Tipi di Schizofrenia
I sottotipi sono definiti dalla sintomatologia predominante al momento della valutazione. Benché le implicazioni prognostiche e di trattamento dei sottotipi sono variabili, il tipo paranoide e disorganizzato tendono ad essere rispettivamente il meno e il più grave.
Tipo Paranoide
La manifestazione essenziale è la presenza di rilevanti deliri o allucinazioni uditive in un contesto di funzioni cognitive o di affettività preservate. I deliri sono tipicamente di persecuzione o di grandiosità o di entrambi. Possono essere molteplici, ma sono organizzati intorno a un tema coerente. Le manifestazioni associate comprendono rabbia, ansia, distacco, atteggiamento polemico.
Tipo Disorganizzato
Le caratteristiche essenziali sono; eloquio disorganizzato e affettività appiattita o inadeguata. l’eloquio disorganizzato può essere accompagnato da stupidità e ilarità che non sono strettamente connesse al contenuto dell’eloquio. La disorganizzazione comportamentale può condurre a grave danno della capacità di esecuzione delle attività della vita quotidiana. Le manifestazioni associate comprendono: smorfie, manierismi e altre stravaganze di comportamento. Una batteria di test psicologici e cognitivi può dimostrare una compromissione delle prestazioni. Questo sottotipo è anche spesso associato a una personalità morbosa povera, a un esordio precoce e insidioso, e a un decorso continuo senza remissioni significative.
I criteri diagnostici per il Tipo Disorganizzato
Un tipo di Schizofrenia in cui risultano soddisfatti i criteri seguenti:
- Sono in primo piano tutti i seguenti: 1) eloquio disorganizzato, 2) comportamento disorganizzato, 3) affettività appiattita o inadeguata.
- Non risultano soddisfatti i criteri per il Tipo Catatonico
Tipo Catatonico
La manifestazione essenziale è un notevole disturbo psicomotorio, che può comportare arresto motorio, eccessiva attività motoria, estremo negativismo, mutacismo, peculiari movimenti volontari, ecolalia o ecoprassia. L’arresto motorio può essere manifestato da catalessia.
I criteri diagnostici per il Tipo Catatonico
Un tipo di Schizofrenia nel quale il quadro clinico è dominato da almeno due dei seguenti sintomi:
- arresto motorio come evidenziato da catalessia (inclusa flessibilità cerea) o da stupor;
- eccessiva attività motoria (che è apparentemente senza scopo e non influenzata da stimoli esterni);
- negativismo estremo (resistenza apparentemente senza motivo a tutti i comandi, o mantenimento di una postura rigida contro i tentativi di mobilizzazione) o mutacismo;
- peculiarità del movimento volontario, come evidenziato dalla tendenza alla postura fissa (assunzione volontaria di pose inadeguate o bizzarre), da movimenti stereotipati, da rilevanti manierismi o smorfie;
- ecolalia o ecoprassia.
Tipo indifferenziato
La manifestazione essenziale è la presenza di sintomi che soddisfano il criterio A della schizofrenia ma che non soddisfano i criteri per il tipo paranoide, disorganizzato e catatonico.
Criteri diagnostici per il Tipo Indifferenziato
Un tipo do schizofrenia nel quale sono presenti i sintomi che soddisfano il Criterio A, ma che non soddisfano i criteri per il Tipo Paranoide, Disorganizzato, o Catatonico.
Tipo Residuo
Il tipo residuo dovrebbe essere usato almeno quando vi è stato almeno un episodio di schizofrenia, ma il quadro clinico attuale è senza sintomi psicotici positivi rilevanti (es., deliri, allucinazioni, eloquio o comportamento disorganizzato). Vi è manifestazione del disturbo come indicato dalla presenza di sintomi negativi (es., affettività appiattita, povertà nell’eloquio, comportamento eccentrico). Il decorso del tipo residuo può essere limitato nel tempo e rappresenta una transizione fra il periodo pienamente sviluppato e una remissione completa.
