Vulcano

Si definisce vulcano il rilievo formato dalle masse di rocce ignee, cioè quelle rocce che derivano da un magma risalito dall’interno della Terra. In generale sono vulcani tutte le discontinuità nella crosta terrestre attraverso le quali, con manifestazioni varie, si fanno strada i prodotti dell’attività magmatica endogena: polveri, gas, vapori e materiali fusi solidi.

La fuoriuscita di materiale è detta eruzione e i materiali eruttati sono lava, cenere, lapilli, gas, scorie varie e vapore acqueo. Sulla superficie terrestre il 90% dei vulcani sono sottomarini mentre circa 1500 sono quelli oggi attivi sulle terre emerse. I vulcani testimoniano l’esistenza, nelle zone profonde della litosfera, di masse fuse silicatiche naturali dette magmi.

Un generico vulcano è formato da:
• una camera magmatica o bacino magmatico, alimentata dal magma; quando questa si svuota in seguito ad un’eruzione, il vulcano può collassare e dar vita ad una caldera. Le camere magmatiche si trovano tra i 10 e i 50 km di profondità nella litosfera.
• un camino o condotto vulcanico principale, luogo di transito del magma dalla camera magmatica verso la superficie.
• un cratere sommitale, dove sgorga il condotto principale.
• uno o più condotti secondari, i quali, sgorgando dai fianchi del vulcano o dalla stessa base, danno vita a dei coni secondari.
• delle fessure laterali, fratture longitudinali sul fianco del vulcano, provocate dalla pressione del magma. Esse permettono la fuoriuscita di lava sotto forma di eruzione fessurale.

Il magma risale attraverso il mantello e/o la crosta perché meno denso delle rocce circostanti. Durante la risalita i gas che sono sciolti nel fuso essolvono determinando una ulteriore diminuzione della densità. Nella crosta terrestre il magma può accumularsi, raffreddare e solidificare, oppure risalire fino alla superficie della terra dando luogo ad una eruzione.

Le eruzioni possono essere di diverso tipo: possono dar luogo a fenomeni esplosivi, dove ceneri e lapilli vengono proiettati fino a decine di km al di sopra del cratere e si depositano fino a centinaia di chilometri di distanza dal centro eruttivo, o effusivi, se il magma fuoriesce formando una colata lavica che si propaga per distanze minori. Una delle caratteristiche che influenzano la tipologia di eruzione è la viscosità del magma, che dipende dal contenuto di silicio, che legandosi con l’ossigeno forma molecole che tendono continuamente a legarsi tra loro e a formare catene indistruttibili.

I laghi vulcanici si originano quando forme vulcaniche negative come crateri di vulcani sia spenti che quiescenti o caldere generate in vario modo dall’attività vulcanica vengono parzialmente o completamente riempite dalle acque meteoriche o sorgive.

Per esempio, il Crater Lake (Oregon) è un lago ospitato in una caldera formatasi quando la cima del Monte Mazama collassò circa 6600 anni fa. La presenza di un lago all’interno del cratere di un vulcano non estinto ne aumenta notevolmente il rischio vulcanico associato, inteso come potenziale distruttivo del vulcano.

La ripresa della attività vulcanica può innescare infatti sia colate di fango calde che scendono ad alta velocità lungo i fianchi del vulcano con effetti catastrofici, che iniziali fenomenologie esplosive di tipo idromagmatico, anche molto intense, per interazione violenta acqua – magma e conseguente brusca frammentazione del magma anche quando questo è povero di componenti volatili primari.

Il magma: è una miscela costituita da roccia fusa, in quantità variabile, ossidi di silicio, alluminio, ferro, calcio, magnesio, potassio, sodio e titanio; minerali, e da gas disciolti, soprattutto acqua, ma anche anidride carbonica, acido fluoridrico, acido cloridrico, idrogeno solforato, che sono molto pericolosi.

La sua temperatura è molto elevata, compresa tra gli 800 e i 1200 °C. Quando il magma ha perso la maggior parte del suo contenuto originario in gas, non può più eruttare in modo esplosivo, viene detto lava.

CRATERE: Il termine cratere può avere diversi significati:

In Geologia, Un cratere meteoritico è la depressione generata su di un corpo celeste dall’impatto di un meteorite. Un cratere vulcanico è una formazione analoga alla precedente, ma da ricondursi all’attività vulcanica.

In Astronomia, il Cratere è una delle 88 costellazioni moderne.

Il vulcanismo secondario, invece, rappresenta una serie di fenomeni che sono la manifestazione secondaria dell’attività di un vulcano. Questi fenomeni prendono origine a causa della presenza di magma in prossimità del suolo che, raffreddandosi, determina la liberazione di gas o il riscaldamento delle acque del sottosuolo, con conseguente emissione di gas e vapor d’acqua.

Esempi sono le fumarole, i geyser, le sorgenti termali, i soffioni, le mofete, le solfatare, ecc. Un altro fenomeno di vulcanismo secondario è il bradisismo, che consiste nel movimento verticale del terreno veloce dal punto di vista geologico ma lento per noi poiché impercettibile.

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