L’Ipofisi (detta anche ghiandola pituitaria) è una ghiandola ovoidale formato da due lobi (di origine diversa):
– lobo anteriore o adenoipofisi ectoderma (tasca di Rathke).
– lobo posteriore o neuroipofisi neuroectoderma.
L’ipofisi è contenuta nella sella turcica dello sfenoide. A questo livello la dura madre si sdoppia e forma due foglietti:
– uno che ricopre interamente la sella;
– l’altro che chiude superiormente la sella formando il diaframma della sella che viene bucato dal peduncolo ipofisario attraverso il quale l’ipofisi è legata all’infundibulo ipotalamico.
Ai lati della sella turcica si trovano i corpi cavernosi. Anteriormente si hanno i seni paranasali del corpo dello sfenoide che, attraverso la loro apertura, comunicano con le cavità nasali, questa contiguità è sfruttata chirurgicamente per raggiungere l’ipofisi dalle cavità nasali.
Nel diaframma della sella ci sono i seni intercavernosi. Posteriormente è in rapporto con il ponte, l’arteria basilare e le arterie cerebrali posteriori.
Superiormente con il chiasma ottico, ecco perché uno dei sintomi del tumore ipofisario è un problema agli occhi (vista). Lateralmente, attraverso i seni cavernosi, è in rapporto con la carotide interna, III, IV, VI e branca oftalmica del trigemino.
Nel seno cavernoso ci passano:
1. carotide interna.
2. III, IV, VI, V1 (nervo oftalmico), V2 (nervo mascellare).
Irrorazione ipofisaria: Si distinguono due dispositivi arteriosi differenti, uno per l’adenoipofisi e uno per la neuroipofisi.
1. Adenoipofisi: È irrorata dalle arterie ipofisarie superiori (che sono collaterali della carotide interna nel contesto del circolo anastomotico di Willis).
Le due arterie ipofisarie si portano alla parte superiore del peduncolo ipofisario ove presentano l’eminenza mediana del tuber cinerum e nella parte superiore dell’infundibulo. Qui creano un complesso gomito di capillari a cui giungono gli assoni dei nuclei parvi cellulari dell’ipotalamo: plesso primario del circolo portale ipotalamo-ipofisario.
Da questo plesso originano una serie di venule che si portano, decorrendo lungo il peduncolo ipofisario, all’interno dell’adenoipofisi dove si immettono nel plesso secondario costituito dai sinusoidi dello stroma ghiandolare. Le vene che si formano da questo plesso si gettano nei seni limitrofi.
2. Neuroipofisi: È irrorata dalle arterie ipofisarie inferiori, rami della carotide interna.
ADENOIPOFISI (ghiandola epiteliale): Tutti gli ormoni dell’adenoipofisi sono comandati dall’ipotalamo (mediante sistema portale).
L’adenoipofisi è divisa in 3 parti:
– Distale.
– Tuberale.
– Intermedia.
Ha la struttura di una ghiandola cordonale. Al suo interno sono presenti vari cellule che possono essere separate mediante tecniche istochimiche (PAS). Vi sono:
– Cellule somatotrope: producono GH.
– Cellule gonadotrope: producono Gn (LH, FSH).
– Cellule tireotrope: producono TSH.
– Cellule corticotrope: producono ACTH.
– Cellule mammotrope: producono PRL.
ACTH: viene prodotto a partire da un precursore polipeptidico, POMC: la proopiomelanocortina. Questa catena polipeptidica viene sottoposta a clivaggio post- traduzionale. L’ACTH è in grado di stimolare specificamente l’attività della corteccia surrenale (a produrre corticosteroidi).
PRL: agisce sulla ghiandola mammaria riducendone la crescita durante la gravidanza e la produzione del latte. La prolattina viene inibita dalla dopamina. In caso di stress la dopo non viene prodotta; aumenta la concentrazione di PRL con conseguente iperprolattinemia; l’eccessivo aumento di PRL inibisce FSH e LH con conseguente amenorrea.
NEUROIPOFISI: Contiene le terminazioni nervose di neuroni il cui corpo cellulare si trova nell’ipotalamo. Accumula ADH e ossitocina prodotti dai nuclei sopraottico e paraventricolare dell’ipotalamo.
Ossitocina: agisce sull’utero al momento del parto e anche sulle mammelle riducendo la stimolazione delle miocellule che circondano i singoli adenomeri mammari.
ADH (o vasopressina): agisce sui dotti collettori e tubuli distali inducendo il riassorbimento di acqua. Quando si è deficitari si ha diabete insipido.
Componente gliale della neuroipofisi:
Pituiciti: particolari cellule di nevroglia che circondano gli assoni della neuroipofisi. Sembra che non abbiamo solo una azione trofica, ma producono anche la taurina, un aminoacido ad azione inibitoria che rende gli assoni della neuroipofisi iperpolari.
– La stimolazione dopaminergica causa una migrazione dei prolungamenti dei pituiciti che interponendosi tra i terminali nervosi e il vaso, impedisce il passaggio di neurosecreto in circolo: inibizione.
– La stimolazione adrenergica, per mezzo di recettori beta2 presenti sulla membrana del pituicito, ne determina una retrazione con conseguente contatto della membrana della fibra nervosa con la membrana basale dei sinusoidi, calo del tono di taurina, depolarizzazione e quindi esocitosi con conseguente passaggio in circolo del neurosecreto: induzione.