Criteri diagnostici per il Tipo Residuo
Un tipo di Schizofrenia nel quale risultano soddisfatti i seguenti criteri:
- Assenza di rilevanti deliri e allucinazioni, eloquio disorganizzato, e comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico.
- Vi è manifestazione continua del disturbo, come indicato dalla presenza di sintomi negativi o di due o più sintomi elencati nel Criterio A per la Schizofrenia, presenti in forma attenuata (per es., convinzioni strane, esperienze percettive inusuali).
Disturbo schizofreniforme, criteri diagnostici per il Disturbo Schizofreniforme
- Risultano soddisfatti i criteri A, D, ed E della Schizofrenia.
- Un episodio del disturbo (inclusa la fase prodromica, attiva e residua) dura almeno un mese ma meno di sei mesi. (Quando la diagnosi deve essere fatta senza attendere il recupero, dovrebbe essere riclassificata come “Provvisoria”).
Specificare se: Senza Segni Prognostici Favorevoli, con Segni Prognostici Favorevoli:
come evidenziato da due (o più) delle seguenti condizioni:
- insorgenza di sintomi psicotici rilevanti entro 4 settimane dalla prima modificazione apprezzabile del comportamento o del funzionamento usuali,
- confusione o perplessità al culmine dell’episodio psicotico,
- buon funzionamento sociale e occupazionale premorboso,
- assenza di ottundimento o appiattimento dell’affettività. La durata del disturbo è intermedia tra quella del disturbo psicotico breve e quella della schizofrenia. La diagnosi viene fatta in due condizioni. Nella prima la diagnosi è applicata ad un episodio di malattia di durata compressa fra uno e sei mesi, dal quale il soggetto è già completamente ristabilito. Nella seconda situazione, la diagnosi è applicata a un soggetto che, benché ancora affetto da qualche sintomo ne è stato affetto per un periodo inferiore ai 6 mesi richiesti per una diagnosi di schizofrenia.
Disturbo schizoaffettivo, criteri diagnostici per il disturbo schizoaffettivo
- Un periodo ininterrotto di malattia durante il quale in qualche momento, si manifesta un Episodio Depressivo Maggiore, un Episodio Maniacale, oppure un Episodio Misto in concomitanza a sintomi che soddisfano il criterio A per la Schizofrenia.
Nota: L’episodio Depressivo Maggiore deve includere il Criterio A l: umore depresso.
- Durante lo stesso periodo di malattia, si sono manifestati deliri o allucinazioni per almeno 2 settimane in mancanza di rilevanti sintomi dell’umore.
- I sintomi che soddisfano i criteri per un episodio di alterazione dell’umore sono presenti per una considerevole parte della durata totale dei periodi attivi e residui della malattia.
- Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o a una condizione medica generale.
Per soddisfare il criterio di disturbo schizoaffettivo, le manifestazioni devono verificarsi durante un episodio ininterrotto di malattia; periodo durante il quale il soggetto continua a mostrare sintomi attivi o residui. Questo periodo può durare per anni. Si considera finita la malattia quando il soggetto si è completamente ristabilito per un intervallo significativo di tempo e non dimostra più alcun sintomo del disturbo. La fase con sintomi concomitanti psicotici e dell’umore è caratterizzata dal fatto che risultano soddisfatti sia i criteri per la fase attiva che quelli per un disturbo depressivo maggiore, un episodio maniacale o uno misto. La depressione deve includere una depressione pervasiva dell’umore. La fase della malattia caratterizzata con sintomi psicotici include deliri o allucinazioni per almeno due settimane. Associati al disturbo possono essere: riduzione del funzionamento lavorativo, riduzione dei contatti sociali, trascuratezza nella cura di sé, aumento del rischio del suicidio. L’età tipica di insorgenza è probabilmente l’inizio dell’età adulta.
