Pterigio

Lo pterigio è un  sollevamento sottoepiteliale fibrovascolare triangolare di tessuto congiuntivale bulbare degenerativo oltre il limbus della cornea. C’è una netta differenziazione quindi con la pinguecola,che era soltanto una degenerazione limitata della congiuntiva; lo pterigio invece è un alterazione che è fibrovascolare dovuta ad un sollevamento sottoepiteliale triangolare, ed il primo elemento di diagnosi differenziale è la sede: esso invade il limbus sclerocorneale.

pterigio

Hanno sempre l’apice rivolta verso il centro della cornea e la base verso fuori. La caratteristica è dunque che attraversa il limbus sclerocorneale quindi è come se  un pezzo di congiuntiva alterata va a crescere sulla cornea. Ciò ovviamente non dovrebbe accadere perche abbiamo detto che la cornea è trasparente  e dunque lo pterigio va ad alterare questa condizione corneale.  Oltre ad un discorso di trasparenza va ad alterare la forma della cornea che è la prima lente del sistema diottrico oculare.

La cornea

Lo scopo della cornea nel sistema diottrico è quello(insieme alle altre strutture) di far convergere i raggi luminosi sulla retina; la cornea viene considerato come un segmento di sfera,quindi dovrebbe avere tutti i suoi raggi di curvatura uguali tra di loro. Se uno dei meridiani della cornea cambia il raggio di curvatura rispetto agli altri,si viene a creare un difetto visivo che è l’astigmatismo. Cioè l’astigmastismo è un vizio di refrazione dovuto ad un alterazione di forma della cornea ovvero della curvatura; lo pterigio è un’alterazione fibrovascolare,cioè cresce sulla cornea ed effettua una trazione tale da alterare la sfericità che dovrebbe essere tipica della cornea producendo un astigmatismo. Esistono varie classificazioni per lo pterigio,di solito è possibile misurare la lunghezza dello pterigio,la misurazione viene effettuata dal limbus sclerocorneale quindi si misura quanto questa alterazione copre la cornea. Con la lampada a fessura si inverte la luce, abbiamo la possibilità di calibrare il raggio di luce e quindi di sapere quanti millimetri è lo pterigio.

Pterigio, classificazione:

Pterigio di tipo 1

Lo pterigio di tipo 1 si estende per meno di 2 mm sulla cornea.

L’avanzamento dello pterigio sotto l’epitelio corneale si puo’ vedere  con un deposito di ferro,la linea di stocker;il decorsito solitamente è asintomatico sebbene si possa infiammare in modo intermittente.

Anche in questo caso lo pterigio specialmente nelle fasi iniziali non va a determinare un calo del visus, ma può dare fastidi come lacrimazione,bruciore ,arrossamento,che erano gli stessi fastidi di cui parlavamo nella pinguecola. E’ una sintomatologia molto aspecifica. Anche qui l’infiammazione può essere legata all’esposizione ai raggi solari.

Pterigio di tipo 2

Lo pterigio di tipo 2 si estende fino a  4 mm dalla cornea e può essere primitivo o ricorrente dopo l’atto chirurgico, può interagire con il film lacrimare precorneale e indurre astigmatismo. L’astigmatismo in questo stadio non è l’astigmatismo,peraltro lieve,ma per il paziente il problema principale è  il fastidio,perché c è una sensazione di corpo estraneo;quando insorge nei pazienti giovani inoltre c è anche il problema estetico poiché lo pterigio è ben visibile a occhio nudo.

Pterigio di tipo 3

Lo pterigio di tipo 3  invade la cornea per piu’ di 4 mm e coinvolge l asse visivo. Voi sapete che nella cornea c è una zona ottica che è la zona centrale della cornea,naturalmente noi per vedere non utilizziamo tutta la cornea ma utilizziamo solo i 4 mm centrali; durante la notte poi la pupilla si dilata e variamo questa nostra zona,pero’ di solito la zona ottica corrisponde ai 4 mm centrali della cornea. Quindi nello stadio 3 quando lo pterigio avanza per piu’ di 4 mm dal limbus e va ad invadere la cornea ci troviamo nello stadio piu’ avanzato dello pterigio che è associato a fibrosi sottocongiuntivale e si estende ai fornici e talvolta puo’ causare una lieve diminuzione della motilita’ oculare, anche se quest’ultima evenienza è molto rara;in questo caso il problema è che lo pterigio invade l’asse ottico dunque il paziente non vede e l’astigmatismo è un problema secondario.

Asse ottico

Viene considerato asse ottico,quell’asse che va dal centro della cornea in un preciso punto della retina,che non è il centro geometrico della retina ma è il punto dove cadono i raggi luminosi che è la Macula. Al centro della macula c è un’altra struttura che è la fovea,ed è qui che tutti i raggi luminosi devono andare a cadere. Nella macula abbiamo presenti due tipi di fotorecettori: i coni e i bastoncelli, ma nella Fovea abbiamo per la maggior parte i coni,che sono i fotorecettori responsabili alla visione diurna,mentre i bastoncelli sono quelli deputati alla visione notturna e si trovano in periferia.

Trattamento

Nelle fasi iniziali anche in questo caso abbiamo bisogno di effettuare una terapia con sostituti lacrimali per evitare i fastidi dovuti allo sfregamento della palpebra sullo pterigio o ai sintomi di irritazione tipici.

Il motivo dell’insorgenza dello pterigio non lo conosciamo, pero’ c’è una stretta correlazione con l’esposizione ai raggi solari, quindi il fatto che i raggi solari possano indurre l’insorgenza dello pterigio,ci fanno pensare che possano peggiorare quando lo pterigio gia c’è; quindi è consigliato usare delle lenti per proteggere gli occhi dai raggi solari.

Nelle fasi piu’ avanzate lo pterigio richiede l’intervento chirurgico: la pterigectomia chè è pero’ ormai una tecnica superata dalla plastica dello pterigio; il problema della pterigectomia è che vanno incontro a recidiva quasi nella totalità dei casi, quindi dopo l’intervento i pazienti ripresentano la condizione iniziale.

La Plastica per evitare la recidiva prevede la rimozione dello pterigio e la copertura del difetto con autotrapianto congiuntivale o con trapiano di membrana amniotica. Cioè nel punto dove noi andiamo a togliere la congiuntiva, sulla cornea non è un problema poiché l’epitelio si riforma da solo,sulla congiuntiva invece o trasliamo un pezzo di congiuntiva adiacente che è abbastanza elastica o utilizziamo un pezzo di membrana amniotica.

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