Abuso e Maltrattamenti

«Per maltrattamento all’infanzia si intendono tutte le forme di cattiva cura fisica e affettiva, di abusi sessuali, di trascuratezza o di trattamento trascurante, di sfruttamento commerciale o altre, che comportano un pregiudizio reale o potenziale per la salute del bambino, la sua sopravvivenza, il suo sviluppo o la sua dignità nel contesto di una relazione di responsabilità, di fiducia o di potere»

Quindi questa definzione dell’OMS racchiude un ampio spettro di situazioni, ma quello che più importa è che sottende un fenomeno davvero immenso e allo stesso tempo nascosto. Per questo motivo diventa importante dare un aiuto a riconoscere quei segni che richiamano un abuso, ma allo stesso tempo maturare prudenza nell’interpretazione.

Il maltrattamento può essere fisico, psicologico, ma anche derivante da “patologia delle cure”: l’incuria (omissione di cure nei confronti del bambino o gli insuccessi in importanti settori dell’allevamento, mancata o scarsa igiene, malnutrizione), la discuria (cure distorte dalla percezione anacronistica del figlio o dall’immagine di un figlio diverso o ideale) e l’ipercura. Grossa fetta dei maltrattamenti sono d’ascrivere a quello che è l’abuso sessuale e di questo la maggior parte è da ascrivere a quello intrafamiliare. Inoltre non va sottovalutata la violenza assistita, quella imposta dai telegiornali, dai videogiochi, ma anche quando osservano liti, perché anche il solo assistere ad una violenza è di per sé stessa violenza.

Al di là di quale forma tocchi il bambino, va considerato il concetto che il maltrattamento genera ripercussioni che si avranno lungo il corso della vita, questo si capisce dal fatto che in pediatria si parla di soggetti che sono in crescita e in divenire continuo, che percorrono tappe e se queste vengono alterate, ad essere rovinata è la vita stessa del bambino.

Vi sono determinate statistiche e studi per stabilire l’incidenza, ma che comunque richiamano anche la sede dove sono state svolte e constano per questa ragione di notevoli differenze e sfumature, basti pensare alla società americana, che è una società molto violenta, dove l’incidenza di violenze è molto elevata, non bisogna comunque sottovalutare il fatto che si tratta sempre di un fenomeno nascosto e che quindi non ci si può fidare ciecamente di questi dati. Di sicuro,  non vi è alcuna correlazione fra ceto sociale e maltrattamenti, gli abusi investono ogni parte della nostra società.

E’ importante è avere determinate indicazioni su come si presenta un maltrattamento: un bambino finche non cammina, non può procurarsi un ematoma, questo significa che se un bambino di pochi mesi ha un ematoma non può esserselo procurato da solo. Se si prende in considerazione la sede di lesione difficilmente un bambino riesce a procurarsi ecchimosi sulla schiena, quindi andrebbero indagate bene questo tipo di traumi. Bisogna altresì capire che spesso il genitore, che procura la lesione sul proprio figlio, lo porta subito in pronto soccorso, perché dopo l’atto violento appena vede il figlio maltrattato, con il ritorno di un briciolo di lucidità e di coscienza, cerca di riparare, d’altro canto appena arrivato nella struttura sanitaria mentirà sull’etiologia del trauma. D’altro canto non si comprende che non spiegare la natura del trauma e nasconderla all’operatore, al di là delle implicazioni legali potrebbe generare problemi diagnostico-terapeutici,  per esempio se viene nascosto che il bambino ha battuto la testa, potrebbe poi ripercuotersi con danni irreversibili alle strutture nervose.

E’ importante sulla zona perineale porre l’attenzione su bruttissime infezioni batteriche e micotiche, che si generano da un maltrattamento, che non è altro che l’incuria ovvero una patologia delle cure. Perché spesso dietro si cela anche l’incapacità della madre ad occuparsi del figlio oppure condizioni di povertà, ma quest’ultime neanche tanto disastrose visto che comunque l’igiene di un bambino è molto “costosa”, non solo in termini di pannolini, di creme ed altro, che sono tutte a carico della famiglia dell’infante.

Segno netto= Per quanto riguarda le bruciature e le ustioni bisogna tenere bene a mente i confini e le linee nette delle lesioni, il confine cute sana- cute lesa è cosi chiaro e netto, richiama il fatto che la gamba del bambino è stata ustionata contro la volontà del bambino. Di fatto, se un bambino avesse immerso la gamba in acqua bollente, l’avrebbe immediatamente tirata via e ovviamente non ci sarebbe stata la stessa morfologia del danno.

Bambino shakerato: Il genitore stanco del pianto del bambino, lo prende e lo scuote. Il problema nei primi mesi è che non vi sono ancora meccanismi tali da mantenere il collo eretto e non ha quella tonicità muscolare in grado da garantire l’opposizione a questo movimento brusco indotto dal genitore. Il rischio che si corre in queste situazioni è di generare danni imponenti nel SNC.

La diagnosi di abuso sessuale è tremendamente difficile in entrambi i sessi, sia in acuto (nel maschio) che nel cronico dove però vi sono dei segni indiretti che potrebbero aiutare l’operatore, in realtà rimane comunque complesso e non facile anche per determinati esperti. Nella femmina, a differenza del maschio, in acuto si può generare un rapporto di nesso-causalità, il problema rimane comunque al di là del genere in questione, è la visita ad essere difficile da gestire perché comunque spesso i bambini abusati sono restii a farsi valutare.

Nelle femminucce invece nel cronico diventa necessario l’utilizzo della colposcopia, ma in realtà qui servirebbero operatori formati e specializzati solo in questo tipo di indagine. Tutto richiama un problema di approccio alla vittima, alle difficoltà della stessa a farsi aiutare dagli operatori, ma anche delle difficoltà dei medici a fare diagnosi.

Potrebbero esserci bambini coagulopatici, ma bisogna fare diagnosi differenziale sul tipo di lesione ed è difficile spesso anche confondere le due condizioni.

Interessante in ultima analisi l’aiuto spesso dato dalle insegnanti, che notano a scuola e riferiscono poi all’operatore medico determinate lesioni che senza la loro osservazione potevano non essere evidenziate. La maestra è in grado di valutare non solo i danni fisici, ma i cambiamenti anche nell’umore all’interno del bambino, di fatto diviene un interlocutore fondamentale per il medico. A fine lezione si ritorna sugli abusi sessuali senza ovviamente grossi riferimenti, perché si ripete il fatto che è di difficile diagnosi, per quanto riguarda anche le MST, bisogna tener presente che per esempio anche il condiloma acuminato spesso non è solo trasmesso tramite atto sessuale, però potrebbe rafforzare il sospetto.

 

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