Diagnosi differenziale
Distinguere il disturbo schizoaffettivo dalla schizofrenia e dal disturbo dell’umore con manifestazioni psicotiche è spesso difficile. Nel disturbo schizoaffettivo vi deve essere un episodio di alterazione dell’umore concomitante ai sintomi della fase attiva della schizofrenia, i sintomi riguardanti l’umore devono essere presenti per una considerevole porzione della durata totale del disturbo e i deliri o le allucinazioni devono essere presenti per almeno due settimane in assenza di sintomi rilevanti riguardanti l’umore. Se i sintomi psicotici si verificano esclusivamente durante periodi di alterazione dell’umore, la diagnosi include i due disturbi.
Disturbo delirante, criteri diagnostici per il Disturbo Delirante:
- Deliri non bizzarri (cioè, concernenti situazioni che ricorrono nella vita reale, come essere inseguito, avvelenato, infettato, amato a di stanza, tradito dal coniuge o dall’amante, o di avere una malattia) che durano almeno un mese.
- Il Criterio A per la Schizofrenia non è risultato soddisfatto.
Nota: Nel Disturbo Delirante possono essere presenti allucinazioni tattili o olfattive se sono correlate al tema delirante.
- Il funzionamento, a parte per quanto consegue al (ai) delirio (i), non risulta compromesso in modo rilevante, e il comportamento non è eccessivamente stravagante o bizzarro.
- Se gli episodi di alterazione dell’umore si sono verificati in concomitanza ai deliri, la loro durata totale è stata breve relativamente alla durata dei periodi deliranti.
- Il disturbo non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco), o ad una condizione medica generale.
Specificare il tipo(i seguenti tipi sono assegnati sulla base del tema delirante prevalente):
Tipo Erotomanico
convinzione delirante che un’altra persona, generalmente di rango superiore, sia innamorata del soggetto.
Tipo di Grandezza
convinzione delirante del soggetto di avere un esagerato valore, potere, conoscenze, o una speciale identità, o una speciale relazione con una divinità o con una persona famosa.
Tipo di Gelosia
convinzione delirante del soggetto che il proprio partner sessuale sia infedele.
Tipo di Persecuzione
convinzione delirante del soggetto di essere in qualche modo trattato male (lui stesso o qualche persona intima).
Tipo Somatico
convinzione delirante del soggetto di avere un qualche difetto fisico o malattia.
Tipo Misto
convinzioni deliranti caratteristiche di più di uno dei tipi sopra menzionati, ma senza prevalenza di alcun tema.
Tipo Non Specificato
Benché lo stabilire se i deliri siano bizzarri sia considerato un fatto importante nel distinguere il disturbo delirante dalla schizofrenia, la bizzarria è difficile da valutare. I deliri sono ritenuti bizzarri se risultano non plausibili, non comprensibili e non derivabili da esperienze ordinarie della vita. Al contrario i deliri non bizzarri, riguardano situazioni che possono verificarsi. Il funzionamento psicosociale è variabile. Certi soggetti sembrano non compromessi nei ruoli interpersonali e lavorativi.
Manifestazioni e disturbi associati
Le convinzioni deliranti possono portare problemi sociali, coniugali e lavorativi. Molti soggetti sviluppano un umore irritabile o disforico, che può essere solitamente interpretato come una reazione alle loro convinzioni deliranti. L’età di esordio è nella fase media o avanzata della vita adulta, ma può avvenire anche in un’età più giovane.
Diagnosi differenziale
Il disturbo delirante può essere distinto dalla schizofrenia e dal disturbo schizofreniforme sulla base dall’assenza di altri sintomi caratteristici della fase attiva. In confronto alla schizofrenia, il disturbo delirante produce una minore menomazione del funzionamento lavorativo e sociale. Può essere difficile differenziare i disturbi dell’umore con aspetti psicotici dal disturbo delirante, poiché entrambi comprendono deliri non bizzarri senza rilevanti allucinazioni e il disturbo delirante frequentemente si associa a sintomi che riguardano l’umore. La distinzione dipende dalla relazione temporale fra il disturbo dell’umore e i deliri e dalla gravità dei sintomi che riguardano l’umore. Si può fare una diagnosi di disturbo delirante Solo se gli episodi di alterazione dell’umore rimane relativamente breve rispetto alla durata totale del disturbo delirante.
