Mediatori Infiammazione Acuta

I mediatori dell’infiammazione possono avere due origini:

· possono avere origine cellulare, essere cioè prodotte da cellule “locali” direttamente implicate nel processo infiammatorio;

· possono invece essere prodotte da altri tessuti, primo fra tutti il fegato, ed essere riversate nel sangue sotto forma di precursori inattivi.

Alla categoria dei mediatori di origine locale appartengono:

I mediatori dell’infiammazione possono avere due origini:

· possono avere origine cellulare, essere cioè prodotte da cellule “locali” direttamente implicate nel processo infiammatorio;

· possono invece essere prodotte da altri tessuti, primo fra tutti il fegato, ed essere riversate nel sangue sotto forma di precursori inattivi.

Alla categoria dei mediatori di origine locale appartengono:

· Istamina: deriva dalla decarbossilazione dell’istidina. E’ accumulata nei granuli dei basofili o dei mastociti ed è rilasciata da queste cellule quando sono stimolate;

· Serotonina (5 OH-Triptamina): ha un ruolo molto modesto nell’infiammazione;

· ATP e ADP: possono funzionare da mediatori cellulari. L’ADP è per esempio un attivatore piastrinico. L’ATP è ancora più importante. Esso può costituire un segnale di morte cellulare: quando una cellula lisa difatti libera grandi quantità di ATP. Si è scoperto inoltre che in molte vescicole secretorie ci sono carriers che trasportano ATP dentro le vescicole.

I recettori per ATP e ADP sono di diversi tipi e possono mediare risposte molto diverse. Alcuni di questi recettori possono provocare la formazione di canali molto grandi che da una parte hanno significato citotossico e dall’altra possono portare alla formazione di cellule giganti originate da fusione cellulari promossa proprio da questi recettori;

· Prostaglandine/Prostacicline/Trombossani: sono prodotti dal metabolismo dell’acido arachidonico grazie all’azione della fosfolipasi A2 Ca++ dipendente e poi da COX 1 o COX2. I trombossani sono potenti aggreganti piastrinici (l’aspirina previene la formazione di trombi inibendo le COX);

· Leucotrieni: il leucotriene B4 è prodotto dai granulociti stessi e funziona da agente chemotattico amplificante mentre altri leucotrieni hanno altre funzioni (as esempio il D4 è coinvolto nell’asma);

· PAF (fattore attivante le piastrine): nell’infiammazione funziona come l’istamina;

· Chemochine: modulano il movimento orientato dei leucociti. In particolare sono importanti per l’homing dei linfociti. Chemochine sono anche coinvolte nei processi metastatici;

· Citochine: modulano le risposte immunitarie. Nell’infiammazione sono coinvolte in alcuni fenomeni. Per esempio la febbre da gram- è dovuta alla produzione di TNF, IL1 e IL6;

· Sostanza P: è un neuromediatore coinvolto nella trasmissione degli stimoli dolorifici.

Tra i mediatori di origine plasmatica un importante ruolo è rivestito dalle chinine come la bradichinina. La bradichinina è un peptide presente nel siero come precursore inattivo: il chininogeno. Quando si attiva il fattore XII della coagulazione il fattore XIIa proteolizza l’enzima precallicreina trasformandolo in callicreina che a sua volta trasforma per proteolisi il chininogeno in bradichinina.

La cascata enzimatica implicata nella coagulazione porta alla produzione di trombina, un’importante mitogeno dei fibroblasti o di plasmina, un attivatore del complemento. 

Riassumendo oltre alle chinine i fattori di origine plasmatica sono C3a e C5a del complemento, la fibrina e i prodotti della sua lisi (fibrinopeptidi) e latrombina.