La marea è un moto periodico di ampie masse d’acqua (oceani, mari e grandissimi laghi) che si innalzano (alta marea) e abbassano (bassa marea) anche di 10-15 metri con frequenza giornaliera o frazione di giorno (solitamente circa ogni sei ore) dovuto alla combinazione di due fattori:
l’attrazione gravitazionale esercitata sulla Terra dagli altri corpi celesti del sistema solare: tra questi è predominante l’attrazione della Luna, secondaria quella del Sole, trascurabile quella degli altri pianeti.
la forza centrifuga dovuta alla rotazione del sistema Terra-Luna intorno al proprio centro di massa. Ampiezza, frequenza e orario delle maree sono legati ai suddetti fenomeni astronomici e da numerosi aspetti morfologici. Fenomeni simili alle “onde statiche” fanno sì che in alcune zone costiere oceaniche non vi sia alcuna marea (per esempio in alcuni mari dell’Europa settentrionale). Mentre gli orari delle maree variano di giorno in giorno esistono posti (per esempio nell’oceano Pacifico) nei quali le maree avvengono sempre negli stessi orari.
Su coste oceaniche basse e debolmente inclinate, come quelle delle aree continentali cratoniche e quelle prospicienti pianure alluvionali, l’effetto della marea porta alla sommersione e all’emersione ciclica di vaste superfici di territorio e dà luogo alla formazione di piane di marea, ambienti sedimentari caratterizzati dal trasporto di sedimento sia verso terra che verso mare e conseguentemente da strutture sedimentarie bidirezionali. Esempi tipici sono la costa franco-olandese in Europa e quella canadese. L’ampiezza effettiva del livello del mare dipende da fenomeni meteorologici per nulla legati alle maree, ma che ne esaltano gli effetti.