Due tipi di incontinenza
I due tipi di incontinenza (SUI, UUI) possono associarsi fra loro e con altri sintomi quali l’urgenza e la pollachiuria. I meccanismi fisiopatologici sono in parte distinti, sebbene interagenti.
Per chiarezza conviene descriverli separatamente.
Significato di Incontinenza
Fisiopatologia dell’urgenza e dell’incontinenza da urgenza Semplificando, l’urgenza minzionale, con o senza incontinenza, è l’espressione clinica dell’incapacità della vescica di contenere le urine senza andare incontro a contrazioni involontarie (detrusore iperattivo) o dell’eccessiva sensibilità della stessa vescica. Questi difetti di funzionamento possono dipendere da meccanismi neurogeni che coinvolgono i circuiti nervosi che regolano la funzione vescicole e uretrale, o miogeni, inerenti la struttura e la funzione del muscolo vescicale (detrusore).
Meccanismi neurogeni dell’incontinenza
- perdita del controllo da parte del sistema nervoso centrale.
- aumento degli stimoli che dalla vescica arrivano al sistema nervoso centrale (afferenze periferiche): diverse situazioni patologiche (infiammazione, ostruzione, prolasso della vescica) possono attivare riflessi nervosi a livello del midollo spinale sacrale sganciati dall’attività inibitoria del cervello e di altri centri nervosi.
- la contrazione del detrusore è dovuta all’interazione fra acetilcolina liberata dai nervi e molecole (recettori muscarinici), situate sulla fibra muscolare che, legandosi all’acetilcolina, scatenano una serie di reazioni nella cellula muscolare che causano la contrazione. L’alterazione di questi recettori causa contrazioni vescicali indipendenti dalla volontà di urinare (detrusore iperattivo).
Meccanismi miogeni dell’incontinenza
Il detrusore iperattivo presenta alterazioni strutturali e funzionali rispetto al detrusore stabile: aumento degli spazi intercellulari, presenza di connessioni intercellulari facilitanti lapropagazione dello stimolo, incremento dell’attività contrattile basale intrinseca, ipersensibilità alla stimolazione elettrica. Tali alterazioni possono avere origini diverse (invecchiamento del detrusore, ostruzione cervico-uretrale, alterazioni dell’innervazione dello stesso) che conducono, però, ad una “via finale comune” con le caratteristiche morfo-funzionali descritte.
Quali sono le Condizioni che aumentano il rischio di diventare incontinenti
I fattori di rischio sono numerosi: età, gravidanze, parti, menopausa, chirurgia pelvica, in particolare l’isterectomia, obesità, deficit della mobilità, deficit cognitivi, rischi occupazionali, familiarità, malattie neurologiche. Particolare importanza rivestono il numero e la modalità dei parti sia per il trauma che il passaggio del bambino produce direttamente sui legamenti e sui muscoli del perineo, sia per la compressione prolungata prodotta dalla testa del bambino sul nervo pudendo, che regola la funzionalità dell’uretra e dei muscoli del pavimento pelvico.
Quali tipi di incontinenza urinaria esistono
Una semplice ma efficace classificazione dell’incontinenza può essere fatta sulla base di domande ben poste e mirate (anamnesi) e di una visita accurata (esame obiettivo), che evidenzino le modalità con cui la perdita di urine si manifesta. Secondo le modalità con cui si manifesta, si distinguono i seguenti tipi di incontinenza urinaria:
- Incontinenza da urgenza (Urge Urinary Incontinence − UUI): la paziente riferisce di perdere urine in seguito ad un improvviso, intenso e incontrollabile stimolo minzionale, vale a dire in seguito ad “urgenza minzionale”.
- Incontinenza da sforzo (Stress Urinary Incontinence − SUI): la paziente riferisce che la fuga di urina è causata da un aumento della pressione addominale dovuto a sforzi, quali tosse, starnuto, sollevamento di un peso, salto, attività sportiva. La SUI può anche essere osservata nel corso della visita, quando, invitando la paziente a tossire o a dare spinte addominali, si evidenzia la fuga di urina dall’uretra (Stress Test positivo).
- Incontinenza mista (Mixed Urinary Incontinence − MUI): compresenza dei 2 tipi di incontinenza. In tale situazione è importante capire quale dei 2 tipi crea maggiori problemi alla paziente.
- Incontinenza urinaria da iperafflusso (Overflow Incontinence): fuga di urine da una vescica cronicamente sovradistesa perché incapace di svuotarsi completamente (residuo post minzionale abbondante). Abbastanza rara nelle donne, più frequente negli uomini; si osserva in donne con una vescica che ha perso di sensibilità e di capacità contrattile, in seguito ad interventi chirurgici ginecologici o a malattie neurologiche o al diabete mellito.
- Incontinenza urinaria continua: perdita di urine continua non correlata a particolari eventi scatenanti. Nei casi di urgenza minzionale, accompagnata spesso da ollachiuria (più di 7-8 minzioni nelle 24 ore) e nicturia (necessità di alzarsi la notte per urinare) non secondarie a evidenti patologie organiche delle basse vie urinarie si parla anche di Sindrome della Vescica Iperattiva (Overactive Bladder Syndrome: OAB), che si definisce “secca” (dry OAB) se non associata a fuga di urine, “bagnata” (wet OAB) se associata a fuga di urine.
Quanto è diffusa l’incontinenza urinaria?
L’incontinenza urinaria è una condizione patologica di grande interesse per l’impatto psicologico, sociale ed economico che produce. La diffusione nella popolazione generale risulta estremamente variabile a causa della diversità dei metodi di raccolta dei dati e delle diverse definizioni di incontinenza utilizzate.Le caratteristiche epidemiologiche si differenziano a seconda del sesso e dell’età.
La prevalenza dell’incontinenza urinaria nel sesso femminile è elevata (9-69%), aumenta con l’età, presenta 2 picchi, intorno alla menopausa, e nell’età avanzata.
la distribuzione percentuale dei diversi tipi di incontinenza (SUI, UUI, MUI) varia nelle diverse fasce di età, con una predominanza delle forme da sforzo nell’età giovanile e della forma da urgenza o mista nell’età avanzata. Pur essendo la SUI più frequente della UUI, questa prevale come causa di richiesta di cure mediche per il maggiore impatto che produce sulla qualità di vita. L’incontinenza può assumere forme così gravi da essere invalidante, condizionando pesantemente in maniera negativa la percezione del proprio corpo, la socializzazione e la capacità lavorativa. La paura di “farsela addosso”, di “fare brutta figura”, di “puzzare di urina” può arrivare al punto da indurre la donna a non uscire più di casa.