Il carcinoma del grosso intestino ha il suo picco di incidenza tra i 60 e i 70 anni di età; meno del 20 % dei casi viene diagnosticato in soggetti inferiori ai 50 anni. Circa il 98 % di tutte le neoplasie maligne dell’ intestino crasso sono adenocarcinomi. I fattori dietetici che più significativamente predispongono al carcinoma colon-rettale sono un basso apporto di fibre vegetali non digeribili, un elevato apporto di carboidrati raffinati, un elevato consumo di grassi animali ed un diminuito apporto di micronutrienti protettivi.
I carcinomi del colon prossimale tendono a crescere in masse polipoidi che si estendono lungo la parete del colon ascendente e del cieco; in questi casi l’ ostruzione è rara. I carcinomi del colon distale tendono a crescere in modo circolare attorno al viscere e danno luogo ad una stenosi intestinale, detta ad anello di tovagliolo.
A differenza degli aspetti macroscopici, le caratteristiche microscopiche dei carcinomi del colon destro e sinistro sono simili. Il singolo fattore prognostico più importante del carcinoma colon-rettale è costituito dall’estensione della neoplasia al momento della diagnosi.
Polipi non Neoplastici: La stragrande maggioranza dei polipi intestinali insorge sporadicamente, in particolare nel colone e con una frequenza che aumenta con l’ età. I tipici piccoli polipi iperplastici non hanno praticamente nessuna potenzialità maligna. I polipi giovanili rappresentano delle malformazioni amartomatose focali della mucosa e possono essere lesioni sporadiche o presentarsi nell’ambito di una rara sindrome poliposa giovanile trasmessa con un meccanismo di tipo autosomico dominante. I polipi di Peutz – Jeghers sono amartomatosi e possono insorgere in una forma singola o multipla nella sindrome di Peutz – Jeghers.