Pressione Colloido-Osmotica

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L’acqua rappresenta un bene comune di fondamentale importanza per la vita quindi per la sopravvivenza. L’acqua è uno dei quattro elementi fondamentali secondo le cosmogonie occidentali e le tradizioni ermetiche-sapienziali dell’antichità.

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Ad essa venivano comunemente assegnate diverse qualità tra cui l’emozione, l’intuizione, l’adattabilità, oltre alle proprietà dell’umido e del freddo, che la contrapponevano dunque al fuoco secco e caldo.

Oggigiorno essa risulta essere un bene di fondamentale importanza poichè fattori come l’inquinamento e gli sprechi ne hanno fatto un grave problema soprattutto per il sud del mondo dove vi sono grandi carenze.
L’acqua di per sè per composizione chimica attraversa sempre liberamente e senza grosso dispendio di energia le membrane cellulari, essa è abilitata a passare attraverso tutti i canali cellulari che trova aperti.

La pressione osmotica e la pressione oncotica

Poichè l’acqua tende sempre a livellare le eventuali differenze di concentrazione tra l’interno e l’esterno della cellula, la pressione osmotica in condizioni di equilibrio è nulla.  Una forza notevole invece è la pressione oncotica, infatti, le proteine sono molto più concentrate all’interno della cellula che all’esterno della stessa. vediamo insieme pressione osmotica e pressione osmotica.

La pressione osmotica è una proprietà colligativa associata alle soluzioni. Quando due soluzioni con lo stesso solvente, ma a concentrazioni diverse di soluto, sono separate da una membrana semipermeabile, le molecole di solvente si spostano dalla soluzione con minore concentrazione di soluto alla soluzione con maggiore concentrazione di soluto, in modo da uguagliare le concentrazioni delle due soluzioni. La pressione che occorre applicare alla soluzione affinché il passaggio del solvente non avvenga è detta appunto “pressione osmotica”.

la pressione oncotica invece è la pressione osmotica esercitata da soluzioni colloidali. In generale, la differenza tra pressione oncotica e pressione idrostatica a livello dell’estremità arteriosa dei capillari favorisce il passaggio nello spazio extracellulare di acqua, elettroliti e alcune proteine del plasma.