Virus del Papilloma Umano

Gli studi epidemiologici sono concordi nel riconoscere il ruolo del virus del papilloma umano (Human Papilloma Virus=HPV) nella genesi della neoplasia cervicale. La scoperta che il cervico-carcinoma rappresenti una sia pur rara conseguenza di una delle più comuni infezioni sessualmente trasmesse è un evento per la salute pubblica di importanza pari all’associazione tra fumo di sigaretta e cancro del polmone.

L’infezione di alcuni tipi particolari di HPV con tropismo per le mucose genitali precede lo sviluppo del cancro cervicale anche di molti anni. Molti studi hanno dimostrato inequivocabilmente che il DNA di questi tipi di HPV può essere riscontrato nel 99.7% di campioni adeguati di cervico-carcinoma, rispetto al 5-20% di campioni cervicali di controllo.

Di fatto, l’HPV è stato riconosciuto come un prerequisito per il cancro cervicale e certi tipi di HPV (cosiddetti “ad alto rischio”) sono stati designanti come la prima causa necessaria che sia mai stata identificata di una neoplasia maligna negli esseri umani. Il riscontro che l’HPV sia di fatto una causa necessaria (anche se non sufficiente) della neoplasia squamosa del collo uterino, determina importanti conseguenze sulla prevenzione oncologica:

– da un lato, è plausibile pensare che il riscontro della presenza di certi tipi virali possa rappresentare un marker di rischio oncologico che possa integrare o addirittura sostituire precedenti metodi (ad esempio: citologia e colposcopia);
– dall’altro lato, si può presumere che, non potendo esistere cancri cervicali in soggetti non infettati dal virus, un vaccino che impedisse l’infezione eliminerebbe virtualmente la possibilità di sviluppo della neoplasia.