie: in Italia il 39% degli uomini ne soffre, circa 18 milioni di persone, e il 13% delle donne, 4 milioni circa di persone.

Sono numeri che fanno riflettere, anche se ci sono altri Paesi europei che fanno peggio di noi, ad esempio la Repubblica Ceca, dove il 42,79% degli uomini è afflitto da calvizie.

Al tempo stesso va detto che le persone non si arrendono a perdere i capelli e cercano rimedi efficaci per poter nuovamente accarezzare la propria chioma.

Infatti nell’infografica sono riportati i motivi che spingono gli italiani colpiti da calvizie a fare ricorso a un trapianto: il 34,7% decide di voler avere maggiore sicurezza nella vita professionale, e il 37% sente la necessità di avere più autostima nei rapporti interpersonali.

Questo ha portato a un aumento del numero di trapianti di capelli, che sono stati eseguiti su 100.000 persone in un anno. Nel resto del mondo la tendenza è la medesima, c’è stata una crescita del 16% dei trapianti effettuati (735.312).

Le leggende da sfatare sulla caduta dei capelli

Il tempo passa ma le leggende urbane non smettono di diffondersi! Nel caso della calvizie, persistono molti miti sulle vere cause e ancora oggi tante persone ci credono e si comportano di conseguenza.

L’infografica riporta alcuni esempi dei miti da sfatare, a cui se ne potrebbero aggiungere altri; ad esempio, non è esatto dire che la calvizie si eredita dal padre della propria madre, né che l’esposizione al sole favorisca la perdita dei capelli.

Soltanto un’analisi accurata del capello può svelare le cause specifiche della calvizie, per questo non bisogna credere ai luoghi comuni sulla calvizie, bensì rivolgersi a specialisti per individuare i fattori determinanti e capire come è possibile intervenire.