Disturbi correlati alla Cannabis

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Per definire i disturbi correlati alla cannabis non vi sono criteri di dipendenza o abuso. Sintomi di una possibile astinenza (umore irritabile o ansioso, sudorazione, nausea e perdita del sonno) sono stati descritti in associazione all’uso di dosi molto elevate, ma il loro significato clinico è molto incerto.

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DISTURBI DA USO DI CANNABIS

Dipendenza da cannabis

I soggetti con dipendenza possono usare una cannabis molto potente per tutto il giorno, per un periodo di anni o mesi. Questo spesso interferisce con le attività familiari o lavorative. Possono anche persistere nell’uso, nonostante questo interferisce con problemi fisici o psicologici.

Intossicazione da cannabis, criteri diagnostici per l’intossicazione da Cannabis

  • Uso recente di cannabis.
  • Modificazioni maladattive comportamentali o psicologiche clinicamente significative (per es., compromissione della coordinazione motoria, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo, deficit della capacità critica, ritiro sociale) che si sviluppano durante, o poco dopo, assunzione di cannabis.
  • Due (o più) dei seguenti segni, che si sviluppano entro due ore dall’assunzione di cannabis:
    • iperemia congiuntivale,
    • aumento dell’appetito,
    • secchezza delle fauci,
    • tachicardia.
  • I sintomi non sono dovuti a una condizione medica generale e non risultano meglio spiegati con un altro disturbo mentale.

L’intossicazione si sviluppa entro pochi minuti se la cannabis è fumata, ma può richiedere qualche ora se la sostanza è assunta per via orale.

Intossicazione con alterazioni percettive. Quando si presentano allucinazioni con test di realtà integro o illusioni visive, tattili in assenza di delirium.

INFORMAZIONI AGGIUNTIVE SUI DISTURBI CORRELATI ALLA CANNABIS

Manifestazioni e disturbi associati

La cannabis è spesso associata con la nicotina, alcool, cocaina. Può essere fumata e mescolata con oppiacei o altri farmaci allucinogeni. I soggetti che la usano regolarmente spesso riferiscono letargia fisica, mentale e anedonia. In circa un terzo dei soggetti che ne fanno uso si osservano lievi forme di espressione, ansia o irritabilità. Quando sono assunte dosi levate hanno effetto psicoattivo che può essere simile a quello degli allucinogeni e i soggetti possono sperimentare effetti mentali avversi che assomigliano a bad trips indotti dagli allucinogeni. Questi variano dai livelli lievi o moderati di ansia a gravi reazioni ansiose che assomigliano agli attacchi di panico. Sono stati riferiti episodi di depersonalizzazione o derealizzazione.

L’uso cronico è talvolta associato ad aumento di peso, probabilmente in conseguenza di sovralimentazione e di ridotta attività fisica. Si possono presentare sinusiti, bronchiti, enfisema. Il fumo di marijuana contiene quantità persino maggiori di carcinogeni noti rispetto al tabacco e l’uso pesante può incrementare il rischio di neoplasia maligna. La dipendenza e l’abuso generalmente si sviluppano in un periodo di tempo esteso. I soggetti che diventano dipendenti stabiliscono di solito modalità di uso cronico che gradualmente aumenta sia di frequenza che di quantità. Con l’uso cronico pesante si verifica a volte una diminuzione o una perdita degli effetti piacevoli della sostanza.

LA CANNABIS HA ANCHE EFFETTI POSITIVI?

L’assunzione di cannabis influisce sulle terminazioni nervose che attraversano tutto il nostro organismo, andando a comunicare direttamente con il sistema nervoso centrale e quindi con il nostro cervello. La sostanza rilascia quindi tutte le sue proprietà che in certi tipi di malattie può essere utilizzato a scopo terapeutico. Negli ultimi anni infatti sempre più spesso si ricorre all’utilizzo della cannabis come antidolorifico per malati gravi.

L’argomento viene trattato in maniera molto esauriente da questo articolo sugli effetti della cannabis sul cervello.