Disturbo psicotico breve, Criteri diagnostici per il Disturbo psicotico breve:
- Presenza di uno (o più) dei sintomi seguenti:
- deliri,
- allucinazioni,
- eloquio disorganizzato (per es., frequenti deragliamenti o incoerenza)
- comportamento grossolanamente disorganizzato o catatonico.
Nota Non includere un sintomo che rappresenti una modalità di risposta culturalmente sancita.
- La durata di un episodio del disturbo è di almeno un giorno, ma meno di un mese, con successivo pieno ritorno al livello di funzionamento premorboso.
- Il disturbo non è meglio giustificato da un Disturbo dell’Umore Con Manifestazioni Psicotiche, da un Disturbo Schizoaffettivo, o da Schizofrenia, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco o una condizione medica generale,
Specificare se: Con Insorgenza nel Postpartum: se l’insorgenza avviene entro 4 settimane dal parto.
Manifestazioni e disturbi associati
I soggetti con disturbo psicotico breve tipicamente provano agitazione emotiva, il livello di compromissione può essere grave e può rendersi necessaria un’attenta sorveglianza per assicurare il soddisfacimento dei bisogni nutritivi e igienici e la protezione del soggetto dalle conseguenze relative alla sua scarsa capacità critica, alla compromissione cognitiva o ad atti conseguenti ai deliri. Il disturbo può comparire nell’adolescenza o all’inizio dell’età adulta, con un’età media di insorgenza verso la fine della terza decade.
Disturbo psicotico condiviso, Criteri diagnostici per il Disturbo Psicotico Condiviso
- Un delirio sviluppa in un soggetto in un contesto di relazione stretta con un’altra (o più) persona (persone), con già un delirio in atto.
- Il delirio è simile nel contenuto a quello della persona che ha già il delirio in atto.
- Il disturbo non è meglio giustificato da un altro Disturbo Psicotico (per es., Schizofrenia) o da un Disturbo dell’umore Con Manifestazioni Psicotiche, e non è dovuto agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o a una condizione medica generale.
Il contenuto dei deliri condivisi può dipendere dalla diagnosi del caso primario e può comprendere deliri relativamente bizzarri, deliri congruenti all’umore, oppure deliri non bizzarri che sono caratteristici del disturbo delirante. Il soggetto con il disturbo primario è dominante nella relazione e gradualmente impone il suo sistema delirante alla seconda persona, più passiva e inizialmente sana. I soggetti che arrivano a condividere convinzioni deliranti sono spesso uniti da vincoli di consanguineità o di matrimonio, e hanno vissuto assieme per un lungo periodo, a volte in condizioni di relativo isolamento sociale. Se la relazione con il caso primario viene interrotta, le convinzioni deliranti dell’altro soggetto di solito diminuiscono o scompaiono.
Disturbo psicotico dovuto ad una condizione medica generale, Criteri diagnostici per il Disturbo Psicotico Dovuto a Condizione Medica Generale
- Rilevanti allucinazioni o deliri.
- Vi è dimostrazione dalla storia, dall’esame fisico, o dai reperti di laboratorio che il disturbo è la conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale.
- Il disturbo non è meglio giustificato da un altro disturbo mentale.
- Il disturbo non si verifica esclusivamente durante il decorso di un delirium
Le allucinazioni possono manifestarsi con ogni modalità sensoriale, ma certi fattori eziologici tendono a evocare specifici fenomeni allucinatori. Le allucinazioni olfattive, specialmente quelle riguardanti l’odore di gomma bruciata, sono molto suggestive per epilessia del lobo temporale. La diagnosi non viene fatta se il soggetto mantiene una capacità critica nei confronti delle allucinazioni e si rende conto che le esperienze percettive derivano da una condizione medica generale.
