Febbre

L’ipotalamo “sa” che la temperatura ideale del corpo umano è 37° C. Si può affermare quindi che l’ipotalamo possegga un set-point fissato a 37° C.

La febbre è una alterazione del set point, che può essere causata da agenti pirogeni endogeni o pirogeni esogeni. In caso di febbre quindi l’ipotalamo mette in azione tutti quei meccanismi atti a portare la temperatura corporea da 37 a 38, 39 o 40° C: dipende da dove sia stato fissato il set-point patologico.

Un individuo con la febbre quindi presenta per esempio brividi e vasocostrizione cutanea, segno che il corpo sta tentando di aumentare la propria temperatura. Quando vengono somministrati dei farmaci o quando l’organismo da solo “aggiusta” il set-point dell’ipotalamo la febbre scende, e l’individuo presenta tutti quei meccanismi atti a far scendere la temperatura da 40 a 37° C.

Poichè, come abbiamo visto, tutte le reazioni chimiche dell’organismo avvengono più velocemente a temperature più alte è possibile che la febbre sia un segno che l’organismo ha bisogno di una “super efficienza” per combattere degli agenti patogeni, per esempio.

Essendo quindi una naturale difesa dell’organismo, non è utile far scendere artificialmente subito una febbre leggera, poiché in questo modo l’organismo non può più contare sulla “super efficienza” di cui aveva bisogno.

E’ invece sempre necessario intervenire su una febbre notevole (39-42° C) poiché in queste condizioni si possono manifestare notevoli difficoltà del metabolismo.