Emoglobina : cosa si intende per disordini genetici
Sono malattie molto rilevanti e frequenti nell’uomo. Molto di ciò che conosciamo sulla correlazione tra genotipo e fenotipo nelle malattie genetiche è dovuto proprio allo studio dei disordini genetici dell’emoglobina, essendo essi svariati e peculiari.
I geni per le catene α si trovano nel cromosoma 16 mentre i geni per le catene ε, γ, δ e β si trovano nel cromosoma 11.
I vari tipi di emoglobina
Esistono diversi tipi di emoglobina espressi nelle diversi fasi dello sviluppo:
- emoglobine embrionali, ζ2ε2 e α2ε2; emolgobina fetale α2γ2;
- emoglobina adulta maggiore α2β2 e minore α2δ2 (circa 3% del totale). In un soggetto adulto residua circa un 1% di emoglobina fetale.
Tipologie di difetti genetici dell’emoglobina
Esistono diverse centinaia di difetti genetici a carico dell’emoglobina. Questi disordini portano ad una produzione di emoglobina anomala con alterazione di funzione e conseguente anemia.
Riconosciamo:
- Anomalie strutturali dell’emoglobina (emoglobinopatie), spesso dovute a mutazioni di senso;
- Difetti di sintesi di una o più catene dell’emoglobina (talassemie): sono spesso dovute a mutazioni non senso, splicing o frameshift.
Le emoglobine mutate più frequenti sono:
- HbS (falco): responsabile dell’anemia falciforme;
- HbC: responsabile di una lieve anemia emolitica frequente in Africa occidentale;
- HbE: sintesi inefficiente di globina β, è frequente in Asia;
- HbM: non lega l’ossigeno perché l’eme è fissato nella forma ferrica, ridotta, e non si trasforma nella forma ossidata.
- Hb chesapeake: è un emoglobina con elevata affinità per l’ossigeno.
Alcune rare mutazioni possono alterare la stabilità dell’emoglobina modificandone la struttura terziaria, quaternaria oppure alterando il sito di legame.