Negli Artropodi il corpo è rivestito da un esoscheletro, di natura cuticolare, che può raggiungere un notevole spessore come nei Crostacei, Xifosuri e nei Coleotteri; si compone di tre strati, cioè l’epicuticola, L’esocuticola e l’endocuticola; può contenere sali calcarei, come pure sostanze che conferiscono i colori più svariati.
L’esoscheletro influenza molto l’accrescimento, in quanto questo si rende possibile quando esso è piuttosto sottile e non sclerotizzato. Tale condizione si verifica soltanto in particolari momenti, quando cioè si ha un rinnovarsi dell’esoscheletro mediante quel processo che è detto muta. L’esoscheletro vecchio si stacca dai sottostanti tessuti in seguito ad una distruzione dell’endocuticola;
L’esocuticola e L’epicuticola, sotto forma di exuvie, vengono pertanto eliminate. La conseguenza è che la superficie del corpo rimane molliccia fin quando il nuovo esoscheletro non si sclerotizza; sono appunto questi i momenti in cui il corpo può accrescersi.
L’accrescimento quindi negli Artropodi si svolge a tempi alternati in coincidenza con le mute. Anche nei Vertebrati è dato riscontrare il fenomeno della muta, che, tuttavia, non sta in rapporto diretto con l’accrescimento, almeno come negli Artropodi.
Esso è dato da uno sfaldamento continuo dello strato corneo dell’epidermide talvolta sotto forma di vasti lembi. Nel serpente a sonagli tali lembi si raccolgono, in corrispondenza della parte terminale del corpo, costituendo un caratteristico sistema stridulante.