Trattamento Obesità
Sicuramente la perdita intenzionale di peso rappresenta il primo e fondamentale trattamento in quanto consente di migliorare molti fattori di rischio cardiovascolare, associandosi infatti ad una riduzione della pressione arteriosa, dei trigliceridi, del colesterolo totale e di quello LDL e ad un incremento del colesterolo HDL. Tutto si traduce in un ridimensionamento dello stato pro-infiammatorio presente nell’obesità.
Sicuramente la perdita intenzionale di peso rappresenta il primo e fondamentale trattamento in quanto consente di migliorare molti fattori di rischio cardiovascolare, associandosi infatti ad una riduzione della pressione arteriosa, dei trigliceridi, del colesterolo totale e di quello LDL e ad un incremento del colesterolo HDL. Tutto si traduce in un ridimensionamento dello stato pro-infiammatorio presente nell’obesità.
Per ottenere effetti benefici sul peso si deve quindi intervenire fondamentalmente a due livelli:
1) favorendo una alimentazione sana ed equilibrata
2) favorendo una costante attività fisica
3) eventuale trattamento farmacologico.
Alimentazione sana. Molti studi hanno dimostrato che un’alimentazione corretta svolge un ruolo chiave nel controllo dei fattori di rischio e nella progressione della malattia cardiovascolare. Gli alimenti devono essere variati e l’apporto calorico deve essere tale da evitare il sovrappeso. In particolare, una dieta a basso contenuto di grassi è considerata l’approccio standard ai fini del calo ponderale e svolge un ruolo importante nella riduzione dei livelli di colesterolo LDL.
Inoltre, il target primario deve essere la riduzione del consumo totale di grassi a meno del 30% dell’apporto calorico totale: in particolare, sarebbe vantaggioso sostituire i grassi saturi con grassi mono e polinsaturi di natura vegetale o marina. Un regime dietetico caratterizzato da un ridotto apporto di carboidrati favorisce una riduzione dei trigliceridi ed un incremento del colesterolo HDL. È corretto consigliare ed incoraggiare il consumo di frutta, verdura, cereali e pane integrali, carne magra e latticini magri. Nel caso di soggetti obesi e ipertesi sarà utile una dieta caratterizzata da un ridotto consumo di sale e da un incremento del consumo di alimenti sia freschi che surgelati senza sale. Infine, nel soggetto obeso è necessario limitare l’uso di alcool, poichè esso rappresenta un’importante fonte calorica.
Attività fisica.È ormai assodato in ambito scientifico, che la mancanza di una attività fisica regolare può contribuire all’insorgenza precoce e alla progressione di MCV, così come è dimostrato che ogni incremento dell’attività fisica si traduce in un beneficio per la salute. Entrambe queste considerazioni ci portano a capire l’importanza di quelle che sono le indicazioni espresse nella ultima consensus in cui vengono posti i seguenti suggerimenti:
– quasi ogni incremento dell’attività fisica si traduce in un beneficio per la salute
– cercare di trovare attività da svolgere nel tempo libero che siano piacevoli
– 30 minuti di esercizio moderatamente intenso quasi tutti i giorni riducono il rischio globale e aumentano il benessere fisico
– svolgere esercizi in compagnia di un familiare o di un amico tende ad accrescere la motivazione
– sensazione di benessere, calo ponderale e maggiore autostima
– incoraggiamento e sostegno continuo del medico possono rivelarsi utili nel lungo termine.
Prima di somministrare una vera e propria terapia basata sull’attività fisica bisogna valutare il rischio cardiovascolare globale del paziente per indirizzarlo verso il giusto livello di attività fisica da svolgere. Proprio per questo motivo, in quelli che sono i pazienti considerati più ad alto rischio si ritiene opportuno far eseguire una prova da sforzo sia per valutare l’eventuale comparsa di ischemia miocardica, sia per individuare il giusto carico di lavoro a cui sottoporre il paziente. Nei soggetti a basso rischio può invece essere sufficiente una accurata valutazione di quella che è l’attività fisica già svolta dal paziente e suggerirne eventuali modifiche.
Trattamento farmacologico. Infine, il trattamento farmacologico del sovrappeso e dell’obesità assume un ruolo marginale e di modesta mportanza. In passato sono stati usati dei farmaci che hanno presentato gravi effetti collaterali. Attualmente, abbiamo a disposizione alcuni farmaci tra cui l’Orlistat che inibisce l’attività delle lipasi intestinali, favorendo un ridotto assorbimento dei grassi, con modesta perdita di peso; tuttavia, questo farmaco può provocare disturbi gastro-intestinali.
La Sibutramina aumenta il senso di sazietà per mezzo dell’azione dei suoi metaboliti che inibiscono la ricaptazione della noradrenalina e della serotonina; tuttavia, presenta diverse controindicazioni e diversi effetti collaterali. Il Rimonabant è un antagonista del recettore CB1 del sistema endocannabinoide e induce un costante calo ponderale, seguendo un regime dietetico controllato. Esso svolge una serie di effetti favorevoli sulla tolleranza glicidica, sul metabolismo lipidico e sulla pressione arteriosa. Al momento sono in corso di valutazione eventuali effetti avversi, specie sulla depressione.