Disturbo psicotico indotto da sostanze, Criteri diagnostici per il Disturbo Psicotico Indotto da Sostanze
- Rilevanti allucinazioni o deliri. Nota Non includere le allucinazioni se la persona ha la consapevolezza che sono indotte da sostanze.
- Vi sono prove evidenti dalla storia, dall’esame fisico, o da reperti di laboratorio della condizione 1) o 2):
- 1) i sintomi del Criterio A si sono sviluppati durante, o entro unmese, dall’Intossicazione o Astinenza dalla sostanza;
- 2) l’uso del farmaco è eziologicamente correlato al disturbo.
- Il disturbo non è meglio giustificato da un Disturbo Psicotico non indotto da sostanze. Le prove che i sintomi sono meglio giustificati da un Disturbo Psicotico non indotto da sostanze potrebbero essere le seguenti: i sintomi precedenti l’insorgenza nell’uso di sostanze (o di farmaci); i sintomi persistono per un considerevole periodo di tempo (per circa un mese) dopo la fine dell’astinenza acuta o di una grave intossicazione, o sono considerevolmente più intensi di quanto ci si sarebbe aspettato dato il tipo o la quantità di sostanza usata o la durata dell’uso; oppure vi sono altri segni evidenti che suggeriscono l’esistenza di un Disturbo Psicotico non indotto da sostanze (per es., una storia di ricorrenti episodi non correlati a sostanze).
- Il disturbo non si verifica esclusivamente durante il corso di un delirium.
Nota: Questa diagnosi dovrebbe essere fatta al posto di una diagnosi di Intossicazione da Sostanze o di Astinenza da Sostanze solo quando i sintomi sono più intensi di quelli generalmente associati alla sindrome da intossicazione o da astinenza, e quando sono sufficientemente gravi da giustificare un’attenzione clinica indipendente.
Specificare se con Insorgenza Durante l’Intossicazione
se risultano soddisfatti i criteri per Intossicazione con la sostanza, e se i sintomi si sviluppano durante la sindrome da intossicazione.
Specificare se con Insorgenza Durante l’Astinenza
se risultano soddisfatti i criteri per Astinenza dalla Sostanza, e se i sintomi si sviluppano durante, o poco dopo, una sindrome da astinenza
Questa diagnosi dovrebbe essere fatta al posto di astinenza o intossicazione solo quando i sintomi psicotici sono più intensi di quelli generalmente associati alla sindrome di intossicazione o da astinenza. Un disturbo psicotico indotto da sostanze si distingue da un disturbo psicotico primario sulla base della valutazione dell’insorgenza, decorso e altri fattori. Per le sostanze di abuso vi devono essere prove evidenti ella storia, dell’esame fisico o dei reperti di laboratorio, di intossicazione e di astinenza. Al contrario i fattori che indicano che i sintomi psicotici sono meglio giustificati da un disturbo psicotico primario comprendono: la persistenza dei sintomi psicotici per un periodo considerevole di tempo (circa un mese) dopo la fine dell’intossicazione da sostanze d dopo astinenza.
Disturbi psicotici legati a sostanze specifiche
Disturbi psicotici possono manifestarsi in associazione a intossicazione con le seguenti classi di sostanze; amfetamine e sostanze correlate; cannabis; cocaina; allucinogeni; inalanti; oppiacei; ipnotici; ansiolitici. I disturbi possono manifestarsi in associazione di astinenza nei seguenti casi; alcool, sedativi; ipnotici; sostanze diverse. L’esordio può variare molto a seconda della sostanza. I disturbi psicotici indotti da intossicazione da anfetamine e cocaina condividono caratteristiche cliniche simili. Possono svilupparsi rapidamente deliri di persecuzione, distorsioni dell’immagine corporea e falsi riconoscimenti di persona.