Allorché l’organogenesi è pervenuta al suo termine, gli individui possono avere o possono non avere l’aspetto di quelli che hanno raggiunto il completo sviluppo; nel primo caso ovviamente non possono avere luogo ulteriori differenziamenti morfologici, che, invece, si hanno nel secondo, e nel quale gli individui hanno il nome di larve. In ogni caso si ha un accrescimento corporeo, cioè aumento delle masse e dei volumi delle varie parti del corpo, e che, nell’ambito di ciascuna specie, ha dei limiti.
Ma, oltre che un accrescimento di tale tipo, che va considerato come accrescimento postembrionale, va tenuto presente che esiste uno sviluppo embrionale, che è appunto quello che si svolge onde conseguire il completamento della formazione dei tessuti, degli organi e degli apparati. In tutte e due le forme di accrescimento vi sono dei fattori di correlazione; nella vita embrionale relativi essenzialmente a processi morfogenetici, nella vita postembrionale ad ormoni.
Questi possono non solo concorrere, come è il caso dell’ormone tiroideo, ad accelerare lo sviluppo, ma anche a fare raggiungere, come è soprattutto il caso di qualche ormone ipofisario, la cosiddetta pubertà, che segna il momento in cui gli individui, col maturarsi delle gonadi e coll’insorgere dei caratteri sessuali, vengono resi idonei alla riproduzione.
Fra, la vita embrionale e la vita post-embrionale non possono esservi confini ben netti, in quanto anche nella seconda può proseguire e l’istogenesi e l’organogenesi; pertanto c’è una fase della vita in cui sviluppo ed accrescimento si sovrappongono. Nelle specie appartenenti ai Mammiferi, compreso l’Uomo, si rileva che, tanto prima della nascita che dopo la nascita, i periodi di sviluppo e quelli di accrescimento si alternano. Tanto azioni fisiche che ormonali operano in maniera diversa sui due processi.
L’accrescimento di un organismo è di norma una conseguenza dell’aumento numerico delle cellule con l’organizzazione, di cui avanti è stato detto in sistemi; quando i tessuti sono ad elementi stabili si verifica, almeno secondo il parere di molti istologi, pure un aumento del volume cellulare. Lo stesso accrescimento, come sopra accennato, è limitato per ciascuna specie; durante il corso di una vita si svolge secondo una curva a S o sigmoide.
La rappresentazione grafica di essa (cioè quando su un sistema di assi cartesiani sulle ascisse si segna il tempo e sulle ordinate la grandezza) fa vedere, per l’appunto, che c’è un periodo iniziale della vita con accrescimento non molto pronunziato, seguito da un periodo con accrescimento notevole, seguito ancora da un periodo terminale con accrescimento molto ridotto o pressoché nullo. In generale la maturità sessuale, cioè della massima capacità, procreativa, rappresenta un rallentamento o un arresto dell’accrescimento.
Nel periodo successivo a detta maturità si vanno di solito instaurando processi di invecchiamento, o meglio di senescenza, i quali portano via via alla morte degli individui. E’ opportuno far rilevare che l’accrescimento può essere soggetto a fattori ambientali, e specialmente a quelli di natura termica; questi influenzano gli animali eterotermi, nei quali la temperatura corporea corrisponde a quella esterna, per cui si hanno dei cicli annuali di maggiore crescita e di minore crescita. Se animali eterotermi vengono allevati in ambienti a condizioni costanti, tale ciclicità non é rilevabile.