Chi è il logopedista, di cosa si occupa, quanto guadagna
In questa guida parleremo di una figura professionale particolare, il logopedista. Se già ne avete sentito parlare e volete saperne di più, questo è l’articolo per voi.
Si tratta di una professione sanitaria che viene incontro a bisogni e necessità specifiche della collettività. Continuate la lettura e scoprite insieme a noi di cosa si occupa il logopedista e quanto guadagna. Senza poi tralasciare il percorso che può portarvi ad intraprendere questa importante professione e gli aspetti burocratici-occupazionali di questo lavoro.
Cosa fa un logopedista
Il logopedista aiuta i pazienti a ripristinare o migliorare le loro capacità comunicative. Si occupa del trattamento di disturbi come la balbuzie, il mutismo selettivo, l’afasia o deglutizione atipica ma anche la dislessia.
Il professionista, attraverso tecniche e modalità che variano, insegna ad articolare parole ed emettere suoni. Se il paziente è impossibilitato a parlare, cerca di proporgli tecniche alternative per farsi capire dai suoi interlocutori (lingua braille o linguaggio dei segni). Tra i suoi compiti rientra anche il rapportarsi con i familiari del singolo individuo e il tentativo di educarli alla convivenza con il disturbo.
Ora che abbiamo capito cosa fa concretamente, vediamo qual è il percorso per diventare logopedista a tutti gli effetti.
Come si diventa logopedista
Chiunque voglia intraprendere la carriera di logopedista, deve iscriversi all’università e laurearsi in Logopedia (laurea triennale). Quasi tutte le facoltà sanitarie prevedono un test d’ammissione e il numero chiuso e Logopedia non fa eccezione.
All’interno del percorso universitario, sono previsti oltre alle lezioni teoriche dei tirocini curriculari. Periodi di tempo nei quali si fa buona pratica e si entra nell’ordine di idee riguardanti il proprio mestiere futuro.
Detto questo, non basta il titolo universitario, bisogna abilitarsi attraverso un esame di Stato. In più, il Ministero della Sanità ha reso alcuni titoli accademici equipollenti alla Laurea triennale in Logopedia. Questo per venire incontro a chi si era laureato prima della nascita di quella facoltà universitaria.
Sbocchi professionali
Terminato il percorso universitario e passato l’esame di Stato, siete ufficialmente logopedisti. Ora è il momento di trovare lavoro. Il trend di assunzione per questo ruolo professionale è decisamente in ascesa. Ecco quali sono le principali possibilità.
In primo luogo, il logopedista può scegliere di diventare dipendente di ospedali, cliniche, ambulatori oppure RSA. Parliamo dunque del settore pubblico.
La seconda opzione è quella di lavorare come liberi professionisti ed è quella più gettonata negli ultimi anni. Potrete operare in strutture riabilitative private o pubbliche. In questo caso, sarà necessaria e obbligatoria per voi l’apertura della Partita IVA. Per chi è poco pratico di questioni fiscali, sono presenti tanti servizi e piattaforme online che aiutano in queste pratiche burocratiche e nella gestione della partita Iva. Si tratta di soluzioni low cost, portate avanti da consulenti ed assistenti fiscali, che vi forniranno tutte le informazioni per aprire una partita Iva.
Come terza ed ultima ipotesi, vogliamo citare il proseguimento della carriera accademica. Chi desidera continuare gli studi, potrà conseguire una laurea magistrale, un master o un dottorato. Per poi dedicarsi esclusivamente all’insegnamento oppure ad attività di studio e ricerca legate a questo settore sanitario.
I guadagni
Non possiamo terminare questa guida, senza parlare della retribuzione dei logopedisti. Infatti oltre alla passione e all’impegno nell’esercitare la professione, bisogna capire se si può vivere del proprio lavoro.
Il logopedista può lavorare in ambito pubblico e privato; per questo è complicato indicare l’esatto ammontare dei propri guadagni. Proviamo però a dare qualche stima.
Chi lavora in un ospedale pubblico, nei suoi primi anni di attività può guadagnare sui 1.500 euro al mese. Una volta raggiunto un certo grado di anzianità di servizio, la cifra aumenta per attestarsi sui 2000/2.300 euro mensili.
Il professionista che apre un’attività in proprio, quindi uno studio, può ambire a guadagni certamente maggiori. Ciò però dipende da tanti fattori. Per esempio il luogo geografico in cui esercita, il numero di clienti e la bravura o meno in quello che fa.
Così si conclude la nostra guida sul mestiere del logopedista. Vi abbiamo raccontato quali sono le sue competenze, i requisiti per accedere alla professione e il guadagno che si può ottenere lavorando in questo settore. Per qualsiasi dubbio o commento, scriveteci qui sotto. Vi aspettiamo!