Programmazione Motoria

la programmazione motoria è formata da aree che programmano e decidono il movimento da compiere, come l’area supplementare motoria (SMA), si “accendono” sia quando quel movimento determinato si sta effettivamente compiendo, sia quando si sta anche solamente pensando di farlo; inoltre, entrambi gli emisferi si attivano contemporaneamente anche nelle azioni che richiederebbero magari l’utilizzo di una sola mano, come la presa di una tazzina da caffè.

Il lobo prefrontale, in collegamento con il lobo limbico, “decide” invece in che modo la tazzina da caffè deve essere presa. Inizialmente quindi, nel prendere la tazzina, sia la SMA di destra sia quella di sinistra si attivano, poichè potenzialmente, anche una tazzina da caffè può essere presa con due mani; tuttavia, una volta deciso se muovere la mano destra o quella sinistra, la SMA omolaterale viene inibita, e quella controlaterale si accende (questo ovviamente, perchè il movimento è crociato).

L’interscambio e la “comunicazione” tra le due SMA è importante perchè vi sono alcune patologie correlate: quando ad esempio le due mani devono compiere azioni diverse, come quella di aprire un cassetto con una mano e di depositarci dentro un oggetto con l’altra, le due SMA devono coordinare i differenti movimenti delle due mani; in pazienti con patologie alla SMA, entrambe le mani aprono il cassetto e solo dopo, entrambe le mani depositano l’oggetto: non vi è possibilità di compiere contemporaneamente con le due mani movimenti differenti.

L’importanza della comunicazione tra aree diverse del cervello risulta evidente anche nelle già trattate aprassie: la programmazione motoria che sta soprattutto a livello della corteccia associativa e che viene poi trasportata al lobo prefrontale, può essere infatti danneggiata, e pertanto gli aprassici, che non sono assolutamente emiparetici in quanto non è la corteccia motoria ad essere compromessa, non riescono a mettere insieme una catena di movimenti per raggiungere uno scopo (nemmeno il “semplice” accendersi una sigaretta o portarsi un bicchiere alla bocca).