Neoplasia letteralmente significa nuova crescita ed il nuovo cresciuto costituisce un neoplasma. Il termine tumore fu in origine applicato al rigonfiamento provocato dallo insorgere di un processo infiammatorio. L’oncologia è la scienza che studia i tumori o neoplasie che dir si voglia. Cancro é il termine comune per tutti i tumori maligni. Una neoplasia è una massa anomala di tessuto, la cui crescita è eccessiva e scoordinata rispetto a quella del tessuto normale e persiste anche dopo gli stimoli che hanno evocato l’ alterazione. A questa caratterizzazione noi potremmo aggiungere che la massa anomala si comporta in modo a-finalistico, cresce a spese dell’ ospite ed è in pratica autonoma.
Nomenclatura: In generale per designare i tumori benigni si aggiunge il suffisso -oma al tipo di cellula da cui il tumore ha origine. Le neoplasie epiteliali benigne vengono classificate in varie maniere, alcune in base alla loro cellula di origine, altre in base alla loro architettura microscopica, altre ancora in base al loro aspetto macroscopico. Adenoma è il termine applicato alle neoplasie epiteliali benigne che formano aspetti ghiandolari, così come ai tumori derivati da ghiandole, ma che non riproducono necessariamente tali aspetti. Le neoplasie benigne epiteliali che producono proiezioni micro e macroscopicamente visibili o vermiformi, insorte sulle superfici epiteliali sono chiamate papillomi. Quelle che formano grosse masse cistiche, come nell’ovaio, vengono chiamate cisto-adenomi. Alcuni tumori producono aspetti papilliferi che protrudono negli spazi cistici e sono quindi chiamati cisto-adenomi papilliferi.
La nomenclatura dei tumori maligni essenzialmente segue lo stesso schema usato per le neoplasie benigne con alcune aggiunte. I cancri che originano nei tessuti mesenchimali sono chiamati sarcomi, perché di solito presentano una componente stromale connettiva molto scarsa e hanno consistenza carnosa. Le neoplasie maligne di origine epiteliale derivate da ciascuno dei tre strati germinativi vengono chiamate carcinomi. I carcinomi possono essere ulteriormente definiti: quelli con aspetto di tipo ghiandolare, adenocarcinomi e quelli che producono cellule di tipo squamoso derivati da ogni epitelio pavimentoso stratificato dell’ organismo, carcinomi a cellule squamose. In casi piuttosto rari, una differenziazione divergente di una singola linea di cellule parenchimali d’origine a quelli che vengono denominati tumori misti. Il migliore esempio è costituito dal tumore misto che origina nelle ghiandole salivari.
Differenziazione ed Anaplasia: I termini differenziazione ed anaplasia vengono applicati alle cellule parenchimali della neoplasia. La differenziazione si riferisce al grado di somiglianza tra cellule parenchimali neoplastiche e normali, dal punto di vista sia morfologico che funzionale. In generale tutti i tumori benigni sono ben differenziati.
Viceversa, nell’ambito delle neoplasie maligne esistono sia forme ben differenziate che indifferenziate. Letteralmente anaplasia significa “formarsi a ritroso”, cioè un fenomeno di inversione da un livello più alto di differenziazione ad uno più basso. Caratteristicamente i nuclei contengono grandi quantità di DNA ed appaiono estremamente scuri (iper-cromici); sono sproporzionatamente voluminosi ed il rapporto nucleo/citoplasma si può avvicinare a 1:1, invece che al normale 1:4-1:6. Un altro aspetto importante dell’anaplasia è la formazione di cellule giganti tumorali, alcune fornite di un solo grande nucleo polimorfo, altre di due o più nuclei.
Oltre alle anomalie citologiche descritte sinora, la disposizione delle cellule anaplastiche è decisamente variabile nei diversi tumori.
Displasia é il termine usato per descrivere una proliferazione disordinata, ma non neoplastica; la displasia si trova principalmente negli epiteli. Vi è una perdita di uniformità delle cellule, accompagnata da un diminuito orientamento architettonico. Quando la displasia è marcata e coinvolge l’ intero spessore dell’ epitelio, la lesione viene indicata come carcinoma in situ, uno stadio pre-invasivo di cancro. Sebbene le zone di displasia si trovino spesso vicino a foci di neoplasia e, in studi a lungo termine su fumatori di sigarette, sia stato provato che la displasia precede quasi sempre il cancro, la displasia non progredisce necessariamente a cancro. Nonostante le eccezioni, tanto più un tumore cresce rapidamente ed è anaplastico, tanto meno probabilmente avrà un’ attività funzionale specializzata. Le cellule di un tumore benigno sono quasi sempre ben differenziate e rassomigliano alle cellule normali da cui originano; le cellule di una neoplasia maligna sono più o meno differenziate, ma vi é sempre una perdita di differenziazione almeno di un certo grado.
velocità di accrescimento: Si può generalmente affermare che la maggior parte dei tumori benigni cresce lentamente nell’arco di diversi anni, mentre la maggior parte dei tumori maligni cresce rapidamente, a volte con ritmo irregolare fino, eventualmente a diffondersi e ad uccidere l’ospite. In generale, la velocità di accrescimento dei tumori è correlata con il loro livello di differenziazione e, pertanto, la maggior parte delle forme maligne si accresce più rapidamente di quelle benigne.
Invasione locale: Quasi tutti i tumori benigni si accrescono come masse espansive e coesive, che rimangono localizzate nel sito di origine e non hanno la capacità di infiltrare, invadere e metastatizzare siti anche distanti da quello di origine, come invece possono fare i tumori maligni.
I cancri crescono con una infiltrazione progressiva, invadendo e distruggendo il tessuto circostante. Dopo la capacità di dare metastasi, l’invasività é la più tipica delle caratteristiche che differenziano i tumori maligni da quelli benigni. I carcinomi in situ mostrano le caratteristiche citologiche maligne senza ancora invadere la membrana basale.
Metastasi: Le metastasi sono impianti tumorali discontinui rispetto al tumore primario. Esse rivelano inequivocabilmente la natura maligna di un tumore, dato che le neoplasie benigne non metastatizzano mai. Con poche eccezioni, tutti i tumori maligni possono metastatizzare e circa il 30 % dei pazienti cui viene fatta diagnosi di cancro per tumori solidi (a parte i tumori cutanei che non siano melanomi) hanno già delle metastasi. La disseminazione avviene per impianto diretto sulle cavità e superfici dell’ organismo, disseminazione attraverso la via linfatica, disseminazione mediante embolizzazione attraverso la via ematica. La distribuzione delle metastasi linfonodali segue la via del drenaggio linfatico normale. Un ingrossamento dei linfonodi in prossimità di un cancro, non significa necessariamente disseminazione del tumore primitivo.