L’importanza di lavorare in ambienti sterili per alcuni settori

Esistono numerosi ambiti professionali che impongono ai tecnici di lavorare in ambienti sterili e in condizioni tali da prevenire qualunque rischio di contaminazione per i prodotti con cui si entra in contatto. Gli esempi più noti sono quelli del settore farmaceutico, del settore chimico e del settore alimentare, dove è richiesto il rispetto di norme igieniche e sanitarie ben precise, come ad esempio gli standard HACCP. Ci sono, poi, le camere bianche, dove l’aria è caratterizzata da un livello di purezza particolarmente elevato: ciò è possibile grazie alla riduzione delle particelle aerotrasportate.

La qualità dell’aria

Gli ambienti sterili sono fondamentali per tutte quelle attività che non possono essere esposte alla contaminazione di particelle. È indispensabile, quindi, garantire standard di qualità molto elevati per l’aria, in conformità con quanto previsto dalle norme ISO serie 14644. Le camere sterili sono contraddistinte da una filtrazione dell’aria molto elevata e dal controllo continuo di valori come l’inquinamento delle particelle, della temperatura, della pressione e dell’umidità. Si tratta di luoghi controllati dal punto di vista microbiologico, grazie al ricircolo forzato di aria filtrata. L’aria che proviene dall’esterno viene filtrata tramite dei filtri specifici, per poi essere introdotta nell’ambiente a velocità limitata.

Che cosa vuol dire sterilizzare

Quando si parla di sterilizzazione si fa riferimento a quell’attività che comporta la distruzione pressoché completa di ogni tipo di forma microbica; si tratta, in altri termini, di eliminare i microrganismi patogeni, siano essi in forma di spore o in forma vegetativa. Secondo gli standard attuali, si può definire sterile un materiale quando il livello di SAL, cioè di sicurezza di sterilità, non supera 10-6: vuol dire che c’è meno di una probabilità su un milione di trovare un microrganismo. È chiaro che le procedure di sterilizzazione sono molto importanti, per esempio, in ambito ospedaliero, dove le infezioni ancora oggi continuano a costituire un fattore di rischio troppo elevato per i pazienti che sono reduci da interventi invasivi. Il processo di sterilizzazione agisce alterando specifiche componenti dei microrganismi in maniera letale; più nel dettaglio, vengono degradate componenti delle pareti e delle membrane cellulari, mentre gli acidi nucleici e le proteine vengono denaturate.

Sterilizzare gli alimenti

Dalle biotecnologie al settore alimentare, sono numerosi i comparti in cui sterilizzare è fondamentale, e non solo perché si tratta di un obbligo imposto dalle norme. Gli alimenti vengono sterilizzati – o appertizzati, che dir si voglia – in virtù di un processo termico che ha lo scopo di rendere sicuri sul piano microbiologico i prodotti che devono poter essere conservati nel corso del tempo. Una volta che è stato preparato, un alimento deve essere consumato immediatamente o, in alternativa, reso stabile in modo che possa essere conservato. Sterilizzare vuol dire inattivare o eliminare gli enzimi e i microrganismi presenti, che potrebbero causare delle modificazioni pericolose a livello microbiologico e sanitario.

La sterilizzazione commerciale per gli alimenti

La sterilizzazione commerciale, conosciuta anche con il nome di sterilizzazione del cibo in conserva, consiste in un sistema di conservazione degli alimenti che prevede di ricorrere a temperature molto elevate allo scopo di eliminare totalmente le spore e i microrganismi, a prescindere dal fatto che siano agenti patogeni oppure no. Questo sistema viene considerato un metodo fisico in quanto non prevede l’impiego di gas o di reagenti, come avviene – invece – nella sterilizzazione chimica. La vita dei prodotti che vengono sterilizzati risulta decisamente allungata proprio perché i funghi e i batteri vengono totalmente eradicati. La sterilizzazione si distingue dalla pastorizzazione perché è in grado di eliminare qualunque tipologia di microrganismo e di spora (mentre con la pastorizzazione le spore rimangono).

I materiali da usare: caratteristiche e specifiche tecniche

In base alle esigenze di sterilizzazione, è necessario ricorrere a materiali specifici: per esempio i tubi flessibili per l’industria farmaceutica. In una camera bianca, invece, c’è bisogno di articoli di cancelleria realizzati apposta, come penne a sfera realizzate in materiale batteriostatico e in grado di resistere alle azioni di decontaminazione che vengono effettuate con sostanze chimiche. Anche i nastri adesivi in polietilene sono utili in simili contesti, e vengono usati per garantire una sigillatura il più possibile efficace fra gli indumenti e i guanti. Perfino i quaderni possono essere realizzati con specifiche tecniche ad hoc, per esempio usando una carta rivestita e impregnata con un particolare polimero che riduce il rilascio di particelle.

La creazione di un ambiente sterile

I requisiti strutturali tipici di un ambiente sterile sono molto importanti. In particolare, è essenziale che le superfici non siano porose e che risultino antistatiche, in grado di resistere agli agenti decontaminanti. Inoltre, occorre che i materiali non rilascino residui di particelle di alcun genere. Gli ambienti sterili e le camere bianche possono essere necessari, oltre che nei settori che abbiamo già menzionato, anche in ambito aerospaziale, nel comparto elettronico e nel mondo dell’automotive.

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