Cosa vuol dire inibizione laterale
L’inibizione laterale riguarda la sensibilità, e serve per far arrivare all’encefalo delle informazioni chiare e “pulite”. Consideriamo tre fibre afferenti che terminano una affianco all’altra nella corteccia.
Se è la fibra di mezzo a portare le informazioni l’attività fisiologica delle fibre vicine potrebbe provocare delle “interferenze”. Per evitare che ciò accada la fibra centrale manda degli impulsi che le inibiscono, cosicché viene eliminato il “rumore di fondo” da esse provocato, e la corteccia riceve solo le informazioni dalla fibra centrale, senza possibilità di errore.
Ovviamente questo sistema di inibizione laterale collega tutte le fibre vicine: ognuna possiede della ramificazioni che raggiungono le altre fibre e ognuna è raggiunta da più diramazioni provenienti da altre in modo che a seconda del caso ogni fibra possa neutralizzare le altre o venir neutralizzata, in modo che al cervello provenga solo l’informazione voluta, senza il “rumore di fondo” provocato da quelle vicine.
Inibizione reciproca
Poichè ogni articolazione possiede almeno due muscoli quando si fa contrarre un muscolo è utile far diminuire la tensione del suo antagonista, cosicché il movimento non sia impedito. Ciò si verifica per mezzo della inibizione reciproca. Quando il fuso neuromuscolare di un muscolo viene stirato esso manda dei potenziali d’azione al midollo spinale. La fibra proveniente dal fuso si connette all’alfa motoneurone del proprio muscolo.
Essa però manda anche una fibra secondaria che, tramite un interneurone inibitorio, blocca tramite iperpolarizzazione l’alfa motoneurone del muscolo antagonista, cosicché esso non ha nessuna possibilità di contrarsi.
Inibizione ricorrente
L’inibizione ricorrente ha la stessa funzione dell’inibizione reciproca. Consideriamo una fibra che si connette all’alfa motoneurone di un certo muscolo.
Questa fibra trasporta l’ordine di contrarre quel muscolo. L’alfa motoneurone, percorso da potenziali d’azione, prima di uscire dal midollo spinale manda una derivazione secondaria che tramite un interneurone inibitore inibisce l’alfa motoneurone del muscolo antagonista, cosicché esso non ha alcuna possibilità di contrarsi.