Tiroide

La tiroide è una ghiandola situata in posizione antero-mediana nel collo. È costituita da 2 lobi laterali riuniti da un istmo impari e mediano. La tiroide è adagiata davanti alla laringe fin sopra ai primi anelli tracheali. È parzialmente ricoperta dai muscoli sternocleidomastoideo e dai sottoioidei (sterno-tiroideo e omoioideo) si ritrova nella guaina paratiroidea (dipendenza della fascia cervicale media).

Dalla faccia posteriore della guaina si dipartono dei legamenti che la uniscono:
– Alla cartilagine tiroide  legamento mediano.
– Alla cartilagine cricoide e ai primi anelli tracheali  legamenti laterali interni.
– Alla guaina del fascio vascolo-nervoso del collo  legamenti laterali esterni.

L’arteria carotide comune decorre tanto vicino alla ghiandola da lasciarle un piccolo solco lungo il versante posterolaterale. Posteriormente il lobo sinistro entra in contatto con la faringe e in questo spazio è contenuto il nervo laringeo inferiore.
In realtà la ghiandola tiroide è rivestita da una propria capsula connettivale; questa è separata dalla faccia interna della guaina paratiroidea da un complicato intreccio vascolare cui contribuiscono le arterie e le vene dell’organo. Nello spazio pericoloso, cioè tra capsula connettivale e guaina, posteriormente ai 2 lobi, sono adese alla ghiandola le paratiroidi (in genere quattro, 2 superiori e 2 inferiori).

Irrorazione:
– Arterie tiroidee superiori: destre e sinistre (rami della carotide esterna).
– Arterie tiroidee inferiori: destre e sinistre (rami della succlavia).

Le vene reflue dal circolo intra-tiroideo contribuiscono a formare un plesso nello spazio pericoloso da cui originano:
– Vene tiroidee superiori: tributarie della giugulare interna.
– Vene tiroidee inferiori: tributarie del tronco brachicefalico.

Innervazione:
– Simpatico cervicale.
– Nervi laringei del vago.

L’arteria tiroidea inferiore entra in rapporto con il nervo ricorrente sia quando questo scende sia quando risale (sulla tiroide).

Struttura: Dalla capsula connettivale che riveste intimamente la ghiandola si dipartono esili tralci che suddividono l’organo in lobuli. La tiroide è una tipica ghiandola follicolare, cioè costituita da vescicole chiuse chiamate follicoli tiroidei, la cui parete è costituita da un epitelio, l’epitelio follicolare, formato da un singolo strato di cellule follicolari o tireociti, che circoscrive una cavità ripiena di un materiale amorfo, la colloide.
Nell’interstizio, tra i follicoli, ci sono le cellule parafollicolari (cellule C della tiroide) che derivano dalle creste neuronali e dal corpo ultimo branchiale e producono calcitonina la quale inibisce il riassorbimento osseo da parte degli osteoclasti inducendo una diminuzione di calcio nel sangue.

I follicoli si distinguono in:
• Micro-follicoli: sono solo una riserva di tireoglobuline (i tireociti sono alti).
• Macro-follicoli: sono quelli la cui cavità è fortemente dilatata in quanto molto ripiena di colloide, la cui parete è rappresentata da uno strato di cellule epiteliali molto appiattite. Questi follicoli si trasformano, in seguito a richiesta di T3 e di T4 da parte del TSH (ormone tireotropo ipofisario) che agisce sui recettori dei tireociti in micro follicoli (epitelio a cellule cilindriche).

I tireociti sono caratterizzati dunque da una doppia polarità funzionale:
1. Nella fase di sintesi, con accumulo di colloide, essi operano dal versante basale verso quello luminale; essi producono la tireoglobulina (una glicoproteina ricca di tirosina) che viene accumulato in vescicole PAS- positive che si accumulano nel segmento apicale della cellula.
2. A questo punto si verificano processi di esocitosi apicale con svuotamento del contenuto delle vescicole (colloide) e progressiva riduzione dell’altezza delle cellule che assumono un aspetto endoteliforme nei macrofollicoli.